lunedì 30 aprile 2007

La lotta dei Mapuche per la propria sopravvivenza

Continua purtroppo l'espropriazione della terra nei confronti del popolo Mapuche, a cui si è aggiunta anche la minaccia dell'espansione dell'industria forestale e di progetti idroelettrici, sempre in terre indigene. E dal momento che queste comunità vivono in zone degradate e povere, non raggiungono livelli di vita accettabili e non possono contare su alcun aiuto economico esterno, essi non potrebbero mai competere a livello di mercato per difendere i propri interessi. Oltre alla perdita della terra, i Mapuche soffrono anche per le divisioni provocate talvolta dalle conversioni di alcuni membri della comunità dalla propria tradizione religiosa ad altre forme di religione, come quella cristiana. Chi si converte per esempio alla chiesa evangelica pentecostale, smette di partecipare ai riti tradizionali e alle attività sociali e ricreative delle famiglie, e spesso spinge tutta la propria famiglia a fare altrettanto. Questo mina alla base l'unità della comunità. I Mapuche hanno intensificato la lotta per la propria sopravvivenza culturale, e il terreno religioso è quello forse dove si gioca la battaglia più aspra. Ma ciò non impedisce che aumentino mese dopo mese i Mapuche che sono costretti a migrare verso i centri urbani a cercare fortuna.

domenica 29 aprile 2007

Poco impegno in Somalia

"Chiediamo alla comunità internazionale e soprattutto alle agenzie umanitarie di venire a svolgere il loro lavoro: chi chiacchiera a Nairobi dovrebbe invece essere qui a prestare assistenza alla popolazione. Proteggere le agenzie umanitarie è parte del nostro mandato, ma nessuno finora ci ha chiesto aiuto". Questo è l'appello del capitano Paddy Ankunda, portavoce del contingente di 1.500 soldati ugandesi della forza di pace africana in Somalia. L'Unione Africana infatti non ha ancora ricevuto i contingenti che alcuni paesi, tra cui Burundi, Ghana, Malawi e Nigeria, si erano impegnati a inviare. "Tutti i giorni arrivano feriti nella nostra unità medica e non siamo in grado di fronteggiare le richieste" afferma il portavoce militare. Le forze dell'Unione Africana fino a oggi sono state praticamente chiuse nelle loro basi militare, impotenti di fronte ai violenti scontri che in questi giorni hanno provocato a Mogadiscio centinaia di morti. Ieri il presidente della Commissione dell'Unione Africana Oumar Konaré aveva detto che se non verranno schierate al più presto le truppe del contingente di pace "sarà un disastro e una tragedia per l'Africa". Peraltro le cifre fornite dall'Onu sulle centinaia di migliaia di sfollati indicano che ormai l'emergenza umanitaria ha già assunto proporzioni enormi.

venerdì 27 aprile 2007

Le dimensioni del turismo mondiale

Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo internazionale è in crescita: 842 milioni i viaggiatori nel 2006, un + 4,5% rispetto al 2005.
Rapportando questo dato con quello della popolazione mondiale, risulta che solo poco più di un decimo degli abitanti della terra effettuano viaggi "di piacere" in altri paesi.
Anche se i turisti aumentano, non cambiano di molto le mete da essi scelte. Tra esse l'Europa fa sicuramente la parte del leone, intercettando il 47% di tutti i viaggiatori, con una crescita significativa rispetto al 40% del 2005. Invece solo lo ',1% dei turisti sceglie di andare nelle regioni centrali dell'Africa. Guardando a questa mappa del globo terrestre, con la superficie dei paesi ridisegnata in base ai turisti accolti, è ancora più facile cogliere direzioni e flussi del turismo mondiale.

giovedì 26 aprile 2007

Siamo tutti immigrati

Se si guarda a questa mappa, che ridisegna le proporzioni dei paesi e dei continenti a seconda dei flussi di migrazione di ciascun paese, si nota che non si è in presenza di un flusso migratorio preciso che prevale sugli altri, ma che viviamo in un mondo in cui il movimento migratorio riguarda, anche se con motivazioni diverse, un po' tutti.
Esistono ovviamente anche delle significative differenze regionali: se guardiamo infatti alla percentuale di emigranti sulla popolazione totale dei diversi paesi, si va dall'1% di Giappone e Sud-est asiatico, all'8% dell'Europa dell'Est, fino al 9% del Medio Oriente.
Secondo le stime delle Nazioni Unite i migranti sono circa 175 milioni, e le economie di molti paesi del Sud del mondo traggono un prezioso contributo delle rimesse dei propri cittadini che vivono e lavorano all'estero. Addirittura per 37 paesi la percentuale di indotto economico generato dagli emigrati sul totale del prodotto interno lordo supera il 5%.

mercoledì 25 aprile 2007

Il mondo ridisegnato sulla base dei bambini sottonutriti

Questa sarebbe la mappa del globo terrestre se fosse ridisegnata prendendo come parametro la sottonutrizione dei bambini. Asia e Africa occuperebbero quasi tutta la cartina, e solo India, Nepal e Bangladesh occuperebbero metà della mappa, dato che in quei paesi la metà dei bambini sotto i 5 anni sono sottonutriti. Ma anche Etiopia, Indonesia, Nigeria e Cina sono paesi in cui vi è un alto numero di bambini sottonutriti. E nessun paese è privo di questo problema, anche se in alcuni stati, come il Giappone e il Cile, la percentuale di bambini sottonutriti è solo dell'1%.
Secondo i dati della FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations), sono 852 milioni le persone che soffrono di denutrizione (e 815 milioni vivono nel sud del mondo.

martedì 24 aprile 2007

24 aprile 1915: inizia il genocidio armeno

"All'alba del 24 aprile 1915 intellettuali, scrittori, artisti, insegnanti, avvocati, dottori e deputati armeni, per la maggior parte residenti a Istanbul, vengono presi ad uno ad uno dalle loro abitazioni e portati via... E non fanno più ritorno. Ecco, questa data è l'inizio del "dramma storico armeno", avvenuto nei confini dell'Impero ottomano".
Cosi Hrant Dink, giornalista e intellettuale armeno uccio il 19 gennaio scorso, rievoca l'inizio del genocidio armeno, tutt'oggi negato da molti in Turchia e lutto non ancora rielaborato in tutta Europa. Questo genocidio è stato ancora una volta portato alla ribalta delle cronache con il film dei fratelli Taviani La masseria delle Allodole che, come il libro omonimo da cui è tratto, è proibito in Turchia. E questa era la grande colpa anche di Hrant Dink, di essere coscienza lucida di un genocidio negato, voce insoffocabile di una verità storica che ancora oggi dà troppo fastidio.

lunedì 23 aprile 2007

Il 23 aprile, giorno della democrazia in Turchia

Il 23 aprile per la Turchia è un giorno molto importante, che andrebbe ricordato in modo particolare in questi tempi cosi bui per quel Paese: è infatti il giorno in cui veniva affermato che "la sovranità è del popolo, senza condizioni". E, come scrisse Hrant Dink, giornalista intellettuale turco di origine armena ucciso il 19 gennaio scorso, "questa è l'eredità lasciata ai bambini, che sono la "vita del futuro". Forse è la data della lungimiranza più assoluta del popolo turco. Penso che sarebbe una cosa intelligente non limitarsi a festeggiare il 23 aprile soltanto in Turchia, ma condividerlo con i bambini di tutto il mondo."
Con le parole di questo giornalista armeno, vittima dell'odio fanatico di uomini che remano contro la convivenza pacifica tra i diversi, possiamo anche noi augurare ai bambini turchi, e in special modo ai bambini armeni e ai bambini cristiani che vivono in quella terra, e ai bambini di tutto il mondo un felice 23 aprile, perché possano celebrarlo in futuro potendo riaffermare liberamente sempre, in qualsiasi paese in cui essi vivano, che "la sovranità è del popolo, senza condizioni".

sabato 21 aprile 2007

Domani il 36° earthday

Si celebra domani, 22 aprile, la Giornata internazionale della Terra, lanciata 36 anni fa negli USA da 20 milioni di persone che risposero all'appello del senatore democratico Gaylord Nelson e si mobilitarono, per la prima volta nella storia, in difesa dell'ambiente.
Questo appuntamento che si ripete ogni anno ha l'obiettivo di tenere alta l'attenzione di governi e società civile sui cambiamenti climatici e gli altri pericoli che il pianeta corre a causa delle attività umane.
Sul sito earthdaynetwork è possibile trovare tutti gli eventi in programma in giro per il mondo per commemorare la giornata internazionale della terra, che è sentita, vissuta e celebrata soprattutto negli USA, proprio il paese che sembra meno contribuire a cambiamenti radicali contro l'eccessivo inquinamento e riscaldamento del nostro pianeta.

venerdì 20 aprile 2007

Come sarebbe il mondo se...

I ricercatori del Social and Spatial inequalities research group (Sasi) hanno elaborato delle mappe del mondo che ridisegnano la superficie dei paesi rispetto a diverse variabili sociali o economiche.
Sono mappe che mostrano in maniera molto efficace gli squilibri e le sproporzioni dei grandi dati economici e dei grandi processi sociali che si hanno oggi nel mondo.
Se per esempio dovessimo ridisegnare la cartina geografica del mondo in base al pil dei diversi paesi, verrebbe fuori questa mappa, dove l'Africa sembra addirittura sparire, e l'Europa è più grande di tutta l'Asia. La mappa del Pil fa ancora più effetto se confrontata con la cartina geografica che avremmo se potessimo ridisegnare il globo a seconda della popolazione presente nelle diverse aree del mondo. In questa seconda mappa infatti notiamo che l'Africa sarebbe più grande degli USA, e Cina e India sarebbero quasi due volte la regione comprendente Europa e Nord America.

giovedì 19 aprile 2007

Emissioni tossiche da pozzi petroliferi abbandonati in Guatemala

In Guatemala è scattato l'allarme per le emissioni tossiche provenienti da pozzi petroliferi abbandonati da quasi 30 anni nella regione di Alta Verapaz. Le emissioni tossiche minacciano sia la bio-diversità della regione, sia i reperti archeologici del centinaio di luoghi sacri Maya presenti nella zona.
I pozzi incriminati sarebbero quelli scavati negli anni '80 dalla società europea Basic Resources, oggi Perenco, e non smantellati alla fine delle operazioni di trivellazione fatte alla ricerca di greggio. La società dice di essere disposta a tornare a lavorare nella regione solo a patto di essere accettata dalle popolazioni locali, che però pongono una forte resistenza all'insediamento dell'azienda perché convinte che lo sfruttamento petrolifero non porti più ricchezza a loro e contribuisca soltanto a rovinare l'ecosistema della regione.

mercoledì 18 aprile 2007

Primo vertice energetico sudamericano

Si è svolto nei giorni scorsi a Porlamar, in Venezuela, il primo Vertice energetico sudamericano tra Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Venezuela, Perù, Uruguay e Trinidad e Tobago.
Il principale accordo raggiunto dai paesi partecipanti è la creazione di un Consiglio energetico regionale incaricato di elaborare un trattato comune per promuovere investimenti e progetti in petrolio, gas, risparmio energetico e combustibili alternativi.
E' stato anche cambiato nome alla Comunità Sudamericana delle Nazioni (CSN), creata a Cusco nell'agosto 2004, in Unione delle nazioni sudamericane (Unasur), che avrà sede a Quito.
Il vertice ha visto un riavvicinamento tra il presidente brasiliano Lula e il presidente venezuelano Chavez sul tema della produzione dei bio-combustibili, dichiarati complementari al petrolio e non sostitutivi. I due hanno anche annunciato che il primo tratto del Gran Gasoducto del Sur (GSS), un impianto lungo 8.000 km dal costo stimato di 18 miliardi di euro e capace di trasportare 150 milioni di metri cubi di gas al giorno, sarà lanciato tra il 2009 e il 2013.
In merito all'istituzione del cosidetto Banco del Sur, un'entità finanziaria autonoma regionale destinata a sostituire il Banco Interamericano de Desarollo (BID) e promossa da Venezuela e Argentina, il Brasile ha insistito che i negoziati partano da zero per consentire la sua piena partecipazione al progetto.

martedì 17 aprile 2007

Censura su Internet in più di 20 paesi

OpenNet Initiative è un progetto frutto della collaborazione del Citizen Lab al Mink Centre for International Studies dell'Università di Toronto, il Berckman Center for Internet & Society della Harvard Law School, l'Advanced Network Research Group del Cambridge Security Programme all'Università di Cambridge, e l'Oxford Internet Institute della Oxford University.
In un rapporto diffuso recentemente OpenNet Initiative denuncia che sono più di 20 i paesi nel mondo dove si sta attuando una qualche forma di censura su internet per impedire ai propri cittadini di navigare liberamente in rete. Non solo Cina e Iran, ma anche Tunisia, Vietnam, Pakistan, Arabia Saudita e Uzbekistan stanno dimostrando una forte tendenza a limitare la libertà disponibile in rete.
Questa censura non viene esercitata solo attraverso l'offuscamento di alcuni siti, ma anche tramire software per il rilevamento intelligente di parole-chiave sensibili, o attraverso i "denial of service attacks", che bombardano il sito di richieste di accesso, rendendolo inaccessibile.
Sul sito dell'Associazione è possibile consultare tutti i rapporti stilati nei paesi incriminati dal 2004 a oggi.

lunedì 16 aprile 2007

Il ritorno a scuola dopo anni di guerra in Congo

Dopo 5 di guerra nella Repubblica Democratica del Congo il settore educativo era fortemente in crisi, sia perché gli edifici scolastici e gran parte del materiale didattico erano stati distrutti sia perché le famiglie non potevano permettersi di comprare il materiale scolastico necessario per i propri figli.
In questo contesto è intervenuta la Caritas Ambrosiana, che con il progetto Jamaa - Torniamo a scuola, ha sostenuto un programma scolastico nella Diocesi di Kindu, permettendo a circa 26.600 bambini di riprendere le lezioni e riconquistare la normalità dopo tanti anni segnati dalla guerra. I fondi raccolti grazie a questo progetto hanno infatti reso possibile l'acquisto degli articoli scolastici necessari alle scuole di Kindu per l'anno scolastico 2006/2007. Gessi, penne, righelli e risme di carta sono stati tutti comprati nelle città vicine per cercare anche di aiutare la ripresa dell'economia locale.

sabato 14 aprile 2007

A Kindu semi di speranza

Attraverso un progetto chiamato Jamaa - I semi della speranza, la Caritas Ambrosiana sta contribuendo a crescere il reddito di circa 1.200 famiglie nella zona di Kindu, nella Repubblica Democratica del Congo.
Il progetto ha favorito la ripresa delle attività agricole, sia attraverso la concessione di crediti in natura (strumenti, materiali agricoli e sementi), sia attraverso dei percorsi formativi pensati per sviluppare le competenze tecniche e sensibilizzare le famiglie al rispetto delle modalità e dei tempi di rimborso dei crediti ottenuti.
Grazie agli aiuti ottenuti, le prime famiglie beneficiarie del credito sono state anche in grado di offrire ai propri figli, in totale circa 2.100 bambini, la possibilità di frequentare la scuola.

venerdì 13 aprile 2007

Una Nueva Vida per i disabili

Nueva Vida è un quartiere periferico di Ciudad Sandino, città-satellite della cintura metropolitana di Managua, capitale del Nicaragua. Si tratta di una distesa polverosa dove abitano più di 15.000 persone: case piccole e affollate, strade non asfaltate, assenza di fognature, somministrazione discontinua di acqua e luce. la disoccupazione sfiora il 70% e vi è un alto tasso di alcolismo. In queste durissime condizioni, essere disabili significa affrontare indifferenza, rifiuto ed emarginazione.
Ed è in questo contesto che l'Associazione El Güis ha aperto nel 2003, anche con il contributo della Caritas ambrosiana, un centro diurno per disabili, con aule speciali per ragazzi con problemi uditivi, intellettivi e visivi.
Ultimamente è stato lanciato anche un altro progetto per aiutare i disabili di quella zona, che si chiama Una Nueva Vida per i disabili, e che si muove su tre livelli diversi: formazione professionale a educatori dell'associazione per migliorare l'accoglienza dei ragazzi disabili, percorso specifico per le famiglie dei disabili per un suo adeguato accompagnamento socio-educativo, opera di sensibilizzazione della comunità sulle esigenze dei ragazzi disabili.

giovedì 12 aprile 2007

Operazione rimboschimento in Indonesia

Operazione di recupero alberi in Indonesia, dove entro la fine di quest'anno saranno piantati 2 miliardi di semi su un'area di 2 milioni di ettari lungo le rive dei fiumi in tutte le province del Paese. Lo scopo è quello di recuperare i 59,2 milioni di ettari di territorio forestale persi negli ultimi anni a causa di un eccessivo sfruttamento del territorio, spesso anche illegale.
Il piano coinvolgerà anche gli imprenditori del settore del commercio di legname e i proprietari di concessioni forestali, che dovranno attivarsi per il rimboschimento rispettivamente di 350.000 e di 85.000 ettari di terreno improduttivo.
Questa operazione ha molta importanza se è vero che ogni anno in Indonesia le foreste, tra le più rigogliose al mondo, perdono 2,83 milioni di ettari con una perdita economica stimata intorno ai 2.500 miliardi di euro.

mercoledì 11 aprile 2007

In ricordo di Primo Levi

Ricorre oggi il ventesimo anniversario della morte di Primo Levi, avvenuta l'11 aprile 1987.
Per ricordarlo riporto due brani tratti da Se questo è un uomo, come omaggio a lui e come monito a noi.
"Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine "Campo di concentramento", e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo".
"Perché il Lager è una gran macchina per ridurci a bestie, noi bestie non dobbiamo diventare; che anche in questo luogo si può sopravvivere, e perciò si deve voler sopravvivere, per raccontare, per portare testimonianza; e che per vivere, è importante sforzarci di salvare almeno lo scheletro, l'impalcatura, la forma della civiltà. Che siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti a ogni offesa, votati a morte certa, ma che una facoltà ci è rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l'ultima: la facoltà di negare il nostro consenso".

martedì 10 aprile 2007

A Napoli la 5° conferenza nazionale del volontariato

Da venerdì 13 a domenica 15 aprile si terrà a Napoli la 5° Conferenza nazionale del volontariato, che vedrà la partecipazione di oltre 700 rappresentanti delle associazioni italiane di volontariato, per fare il punto sul proprio ruolo e stilare gli obiettivi e l'agenda per il prossimo futuro.
E' prevista anche la presenza del Presidente del Consiglio Romano Prodi, che parlerà sabato pomeriggio nella sede della Conferenza alla Stazione Marittima, e del ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, che presenterà le politiche del Governo sul settore, mentre un videomessaggio del Presidente Giorgio Napolitano aprirà i lavori venerdì 13.
Questa tre giorni servirà anche per fare una fotografia del mondo del volontariato, grazie all'aiuto delle indagini dell'Istat, della Fivol e dell'Isfol. Sabato sarà una giornata dedicata alle attivita' dei diversi gruppi di lavoro che avranno come oggetto, tra l'altro, il rapporto del volontariato con le istituzioni, i giovani e la cittadinanza partecipata, il volontariato europeo e la solidarieta' internazionale, il ruolo del volontariato nel terzo settore, le risorse e le responsabilita' sociali del volontariato.

giovedì 5 aprile 2007

Scambi culturale tra bambini tedeschi e africani

E' un vero e proprio scambio culturale tra bambini quello che ha messo in piedi Sylvia Shopf, autrice di libri per l'infanzia di Francoforte. Grazie alla sua iniziativa i bambini del Mali, del Burkina Faso e della Germania si scambiano disegni e storie di cui sono autori. In un anno sono stati scambiati più di 800 opere di bambini, e per ogni storia e disegno ottenuto da un bambino, la Shopf ne consegna una di un coetaneo di un altro paese, tutto via internet e a proprie spese.
Grazie a questo scambio i bambini del Burkina Faso hanno letto racconti sui mondiali di calcio in Germania e i bambini tedeschi hanno appreso che a volte in Africa le classi possono anche raggiungere i 100 alunni e che talvolta ai quaderni di carta individuali, troppo cari, si sostituiscono lavagne riutilizzabili più volte da molti.

mercoledì 4 aprile 2007

Nel 2006 meno aiuti Paesi poveri

Secondo un rapporto dell'OSCE, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, i 22 Stati appartenenti al Comitato di aiuto allo sviluppo che fa parte dell'OSCE stesso, avrebbero dato nel 2006 77,7 miliardi di euro di sostegno ai paesi poveri, un 5,1% in meno rispetto al 2005. Sarebbe la prima volta dal 1997 che il sostegno ai paesi poveri diminuisce.
Secondo il documento sarebbero solo 5 i governi che destinano lo 0,7% del Pil agli aiuti allo sviluppo, percentuale stabilita dall'ONU nel 2000, e cioé Svezia, Norvegia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Danimarca.
I paesi che hanno ridotto maggiormente gli aiuti sono gli USA (-20%) e il Giappone (-9,6%), che sono anche agli ultimi posti come contributi dati in percentuale al loro Pil: 0,17% per gli USA e 0,25% per il Giappone.

martedì 3 aprile 2007

Petrolio ancora più nero per la popolazione irachena?

Il governo iracheno ha approvato una legge che regolamenta i contratti con le compagnie petrolifere straniere. I sindacati e diverse associazioni umanitarie denunciano che la nuova legge rischia di svendere alle imprese straniere il petrolio iracheno senza che ci sia un aumento dei benefici per la popolazione locale.
Infatti il progetto di legge prevede per gli investitori stranieri la riesportazione esentasse del 20 per cento dei proventi da esportazioni e l'aumento dei costi a carico dell'erario iracheno. Tra le aziende che potrebbero beneficiare di questo progetto di legge c'è l'Eni, che per il 32% è di proprietà del nostro Ministero del Tesoro.
Pertanto diverse Ong italiane si sono rivolte al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, e al Presidente dell'ENI Roberto Poli chiedendo che gli investimenti dell'Eni in Iraq avvengano su basi di maggiore equità e rispetto degli interessi della popolazione locale.

lunedì 2 aprile 2007

Lo sport come ponte tra Europei e Palestinesi

L'Associazione Jalla Onlus organizza dal 31 marzo al 9 aprile 2007 la III edizione della Sport under the siege Cup (Coppa Sport sotto assedio) in Palestina.
L'evento vuole essere un momento di confronto sportivo, ma anche sociale e culturale, tra giovani sportivi europei e palestinesi, per costruire un ponte tra chi condivide, a migliaia di chilometri di distanza, la stessa idea di sport e di vita. Quest'anno si prevede la partecipazione di 50 calciatori e calciatrici provenienti da tutta l’Italia e la presenza anche di alcune delegazioni europee. Sono previsti due distinti momenti di incontro con i giovani sportivi palestinesi.
Il primo si svolgerà nella città di Gerico presso il centro dell’associazione sportiva Baladna. A causa della perdurante occupazione militare nella West Bank sono estremamente difficoltosi gli spostamenti per la popolazione palestinese e questo impedisce di fatto anche il normale svolgimento delle attività sportive. Attraverso l’organizzazione di un grande evento al quale saranno invitati decine di giovani sportivi e sportive palestinesi di diversi campi profughi della West Bank, Jalla Onlus intende denunciare e contrastare questa politica che viola i più elementari diritti umani.
Il secondo è previsto nella Striscia di Gaza ospiti del Jabalia Youth Activities Center. Qui dopo il ritiro dell’esercito israeliano e la politica internazionale di chiusura nei confronti delle autorità palestinesi elette nel mese di gennaio 2006, la situazione è precipitata anche a causa del progressivo esaurimento delle risorse finanziarie. Più di un milione di persone vivono in condizioni di privazioni quotidiane e in questo humus ha attecchito una fratricida lotta tra fazioni palestinesi.