giovedì 26 marzo 2009

In Sierra Leone si tenta di costruire una cittadinanza attiva

La Commissione Giustizia e Pace e Diritti Umani della Diocesi di Makeni in Sierra Leone sta portando avanti un progetto per contribuire a formare cittadini coscienti, attivi e impegnati per la difesa e la promozione dei diritti umani in quella zona del paese. Il progetto, chiamato appunto Costruire una cittadinanza attiva, coinvolge 53 comunità del posto con convegni, iniziative di formazione, pubblicazioni ed eventi, e si propone di monitorare, come una sorta di osservatorio, le politiche locali relative alla promozione della vita delle fasce più deboli della popolazione. L'intento è quello di fare pressione perché le persone che hanno bisogno vengano effettivamente aiutate, perché aumenti la trasparenze nelle azioni politiche intraprese e nella gestione dei soldi a disposizione, perché quindi diminuisca o venga eliminata del tutto quella corruzione che tante volta va ad arricchire chi è già ricco e lascia nella povertà e nella fame chi ha veramente bisogno. Il progetto cerca di coinvolgere tutti, sia i leader politici del posto che la società civile, per creare uno spirito di appartenenza attiva e consapevole alla comunità da parte di tutti. Il progetto viene sostenuto anche dalla Caritas Italiana, grazie alla quale si può dare un contributo anche dal nostro paese a questa iniziativa in Sierra Leone.

giovedì 19 marzo 2009

Ad Arequipa le donne cercano di uscire dalla povertà imparando a cucinare

Un forno a gas, un frullatore professionale da 20 litri e una macchina per tagliare le patate. Con questi pochi ma preziosi strumenti, acquistati grazie all'impegno della comunità religiosa di Arequipa e agli aiuti dei donatori della Caritas italiana, ad Arequipa, in Perù, è stato organizzato un corso di cucina per 96 donne. Ed è proprio grazie a questo corso che queste donne hanno potuto riqualificarsi professionalmente, sperare di uscire dal loro stato di povertà e di avere un futuro migliore con la possibilità di trovare un lavoro presso ristoranti o alberghi. Questo è il risultato di un progetto portato avanti dalla comunità locale in sinergia con la Caritas italiana, volto ad aiutare decine di famiglie a costruirsi da sè una vita futura più dignitosa. Ora le donne partecipanti al centro di formazione Mama Margarita si offriranno sul mercato di lavoro come cuoche, pronte a cucinare in qualche ristorante o in qualche albergo le specialità peruviane imparate, come la carne di alpaca, i pasticci di quinta, altri dolci tradizionali e tanto altro ancora. Con un lavoro queste donne non aiuteranno solo se stesse, ma anche le loro famiglie, che forse d'ora in poi saranno in grado di mantenere autonomamente, con un proprio lavoro.

giovedì 12 marzo 2009

A Nettuno gli studenti protagonisti nell'amministrazione del Comune

Grazie a un protocollo d'intesa firmato tra il sindaco di Nettuno e la preside dell'istituto tecnico industriale Luigi Trafelli di Nettuno, alcuni studenti tra i 15 e i 18 anni potranno diventare protagonisti nell'amministrazione della loro città. Infatti quest'accordo prevede che siano proprio gli studenti a realizzare una piattaforma informativa per il comune, a studiare sistemi di monitoraggio del traffico, della qualità dell'aria e delle aree verdi, a gestire l'anagrafe canina, e a svolgere tutti i compiti che in futuro l'amministrazione di Nettuno riterrà opportuno affidare a loro. Questa iniziativa di Nettuno mira ad avvicinare gli studendi dell'istituto Trafelli sia al mondo del lavoro sia alla gestione politica della loro città, ma non come semplici osservatori, ma come promotori attivi del miglioramento della qualità della vita della loro città. Ciò andrà sicuramente a vantaggio degli studenti, che potranno acquisire prima di tanti loro coetanei specifiche competenze professionali, adottare fin da subito un utile orientamento alla ricerca applicata e all'innovazione, e diventare fin da giovanissimi più "esperti" delle problematiche legate alla gestione politica e amministrativa di un'istituzione pubblica. In cambio il comune di Nettuno potrà avere in futuro competenze utili al proprio sviluppo e al miglioramento della qualità della vita in seno, senza doverle cercare fuori.

giovedì 5 marzo 2009

L'aiuto della Caritas ai poveri della Bolivia

In Bolivia un quarto della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, con meno di un dollaro al giorno. Molti di questi poveri vivono nelle zone andine del paese, dove coltivano piccoli appezzamenti sperando sempre che il raccolto vada bene. Nel caso in cui il raccolto vada male, molti di essi sono costretti a emigrare nelle città in cerca di lavoro. Ma spesso, una volta arrivati in città, queste persone vanno ad ingrossare le fila dei disoccupati e di coloro che vivono delle briciole dei cittadini che lavorano. Se nella regione andina la terra è frammentata e spesso poco fertile, ad est della Bolivia v'è una grande quantità di terra fertile, ma poco sfruttata perché gestita da latifondisti che la usano spesso a scopo esclusivamente speculativo. Lo Stato boliviano ha deciso allora di prendere parte di quelle terre per farne un uso socialmente utile assegnandole a famiglie povere delle zone andine del Paese. E anche la Caritas di Cochabamba ha deciso di promuovere e di sostenere questa riorganizzazione sociale dei boliviani rimasti senza terra. Attraverso il progetto Madre Tierra la Caritas del posto aiuta il Movimento dei Senza Terra boliviani (MST) promuovendo la ricollocazione di 100 famiglie povere dalle zone andine meno fertili alle terre orientali più fertili. Il progetto prevede la formazione alle famiglie coinvolte sulle nuove tecniche di coltivazione che esse dovranno acquisire nelle nuove terre, la costruzione dei nuovi villaggi dove queste famiglie si insedieranno, e lo sviluppo delle nuove attività produttive. Anche la Caritas ambrosiana ha deciso di sostenere questo progetto in Bolivia.