venerdì 6 luglio 2007
In Iraq sunniti e sciiti si aiutano scambiandosi le case
La guerra civile e le violenze che dilagano in Iraq costringono spesso tante famiglie a dover abbandonare la propria casa e il proprio quartiere, e spesso esse non riescono neanche a comprare un'altra casa in un altro quartiere vendendo la propria, a causa del crollo dei prezzi degli immobili. Cosi famiglie sciite e sunnite si mettono d'accordo per scambiarsi la casa e aiutarsi ad andare a vivere laddove possono rimanere relativamente più tranquille. Questo scambio di case sta mettendo in luce un tessuto connettivo solidaristico nella popolazione irachena, che va al di là ed è più profondo delle rivalità settarie scatenate dal conflitto. Il fenomeno è cresciuto talmente tanto che addirittura sono già nate delle agenzie specializzate nel mettere in contatto le famiglie. Secondo l'Agenzia per i rifugiati dell'Onu, dal febbraio 2006, quando fu bombardata la moschea di Samarra, uno dei luoghi santi degli sciiti, sono stati 823.000 gli iracheni costretti a lasciare la porpria casa, di cui 200.000 erano di Baghdad. Tutti gli iracheni costretti a scambiarsi la casa ovviamente sperano di poter tornare, un giorno, nelle proprie abitazioni, quando la guerra sarà finita.
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