sabato 2 febbraio 2008

Entrata in vigore la Convenzione contro la tratta degli esseri umani

E' entrata in vigore ieri la Convenzione contro la tratta degli esseri umani, ratificata finora da 14 paesi. Halvdan Skard, presidente del Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa, l'ha definita una “una pietra miliare”. Secondo le cifre divulgate dal Consiglio, “sono oltre 60.000 le persone vendute in Europa, l’80% delle quali è rappresentato da donne costrette poi, nel 70% dei casi, ad una schiavitù di tipo sessuale”. Il restante 10% è invece destinato ai lavori forzati, alle adozioni illegali ma anche al traffico di organi. La tratta di esseri umani, precisa l’organismo, rappresenta in Europa la terza attività criminale più diffusa dopo il commercio di armi e droga. Terry Davis, il segretario generale del Consiglio d'Europa, ha invitato tutti gli stati dell’Unione che non hanno ancora ratificato la Convenzione, ma anche i paesi non europei, ad aderirvi il prima possibile. Essa rappresenterà, d'ora in poi, un'arma efficace per porre fine a tutte le forme di schiavitù moderna. Oltre a semplificare le procedure di cooperazione internazionale per la prevenzione e il perseguimento dei responsabili di questo tipo di crimini, la Convenzione proibisce la punizione delle vittime che “non potranno essere accusate di delinquere, qualunque sia la legislazione vigente in materia di prostituzione o di lavoro”. I governi dovranno inoltre scoraggiare lo sfruttamento: la legge prevede anche la possibilità di perseguire i clienti delle donne costrette a prostituirsi. I paesi che hanno ratificato la Convenzione sono Albania, Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Francia, Georgia, Malta, Moldavia, Norvegia, Romania e Slovacchia. L'Italia non rientra ancora tra questi paesi perché, nonostante il governo l'abbia firmata l’8 giugno 2005, la Convenzione non ha ancora passato l’esame del parlamento. (fonte Misna)

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