giovedì 25 marzo 2010

A Trento spesa leggera per diminuire i rifiuti

A Trento un protocollo d'intesa tra il Comune e alcune catene della grande distribuzione fa si che in diversi punti punti vendita della città, per ora 18, si mettano in atto alcune azioni per diminuire la quantità di rifiuti. L'iniziativa, che si chiama appunto "spesa leggera", perché "più libera dai rifiuti", impegna i punti vendita delle 7 catene che hanno aderito a compiere 7 azioni obbligatorie: usare sacchetti in tela o materiale riutilizzabile o compostabile; vendere salumi e formaggi in carta a veli separabili o separati; promuovere i prodotti con ricariche; vendere vino, acqua e succhi con vuoto a rendere; disporre la presenza di contenitori per la raccolta di pile usate e vendere pile ricaricabili; cedere gli alimenti prossimi alla scadenza ad associazioni benefiche o ai clienti con sconti. A seconda poi della metratura del punto vendita, se superiore o inferiore ai 400 metri quadrati, vi sono altre 7 azioni facoltative suggerite: proporre prodotti con ridotto peso di imballaggio o con imballaggio in materiale riciclato; vendere detersivi sfusi; vendere prodotti alimentari sfusi; vendere frutta e verdura in sacchetti compostabili; vendere prodotti della gastronomia in contenitori compostabili; vendere vino sfuso; vendere pannolini lavabili. I punti vendita Conad, Coop, Naturasì, Famiglia Cooperativa, Orvea e Sait avranno anche il compito di monitorare nel tempo l'andamento dell'iniziativa, per proporre in futuro altre azioni volte ad una sempre maggiore diminuzione di rifiuti, mentre il comune di Trento si impegna a pubblicizzare i punti vendita che hanno aderito al progetto e a prevedere incentivi per premiare le iniziative virtuose. L'intesa raggiunta a Trento per fare la spesa diminuendo il carico di rifiuti annesso, durerà 3 anni e rimane aperto all'adesione di tutti i punti vendita che vorranno condividere l'idea di fondo del progetto. Sul sito del comune di Trento è possibile scaricare la mappa dei punti vendita che aderiscono all'iniziativa.

giovedì 18 marzo 2010

Donne di Milano che aiutano i rom

Nei mesi scorsi a Milano gli sgomberi di campi nomadi si sono susseguiti purtroppo con una certa frequenza e spesso sono stati calpestati dalle istituzioni stesse quei diritti umani elementari che proprio quelle istituzioni dovrebbero difendere. Di fronte a queste azioni di forza prive di uno sbocco umano e ragionevole, molti milanesi si sono mossi per protestare e per promuovere invece nei loro quartieri uno spirito di convivenza e di dialogo. Tra questi le mamme e le maestre del quartiere Feltre e Lambrate di Milano, che stanno portando avanti diversi progetti per sostenere l'integrazione delle famiglie rom che da due anni mandano i loro bambini nelle scuole elementari della zona, nonostante le decine di sgomberi dell'amministrazione comunale. Tra le idee concrete messe in campo anche l'inserimento lavorativo delle famiglie che in Romania lavoravano la terra nelle cascine e nelle aziende agricole situate nell'hinterland milanese e la vendita di una partita "speciale" di poche migliaia di bottiglie di vino Merlot e Sangiovese R.O.M. (che sta anche per Rosso di Origine Migrante) del 2007. I soldi raccolti con questa iniziativa vanno a finanziare delle borse di studio per i bambini rom. Il vino R.O.M. è stato prodotto dalla Cooperativa Eugenia e il progetto è sostenuto anche dal Naga e dalla Comunità di Sant'Egidio.

giovedì 11 marzo 2010

In Italia più piste ciclabili, più prodotti bio, ma anche più CO2

Secondo il rapporto Ambiente Italia 2010, volto a fotografare lo stato del nostro paese in relazione alla tutela ambientale, il numero delle piste ciclabili protette e non protette nei capoluoghi di provincia italiani sono aumentate, cosi come è aumentata la produzione agricola biologica. Tuttavia, a questi dati positivi e incoraggianti, si affiancano altri dati molto negativi e allarmanti, come quello sull'emissione di CO2. L'Italia, dal 1990 a oggi, è salita dalla quinta alla terza posizione nella triste classifica dei paesi europei che producono più CO2, arrivando a 550 milioni di tonnellate. In più di 15 anni le emissioni, che secondo quanto stabilito nel Protocollo di Tokyo dovevano diminuire del 6,5% entro il 2010, in realtà sono aumentate del 7,1%, soprattutto per l'aumento dei consumi per trasporti (+24%), della produzione di energia elettrica (+14%), e della produzione di riscaldamento per usi civili (+5%). Se si va a guardare alle emissioni nette di CO2, cioé considerando i cambiamenti d'uso del suolo e l'incremento della superficie forestale, esse sono cresciute del 5%. Risultati che contrastano con la media europea che, considerando l'Europa a 15, registra una riduzione del 4,3 % delle emissioni rispetto al 1990, con Germania, Regno Unito e Francia che hanno già superato gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Dal rapporto emerge quindi, nonostante i pochi segnali positivi di cui sopra, un'Italia bloccata dal punto di vista della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, a causa di gravi problemi nel campo della mobilità, della legalità e della gestione dei rifiuti.

giovedì 4 marzo 2010

Corso sugli interventi civili di pace Santa Sofia 2010

Sono aperte le iscrizioni al Corso sugli interventi civili di pace Santa Sofia 2010, che si terrà a Santa Sofia, nella provincia di Forlì-Cesena, dal 22 al 25 Aprile 2010. Il corso si rivolge a tutti coloro che desiderano conoscere gli strumenti e le capacità di base per la gestione e la risoluzione dei conflitti violenti. Durante i giorni del corso infatti verranno trattati concetti chiave della teoria del conflitto e della nonviolenza, andando ad analizzare tutte le loro possibili declinazioni. Coloro che parteciperanno al corso saranno anche chiamati ad esercitarsi in una simulazione d'intervento di una terza parte nei conflitti, sperimentando cosi in cosa consiste tale ruolo in un contesto conflittuale. A completare l'offerta formativa del corso anche una riflessione approfondita sulle modalità e le criticità dell'intervento umanitario e sulle prospettive degli interventi civili per la pace in Italie e nell'Unione Europea. Obiettivo del corso, organizzato da Pax Christi Italia e dal Centro Studi Difesa Civile, è quello di dare ai partecipanti una visione complessiva di ciò in cui consiste l'intervento civile e nonviolento in zone conflittuali, per poi essere in grado di fare altre future scelte formative e professionali in questo ambito. Per chi fosse interessato a partecipare, a questa pagina è possibile trovare tutte le informazioni necessarie.