giovedì 29 marzo 2012

Lo sapevate che il Costa Rica...

Lo sapevate che il Costa Rica produce più del 95% dell'energia elettrica che si consuma al suo interno da fonti rinnovabili, è il terzo paese con l'aria più pulita al mondo, il quinto nell'Indice di Impegno Ambientale, che ha un territorio che per il 35% circa è rappresentato da parchi naturali e aree protette, sia statali, la maggior parte, sia private, che ospita il 5% della biodiversità dell'intero pianeta, che ha scelto di non utilizzare i giacimenti di petrolio presenti al suo interno, che si propone di diventare entro la fine di quest'anno il primo paese al mondo a zero emizzioni di carbonio, con un bilancio in pari tra emissione di CO2 emessa e CO2 assorbita dalle piante, che ha una legislazione ambientale considerata tra le migliori e le più avanzate al mondo? Lo sapevate tutto questo? Forse è anche per questi motivi che il Costa Rica è considerato, dal World Database of Happiness, il paese più felice al mondo. E probabilmente è per questi motivi che il prossimo Forum internazionale dell'Informazione per la Salvaguardia della Natura, il decimo della sua storia, si svolgerà proprio in Costa Rica, nella sua capitale San José.

giovedì 22 marzo 2012

Dalle città dei diritti umani modelli economici e sociali più sostenibili?

Perché non ricominciare dalle proprie città per uscire dalla crisi? Questa un po' l'idea di fondo di una giornata di studio e di formazione organizzata a Padova per il prossimo 30 marzo dal Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e dal Centro Diritti Umani dell’Università di Padova. Il titolo della giornata di studio parla chiaro: Costruiamo la Città dei Diritti Umani. Si parlerà del ruolo centrale che le città possono avere per promuovere una cultura sociale ed economica diversa e alternativa da quella che il sistema globale dell'economia propone e, la maggior parte delle volte, impone. In un mondo in cui le comunità locali sono sempre più soggetti passivi di dinamiche economiche e sociali molto più grandi di loro e di fronte alle quali si sentono impotenti, è forse proprio riscoprendo invece le potenzialità che esse hanno per cambiare in meglio la vita delle persone che ne fanno parte, che si riesce a reagire a un momento di crisi economica e sociale di carattere globale. Si pensi per esempio alla possibilità di favorire rapporti economici locali rispetto ai rapporti con grandi soggetti internazionali; si pensi alla possibilità di privilegiare le piccole attività rispetto alla grande distribuzione; si pensi ai prodotti a km 0; si pensi alle esperienze dei G.A.S. (i Gruppi di Acquisto Solidale); sono molte le modalità con cui dalle città possono partire modelli di sviluppo economico e di convivenza sociale positivi. Nella giornata di studio di Padova saranno affrontati diversi temi legati alla vita delle città, quali per esempio quelli legati alla salvaguardia dei diritti umani e alla promozione di una cultura cittadina di pace, e quelli legati alla responsabilità che le città hanno per incidere in modo positivo sulle dinamiche economiche e sociali mondiali; per ogni tema, ci sarà anche la condivisione di esperienze, riflessioni, e, soprattutto spunti e suggerimenti su come rilanciare l'azione positiva che le città possono svolgere per portare nel mondo dinamiche sociali ed economiche fatte di solidarietà, di giustizia e di crescita economica sostenibile. A questa pagina è possibile consultare il programma preciso dell'evento di Padova e i relatori che interverranno.

giovedì 15 marzo 2012

Consegnate al Presidente della Repubblica le cartoline contro la corruzione

Ricordate la campagna contro la corruzione lanciata più di un anno fa da Libera e da Avviso Pubblico? Ebbene, come scrivevo in un post un paio di mesi fa, questa campagna ha raccolto 1 milione e 200 mila cartoline con la firma di altrettanti italiani che hanno voluto cosi esprimere il loro desiderio che in Italia la corruzione sia combattuta in modo efficace e serio, e che quindi hanno dato la loro firma per chiedere l'attuazione di quanto proposto nell'appello della campagna. E il 2 marzo scorso una parte di queste cartoline, a rappresentanza di tutte quelle raccolte, sono state consegnate al Presidente della Repubblica. Durante la cerimonia di consegna al Quirinale, come simbolo di tutte le cartoline raccolte, sono state presentati al Presidente della Repubblica tanti pacchettini di cartoline quante sono le regioni italiane, e pare che al termine dell'incontro, come viene raccontato in questo video, quando i promotori della campagna stavano riportando via i pacchettini con le cartoline, il Presidente della Repubblica ha detto loro che quelle cartoline non andavano portate via, ma andavano portate, e conservate, negli archivi storici della documentazione del palazzo del Quirinale. Un segnale importante di interesse e di valorizzazione di questa iniziativa popolare da parte della più alta carica istituzionale del nostro Paese. Speriamo che questo gesto si possa tradurre presto in iniziative legislative concrete per diminuire la corruzione in Italia.

giovedì 8 marzo 2012

La battaglia dei lavoratori del tè nello Sri Lanka

Il tè è un prodotto molto importante per gli abitanti dello Sri Lanka. Di loro, più di 600 mila sono infatti impiegati in circa 250 piantagioni diverse. E c'è una regione dello Sri Lanka in particolare dove la coltivazione del tè è molto importante; si chiama Nuwara-Eliya, ed è un distretto del paese dove ci sono 113 piantagioni di tè, in cui lavorano più di 60.000 persone; ed è un distretto dove si soffre povertà e disoccupazione. Per cercare di aiutare la popolazione locale, il presidente dello Sri Lanka aveva promesso, nel dicembre scorso, di dare in concessione agli abitanti del posto una parte dei 37.000 ettari di terreni di proprietà dello Stato non ancora utilizzati, per aprire nuove piantagioni e dare cosi nuovo lavoro ai disoccupati del distretto. Si trattava, e si tratta, di un'idea utile a dare direttamente ai contadini dei terreni da coltivare in proprio, senza costringerli a lavorare nelle grandi piantagioni, dove spesso essi sono sfruttati. Ma fino a qualche settimana fa, il governo non aveva mantenuto le sue promesse. Allora, gli abitanti del distretto hanno preso carta e penna e hanno mandato quasi 2.000 lettere al Ministero dell'Agricoltura per sollecitare la consegna dei terreni in concessione. La speranza è che questi lavoratori possano iniziare presto a lavorare il tè nei nuovi terreni.

giovedì 1 marzo 2012

L'amianto fa male, anche nel sud del mondo

Segnalo questa riflessione di Fairtrade sulla recente sentenza di condanna degli imprenditori dell'azienda Eternit per le morti e i danni alla salute provocati da un'uso irresponsabile dell'amianto nel corso degli anni passati. Tale sentenza, definita storica, oltre che dare un piccolo contributo per restituire dignità e giustizia alle famiglie delle vittime dell'amianto nel piemontese, permette di prendere ancora maggiore consapevolezza sul problema del danno che l'amianto provoca alla salute degli esseri umani. E se questa consapevolezza ormai nel nostro Paese è abbastanza diffusa, purtroppo in tanti paesi del mondo, o ancora non c'è o chi ce l'ha non fa ancora abbastanza per trasformarla in azioni concrete per evitare gli stessi danni alla salute, che possono portare alla morte, per cui è scattata la condanna di Torino. In America latina, cosi come in India, ma, probabilmente, anche in tanti altri paesi del sud del mondo, l'amianto viene ancora utilizzato in case, aziende, magazzini ed edifici dove le persone di quei paesi passano ore e ore ogni giorno della loro vita. E allora è auspicabile che l'ulteriore conferma dei danni provocati dall'amianto arrivata dalla sentenza di Torino funga da stimolo ulteriore per portare e far crescere questa consapevolezza dove ancora essa non è sufficientemente forte per evitare che succeda il peggio.