giovedì 22 dicembre 2011

Aiuti per gli alluvionati delle Filippine

Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre, nell'isola di Mindanao, nel sud delle Filippine, una tempesta, denominata Washi, ha scaricato in poche ore una quantità d'acqua che di solito lì, in quelle zone, cade in un mese. Nell'area interessata dalla tempesta, fiumi e torrenti sono straripati in un batter d'occhio travolgendo case e baracche costruite lì vicino; nelle zone collinare dell'area, sono cadute frane che hanno coperto di fango interi villaggi; le raffiche di vento a quasi 100 km/h hanno spazzato via le barche dei pescatori che erano in mare a pescare; molti filippini sono stati uccisi dalla violenza della tempesta mentre stavano dormendo. A oggi si contano più di 1.000 morti e quasi altrettanti dispersi, ma, come si sa, in questi casi, i numeri fanno fatica a stare dietro alla realtà. Per aiutare i sopravvissuti in queste zone, sono sul campo 10.000 militari e tanti volontari; nelle città di Cagayan de Oro e Illigan City sono stati allestiti dalle autorità locali centri di raccolta nelle scuole pubbliche. Ma, come si può ben immaginare, i sopravvissuti, nella stragrande maggioranza dei casi, sono rimasti senza niente, e quindi hanno bisogno di tutto, dal cibo ai generi di prima necessità. Per questo in tanti si stanno già mobilitando per raccogliere aiuti da mandare a questi alluvionati delle Filippine. Per chi volesse dare un contributo, su questa pagina è possibile trovare delle coordinate per mandare i soldi alla Chiesa locale, che, insieme alla Caritas, si sta mobilitando per aiutare le popolazioni colpite dalla tempesta.

giovedì 15 dicembre 2011

Le ingiustizie dietro i costi troppo alti delle RC auto in Italia

Proprio pochi giorni fa la Cgia di Mestre ha presentato uno studio sugli effetti che le cosiddette liberalizzazioni condotte negli ultimi vent'anni hanno portato in alcuni settori del mercato italiano e in questo studio si dice che le RC auto, dal 1994 a oggi, sono aumentate del 184,1%, un aumento che è più del quadruplo dell'incremento dell'inflazione registrato nello stesso periodo di tempo, pari al 43,3%. E ieri l'Ania, (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), ha dichiarato, per bocca del suo direttore generale Garonna, che nei primi 6 mesi dell'anno le polizze RC auto sono aumentate del 5,7%. Questi costi cosi alti e questi incrementi cosi rapidi sono la prima ingiustizia perpetrata nei confronti degli italiani, a causa dell'obbligatorietà dell'assicurazione sul proprio mezzo di trasporto. Ma c'è una seconda ingiustizia che si cela dietro alla prima. Come sembra sostenere la stessa Ania, la causa, o una delle principali cause, di questi prezzi troppo alti, risiede nelle frodi perpetrate ai danni delle compagnie assicurative. La domanda è: perché governo italiano, Ania e Isvap (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di interesse colletivo) non hanno mai fatto niente per combattere queste frodi? Perché non fanno presto qualcosa in proposito, data soprattutto la situazione di difficoltà economica in cui versano molti italiani? Speriamo che nei prossimi mesi arrivino, in risposta a queste domande, delle azioni concrete e incisive per abbattere velocemente il costo delle RC auto.

venerdì 9 dicembre 2011

Perché il debito pubblico italiano non lo paga chi lo ha creato?

Si prospettano per gli italiani anni di sacrifici, e uno dei motivi è l'esigenza di ridurre il debito pubblico del nostro Paese. E allora sorge spontanea una domanda: perché il debito pubblico italiano non lo paga chi lo ha creato? Se si guarda all'andamento del debito pubblico italiano dal 1946 ad oggi, si vede che esso è passato da 743 milioni di euro circa (ovviamente effettuando la conversione dalla vecchia valuta a quella di oggi) agli attuali 1.900 miliardi di euro circa. In particolare, dagli anni '70 a oggi è passato da 14 miliardi di euro circa a 1.900 miliardi di euro circa; e dal 1992 in poi, il debito pubblico italiano è sempre stato, in percentuale sul PIL; superiore al 100%, soglia che nel secolo scorso era stata superata solo in altri 3 periodi: poco dopo la seconda guerra mondiale, durante gli anni della crisi del '29, e negli anni della seconda guerra mondiale. Sapendo che non si possono chiedere i soldi ai morti, si potrebbe però, soffermandoci sugli ultimi 30 anni della nostra storia, cioé dal 1981 a oggi (nel 1981 il debito era di 146 miliardi di euro circa, pari a circa il 60% del PIL), far pagare una tassa ordinaria a tutti quei politici che, con le loro scelte economiche sbagliate o dissennate, hanno fatto aumentare il debito pubblico negli anni in cui gli italiani avevano loro affidato la gestione della pubblica amministrazione. Bisognerebbe individuare innanzitutto gli anni in cui il debito è aumentato. In secondo luogo buttare già la lista di tutti i parlamentari, della Camera e del Senato, che in quegli anni in cui il debito è aumentato hanno appoggiato i governi che hanno provocato, con la loro politica economica e fiscale, l'aumento del debito, e cioé che facevano parte della maggioranza. Nel caso in cui questi politici siano ancora vivi, bisognerebbe imporre loro fin da subito una lauta tassa di qualche migliaia o di qualche decina di migliaia di euro all'anno; cifra che comunque si ritiene siano in grado di pagare tranquillamente dati i lauti stipendi e i vitalizi acquisiti per il loro lavoro parlamentare. Si sa che l'aumento di un debito pubblico è dovuto a diversi fattori, e non soltanto alla cattiva amministrazione di chi governa. Per esempio responsabili sono anche tutti quegli italiani che in questi ultimi 30 anni hanno evaso le tasse, e anche su di essi andrebbe fatto un analitico e chirurgico lavoro di individuazione per andare a tassarli d'ora in poi più degli altri; ma in fondo anche l'incapacità di far pagare le tasse è una responsabilità di cui si sono macchiati i politici che hanno gestito la cosa pubblica negli ultimi decenni. Insomma la proposta di tassare i politici che negli ultimi 30 anni hanno determinato, con la loro incapacità o con la loro condotta politica, l'aumento del debito, non vuole essere l'unica soluzione al problema, ma un modo equo per recuperare i soldi con cui abbassare il debito, un modo per riconoscere, e mostrare bene ai politici di oggi e di domani, la responsabilità cui devono rispondere coloro che vengono eletti del popolo per governare la cosa pubblica, e un modo per ripristinare il principio che chi sbaglia paga, anche 30 anni dopo.

giovedì 1 dicembre 2011

Le proposte di Sbilanciamoci! per un'economia equa e sostenibile

Proposte concrete per una nuova gestione dei soldi pubblici, finalizzata a uno sviluppo economico sostenibile, centrato sulla giustizia sociale, sull'aiuto ai più deboli, sulla salvaguardia dei diritti e sul rispetto e la cura dell'ambiente. Questo il senso del 13° Rapporto di Sbilanciamoci!, la campagna organizzata da decine di organizzazioni della società civile, che dal 1999 propone ogni anno misure economiche alternative a quelle varate dai governi, quando queste ultime non vanno nella direzione della sostenibilità e dell'equità sociale. Nell'ultimo rapporto, presentato a Roma giorni fa, ci sono tante proposte molto diverse da quelle di cui si parla su tutti i media, e considerate obbligatorie per uscire dalla crisi; sono tutte proposte alternative ma fatte nel segno della sostenibilità, con una precisa valutazione di uscite e entrate, per avere uno sviluppo compatibile con la diminuzione del debito del nostro Paese. Molte le proposte interessanti contenute in questo rapporto. Eccone alcune:
- Tassa patrimoniale del 5 x 1000 sui patrimoni oltre i 500.000 euro, con correzioni progressive sul prelievo (possibile grazie alla registrazione dei beni sulla dichiarazione dei redditi). Entrate in più stimate: 10,5 miliardi.
- Ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) per le politiche pubbliche per la non autosufficienza.
- Concessione di credito di imposta per l’assunzione dopo due anni di rapporti di lavoro parasubordinati, per combattere la precarietà dei lavoratori; costo della misura: 1 miliardo in 3 anni.
- Reintroduzione del reddito minimo d'inserimento per i disoccupati e per chi non può fruire di altre forme di ammortizzatori sociali.
- Lotta all'evasione fiscale con il divieto di pagamento in contanti oltre i 100 euro, la reintroduzione del reato di falso in bilancio, e il ripristino dell’elenco dei clienti-fornitori per le imprese.
- Tassazione progressiva sui veicoli non sulla base della cilindrata, ma sulla base dell'emissione di CO2; la stima delle maggiori entrate previste da questa misura è di 500 milioni di euro.
- Ripristino e aumento a 100 milioni del fondo per la ristrutturazione e l'ammodernamento della rete idrica nazionale.
- Forte spinta alle energie rinnovabili con l'abbattimento completo dell'Iva per l'installazione del solare termico, la totale detrazione dalla dichiarazione dei redditi delle spese sostenute per l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, l'estensione del meccanismo del conto energia a tutte le fonti rinnovabili, e il raddoppio della quota obbligatoria di risparmio energetico per i distributori di energia.
- Stanziamento di 1 miliardo di euro per la difesa del suolo.
- Costituzione di un fondo straordinario di almeno 200 milioni per il sostegno sociale all'affitto per le classi a basso reddito.
- Messa in sicurezza di 3.000 scuole italiane; costo stimato per questo intervento: 2 miliardi di euro.
- Fondo di 1 miliardo di euro da destinare a progetti finalizzati alla ricerca e all'innovazione.
- Tassazione, con un'aliquota del 5%, dei diritti televisivi legati allo sport-spettacolo, per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti; stima entrate: 40 milioni di euro.
- Riduzione di 3 miliardi di euro delle spese militari. 
- Introduzione di indicatori di sostenibilità ambientali nella gestione contabile del patrimonio pubblico.
Questo solo alcune delle proposte avanzate da Sbilanciamoci!; per vedere tutte le altre si può andare a questa pagina.

giovedì 24 novembre 2011

Appello per i migranti tunisini dispersi

In Tunisia sono tante le famiglie che hanno visto partite dei propri cari alla volta dell'Italia, alla ricerca di un futuro migliore, e che dei loro cari non hanno più saputo nulla. Queste famiglie non sanno se i loro cari sono morti, sono vivi e liberi, sono detenuti, in Italia o in qualche altro paese, e nonostante qualcuna di esse si sia mobilitata per chiedere alle autorità politiche di cercare la risposta alla loro domanda, esse questa risposta non l'hanno ancora avuta e faticano ad averla. Per questo Zalab TV, che produce laboratori di video partecipativo e documentari in contesti interculturali e in situazioni di marginalità geografica e sociale, ha lanciato un appello per chiedere che le autorità politiche italiane e tunisine collaborino per dare una risposta a queste famiglie; un modo per avere questa risposta potrebbe essere quello di confrontare le impronte digitali delle carte d'identità dei dispersi, impronte obbligatorie per le carte d'identità in Tunisia, con i rilievi dattiloscopici dei migranti identificati o detenuti; per questo l'appello chiede nello specifico che i parenti delle persone date per disperse possano fare una domanda al Ministero degli esteri tunisino affinché fornisca le impronte digitali al Ministero degli interni italiano e per chiedere a quest'ultimo di dare risposte precise sulla base dei dati forniti. Per chi fosse interessato a leggere e firmare l'appello, si può andare a questa pagina.

giovedì 17 novembre 2011

I rom di via Rubattino - Una scuola di solidarietà

Il 19 novembre 2009 le forze dell'ordine sgomberano un campo rom in via Rubattino, a Milano, dove vivono circa 300 rom. E tanti milanesi del quartiere, al posto di appoggiare l'operazione voluta dal Comune, decidono di darsi da fare per aiutare i rom sgomberati; le maestre delle scuole dove decine di bambini di quel campo già andavano, decidono esse stesse di andare a prendere quel giorno i bambini sgomberati per portarli ancora a scuola, insieme a tutti gli altri bambini; alcune mamme e alcune maestre ospitano a casa loro alcuni dei bambini sgomberati; alcune associazioni del quartiere e di altre zone di Milano accolgono altri rom cacciati dal campo; e molte altre persone del quartiere organizzano raccolte per venire incontro alle necessità dei rom che non hanno più un tetto sotto cui dormire. Quella reazione di solidarietà, che in realtà era la continuazione di un percorso di conoscenza reciproca e di integrazione iniziato già prima di quel giorno di novembre, anche grazie all'azione della Comunità di Sant'Egidio, oggi è diventato un libro, intitolato I rom di Via Rubattino - Una scuola di solidarietà. Il libro racconta tutte le esperienze di solidarietà avvenute in quelle settimane, raccontate dalla viva voce di mamme, maestre, bambini, cittadini, volontari e giornalisti. E' quindi un libro di cronaca, ma che, attraverso la cronaca, diventa testimonianza di una possibilità di incontro e di integrazione con i rom, e quindi una proposta di un percorso di convivenza basata su un'esperienza concreta. Le curatrici del libro sono Elisa Giunipero, della Comunità di Sant'Egidio e da anni impegnanta nell'attività in aiuto dei rom a Milano, e Flaviana Robbiati, maestra elementare che insegna da trentacinque anni  nella scuola vicina a via Rubattino; la presentazione è di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio. Il libro verrà presentato a Milano domani, 18 Novembre 2011, alle ore 18, presso la Sala delle Colonne della Banca Popolare di Milano, in via San Paolo 12.

giovedì 10 novembre 2011

Aiuti per gli alluvionati in Thailandia e Vietnam

E' dall'estate scorsa che la Thailandia è colpita da una serie di alluvioni che, fino ad oggi, hanno provocato più di 500 vittime e hanno rovinato la vita di centinaia di migliaia di persone (pare che siano circa 700.000 le persone che resteranno senza lavoro sopo queste alluvioni); e ora l'emergenza alluvioni incomincia a colpire anche il Vietnam, dove si contano già più di 100 vittime e dove si stanno evacuando già decine di migliaia di persone. Anche la capitale della Thailandia, Bangkok, è per circa un quarto della sua superficie invasa dall'acqua; nella città sono state messe in azione 17 pompe idrauliche per cercare di far defluire l'acqua che ha sommerso interi quartieri. In tutte le zone colpite dalle alluvioni, c'è un pericolo serio di contaminazione dell'acqua, per cui è necessario che le operazioni per abbassare il livello delle acque e per bonificare le aree sommerse siano il più veloci possibili. Il governo thailandese pare abbia promesso 4 miliardi di dollari per la ricostruzione delle zone alluvionate, cifra che dà l'idea delle dimensioni della calamità che si è abbattuta sul paese. In più sono state create due commissioni governative per affrontare l'emergenza, una per la ricostruzione e un'altra per la gestione delle risorse idriche. Nel paese asiatico anche la Chiesa e la Caritas locali si sono mobilitati e stanno lavorando per raccogliere fondi per le persone colpite dalle alluvioni. Se si desidera dare un contributo d'aiuto, è possibile contattare i riferimenti che si trovano su questa pagina del sito della Caritas, oppure mettersi in contatto con Asianews, sul cui sito è possibile anche rimanere aggiornati sull'evolversi della situazione nei paesi del Sud-est asiatico colpiti dalle alluvioni.

venerdì 4 novembre 2011

Norvegia, Australia e Paesi Bassi nei primi posti nell'indice di sviluppo umano

Sono Norvegia, Australia e Paesi Bassi sono i paesi con il più alto indice di sviluppo umano, secondo il rapporto 2011 del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), che ha misurato qualità e condizioni di vita di 184 paesi nel mondo sulla base di alcuni parametri come il reddito pro capite, l'aspettativa di vita e i livelli di scolarizzazione. In questa speciale classifica l'Italia si colloca al 24° posto, mentre a chiudere la classifica, nelle 10 posizioni più basse, vi sono 10 paesi africani; all'ultimo posto la Repubblica Democratica del Congo. Per rendere ancora più sofisticata e più aderente alla realtà questo indice, quest'anno l'UNDP ha anche provato a vedere come si modificava la classifica affiancando nuovi parametri a quelli già utilizzati; e inserendo nella misurazione dell'indice di sviluppo umano per esempio anche l'entità delle disuguaglianze di redditto, di istruzione e di trattamenti sanitari, si verificano in classifica dei cambiamenti significativi, come per esempio la perdita di posizioni degli USA, che scendono dal 4° al 23° posto, o di Israele, che scende dal 17° al 25° posto, probabilmente perché in questi due paesi le disuguaglianze tra chi più ha e i più poveri sono più marcate; disuguaglianza di reddito che risulta essere molto presente anche in America Latina. Ampliando la prospettiva all'arco di anni che vanno dal 1970 a oggi, si nota che l'indice di sviluppo umano nel mondo è cresciuto, negli ultimi 41 anni, del 42%, anche se sono peggiorati alcuni aspetti importanti, come la distribuzione del reddito.



giovedì 27 ottobre 2011

Wheelmap, la mappa dei luoghi senza barriere architettoniche

Si chiama Wheelmap ed è l'invenzione di un giovane tedesco, Raul Krathausen, costretto in sedia a rotelle da una grave malattia alle ossa. Cos'è Wheelmap? E' una mappa dove si possono visualizzare i posti in tutto il mondo in cui possono accedere senza problemi coloro che sono in sedia a rotelli e tutte le persone diversamente abili, ossia i luoghi i luoghi completamente accessibili perché senza barriere architettoniche. Digitando sul sito l'indirizzo di una via, il nome di una località o il nome di un luogo specifico, viene restituita una mappa che visualizza il luogo o i luoghi che si possono trovare sul territorio selezionato, con l'indicazione sul loro livello di accessibilità per i diversamente abili; i luoghi segnati in verde sono completamente accessibili, i loro ingressi non presentano un gradino più alto di 7 cm., e sono dotati di un bagno per i diversamente abili; i luoghi segnati in arancione soddisfano solo le prime due condizioni, anche se magari non con la stessa efficacia dei luoghi segnati in verde; i luoghi contrassegnati in rosso hanno un gradino d'ingresso più alto di 7 cm. e non sono accessibili a tutti. I luoghi riportati sulla mappa sono raggruppati in 10 diverse tipologie e c'è anche la possibilità di aggiungere nuovi luoghi non ancora mappati. I dati da cui Raul Krathausen ha attinto per realizzare questa mappa dei luoghi senza barriere architettoniche sono stati presi da OpenStreetMap, una mappa generata e continuamente aggiornata da utenti di tutto il mondo. Il sito è sia una risorsa utile per tutte le persone diversamente abili che si devono muovere nelle varie località presenti sulla mappa, sia un modo per segnalare i luoghi che ancora presentano barriere architettoniche, e quindi un modo per fare pressione su chi può prendere decisioni per eliminare tali barriere. Per provare a vedere dal vivo cos'è Wheelmap, non resta che andare direttamente sul sito.

giovedì 20 ottobre 2011

A Bertinoro nona edizione del Corso per Mediatori Internazionali di Pace

A Bertinoro, cittadina della provincia di Forlì-Cesena, dal 1° al 4 dicembre prossimi, si terrà la nona edizione del Corso per Mediatori Internazionali di Pace. Il corso si propone di illustrare percorsi di risoluzione dei conflitti alternativi a quelli spesso battuti degli interventi militari e delle guerre; percorsi basati sulla nonviolenza e sul dialogo; percorsi che sicuramente presentano ostacoli e difficoltà non indifferenti, ma che alla lunga possono rivelarsi molto più efficaci delle modalità armate e violente di risoluzione dei conflitti, che spesso si lasciano dietro odi, rancori e desideri di vendetta che possono sfociare in ulteriori successivi conflitti e ad altre successive guerre. Il corso di Bertinoro si rivolge quindi a quegli operatori e a quelle associazioni che già cercano di promuovere, nelle aree conflittuali del nostro pianeta, modalità di risoluzione dei conflitti nonviolente e pacifiche, per offrire ad essi nuovi strumenti che possono essere utili per rendere ancora più efficace la loro azione nonviolenta. Il Corso per Mediatori Internazionali di Pace è promosso da A.L.O.N. (Associazione Locale Obiezione e Noviolenza) - G.A.N. (Gruppo di Azione Nonviolenta) Forlì - Cesena, e si terrà presso la sede del Ceub (Centro residenziale Universitario di Bertinoro). Per ulteriori informazioni sul corso, è possibile visitare il sito di A.L.O.N.

giovedì 13 ottobre 2011

A Padova il tetto fotovoltaico più grande d'Italia

Copre 18 edifici e 7 pensiline adibite al parcheggio di auto, produce 12,3 milioni di Watt, e si trova all'Interporto di Padova. E' il tetto fotovoltaico più grande d'Italia. L'intero impianto fotovoltaico è costato 50 milioni di euro ed è in grado di fornire energia elettrica a circa 4.000 famiglie. L'azienda che ha realizzato questo tetto da record è la Solon S.p.A, azienda italiana del gruppo tedesco Solon SE, mentre l'azienda che lo ha commissionato si chiama Interporto Solare s.r.l., una società di progetto che è partecipata, per il 90%, da Orizzonte SGR (Fondo Sistema Infrastrutture) e da Fondaco SGR (Fondo PPP Italia), per il 6% da Sinloc S.p.A., e, per il restante 4%, da Solon S.p.A. Oltre a produrre energia da una fonte rinnovabile, il mega-tetto dell'Interporto di Padova ha anche altri 2 meriti: quello di aver installato impianti fotovoltaici su edifici già esistenti, senza andare ad occupare altri spazi del paesaggio di quella zona, e di essere stato realizzato con moduli fotovoltaici costruiti in uno stabilimento che si trova vicino a Padova, precisamente a Carmignano di Brenta, riducendo cosi l'impatto ambientale delle fasi di trasporto dei materiali e dei moduli necessari per la costruzione dell'impianto. Per leggere altri particolari sul tetto fotovoltaico dell'Interporto di Padova, si può visitare questa pagina.

giovedì 6 ottobre 2011

Sabato prossimo tutti in piazza a Milano per la libertà d'informazione

Tra i tanti appuntamenti che si stanno succedendo per difendere la libertà di stampa e di informazione nel nostro Paese ce n'è uno anche a Milano, sabato prossimo, 8 ottobre, all'Arco della Pace, a partire dalle 14.30. Si chiama Ricucire l'Italia, ed è un'iniziativa promossa da Libertà e Giustizia. Il titolo è emblematico: in un momento in cui sembra che il nostro paese stia andando a pezzi, sotto i colpi di crisi economica, corruzione e incapacità di governo, è importante credere che, mettendo insieme le energie sane e vitali d'Italia si possa ricucire il paese, in qualche modo "aggiustarlo", per fargli conoscere una nuova epoca di maggiore benessere, di maggiore condivisione delle ricchezze e di maggiore coesione sociale. Tema centrale della manifestazione di sabato sarà, purtroppo, ancora una volta, la libertà di informare e di essere informati, messa in discussione, per l'ennesima volta, da una proposta di legge dell'attuale maggioranza di governo che sembra fatta apposta per cercare unicamente di nascondere il più possibile i misfatti di qualcuno. Per chi volesse partecipare all'iniziativa di sabato, a questa pagina si possono trovare ulteriori informazioni.

giovedì 29 settembre 2011

Il tetto che rispetta l'ambiente e fa risparmiare

Si chiama Bituver Positive Roof ed è un insieme di soluzioni integrate per avere sulla propria casa dei tetti che permettono un significativo risparmio energetico, che producono energia elettrica dal sole e che sono dotati di tutte le caratteristiche per migliorare il confort della casa, tra cui impermeabilità e isolamento termico e acustico. Infatti si tratta di soluzioni che comprendono pannelli solari in isolante minerale per l'isolamento acustico e termico dei tetti, tegole e moduli fotovoltaici disponibili in 12 formati diversi e adattabili a diversi tipi di tetti, con pendenze fino a 14°, e membrane bitume-polimero, che servono per una impermeabilizzazione efficace.  In termini di obiettivi energetici ed ecologici, sembra quindi si tratti di una soluzione interessante; ma anche per questo tetto innovativo, cosi come per tanti altri progetti che mirano a diffondere l'utilizzo delle fonti rinnovabili negli ambienti della nostra vita quotidiana, bisognerà vedere il costo di tali soluzioni; spesso infatti c'è si un risparmio energetico una volta installata una determinata struttura che produce energia da fonti rinnovabili, ma i costi di installazione sono talmente alti che si mostrano ancora inaccessibili ai più. Per chi volesse raccogliere maggiori informazioni sul Bituver Positive Roof i nomi delle due società che lo hanno realizzato e che lo propongono sul mercato sono Isover Saint-Gobain e Saint-Gobain Solar.

giovedì 22 settembre 2011

Boom del fotovoltaico in Italia nel 2011

Se i dati tornano, l'Italia si appresta a diventare il primo paese al mondo per potenza fotovoltaica installata nel 2011. A dichiararlo è stato il Gestore Servizi Energetici (GSE). Secondo i dati comunicati dal GSE infatti, gli impianti fotovoltaici installati in Italia oggi sono circa 270.000 e producono una potenza energetica di poco più di 10 GW, mentre alla fine del 2011 si prevede che gli impianti possano essere circa 350.000, per una potenza energetica in esercizio pari appunto a 12 GW. E più della metà di questa potenza sembra essere entrata in esercizio proprio nel 2011. Tra le regioni, per quanto riguarda la potenza enegetica prodotta con il fotovoltaico, il primato spetta alla Puglia, con circa 1,7 GW, mentre per numero di impiani, al primo posto si attesta la Lombardia, con quasi 39.000 impianti. Nonostante questo risultato positivo, dovuto in gran parte al sostegno degli incentivi del Conto Energia, in termini di percentuali di energia prodotta con il fotovoltaico sul totale del fabbisogno nazionale, l'Italia si mostra ancora indietro ad altri paesi. Nel nostro Paese infatti l'energia solare rappresenterà, sempre alla fine del 2011, il 3% del consumo italiano totale di energia, contro, per esempio, il 3,5% della Germania. Un altro fatto positivo è però costituito dalle stime che circolano per gli anni a venire, stime che parlano di una crescita costante e inesorabile del fotovoltaico in Italia per i prossimi anni, che dovrebbe portare ad aumentare nei prossimi anni la quota di energia prodotta con il sole rispetto a quella prodotta con altre forme di produzione energetica.

giovedì 15 settembre 2011

Le pensiline solari per la ricarica veloce di auto elettriche

Sono state presentate recentemente a Locarno delle nuove pensiline solari per la ricarica di auto elettriche, frutto della collaborazione tra GE Industrial Solutions, HteSuisse e Pramac. Si tratta di strutture innovative, che si installano ovunque con facilità senza bisogno di effettuare scavi di fondazione, che funzionano grazie a un impianto fotovoltaico a 16 moduli che, per ogni posto auto, garantiscono una potenza di 2.000 kw, e che offrono un servizio di ricarica veloce alle auto elettriche, grazie a connettori e componentistica avanzata e specifica. Queste nuove pensiline solari sono inoltre di dimensioni tali, 5,5 m x 4,55 m, da avere un impatto decisamente limitato sull'arredo urbano nelle zone in cui si decidesse di installarle. Queste nuove strutture possono essere usate come punti di ricarica in città per le auto elettriche, ma anche, per esempio, in determinati parcheggi cittadini, magari pensati in periferia, dove si potrebbe arrivare da fuori città con la propria auto, lasciare la propria auto lì e prenderne una elettrica carica per spostarsi in città. Per questo, le società che hanno realizzato questo progetto si rivolgono non solo alle pubbliche amministrazioni, ma anche alle società di noleggio di veicoli elettrici, cosi come ovviamente anche a tutti i produttori e rivenditori di auto elettriche.

giovedì 8 settembre 2011

Come rendere più ecologico il computer

E' possibile rendere più ecologico il proprio computer? Si, a quanto pare. Con gli accessori in bambù offerti da Eco Store, un franchising di 300 negozi che vendono accessori per l'ufficio e prodotti per stampanti che hanno un impatto ambientale più basso del solito. Tastiera, mouse, cuffie, microfono, auricolari e chiavetta usb da 4 Gb: sono questi i prodotti in bambù che si possono trovare nei negozi Eco Store, oltre agli altoparlanti in cartone riciclato. Ecco alcuni risultati per l'ambiente che si otterrebbero acquistando questi prodotti: un risparmio di 250 grammi di plastica con il mouse in bambù, e un risparmio più consistente di mezzo chilo di plastica per la tastiera in bambù; inoltre pare che vi siano anche altri vantaggi nell'utilizzare questi accessori in bambù, in quanto essi sono antibatterici e limitano le radiazione del computer. Perché proprio il bambù per questi accessori del computer? Perché il bambù è un erba che ricresce molto velocemente, non richiede fertilizzanti o antiparassitari ed è molto resistente. Ed ecco, per chi fosse interessato all'acquisto, i prezzi di questi prodotti: tastiera 49,50 euro, mouse 24,90 euro, cuffie con microfono 22,90, auricolari con microfono 15,90 euro, penna usb da 4 Gb 17,90 euro, altoparlanti 12,90 euro.

giovedì 1 settembre 2011

Proteste in Cina: si rischia di morire se si chiedono spiegazioni in ospedale

Strane e inquietanti storie quelle avvenute di recente a Nanchang, in Cina. In un'ospedale di questa cittadina, nel giugno scorso, alcuni parenti di un paziente erano andati a chiedere spiegazioni ai medici circa il loro parente, e come risposta hanno ricevuto botte e pestaggi, tanto che 2 di loro sono morti e altri 4 sono rimasti feriti; il pestaggio è stato compiuto da un gruppo di persone che non è stato ben identificato. Dopo qualche settimana pare che in un altro ospedale della stessa città sia avvenuto un pestaggio simile, sempre ai danni di parenti che volevano spiegazione su un paziente lì ricoverato, e sempre compiuto da persone non ben identificate; ma questa volta alcuni di questi picchiatori pare che avessero addosso giubbotti ed elmi della polizia. Poi quel paziente è morto e alcuni giorni fa, centinaia di persone, armate di spranghe e bastoni, hanno invaso l'ospedale per chiedere spiegazioni sulla morte del paziente; anche qui uno scontro violento con altre centinaia di persone contrapposte alle prime. Altre storie che purtroppo parlano ancora di diritti negati e di manifestazioni, proteste e violenze per cercare di riaccquisire tali diritti.


giovedì 25 agosto 2011

Proteste in Cina: a Guangzhou in piazza contro il segretario del partito comunista locale

Anche in Cina avvengono molte manifestazioni di protesta o di dissenso; anche in Cina la gente talvolta scende in piazza per rivendicare i propri diritti o per protestare contro abusi e ingiustizie. Sul sito di Asianews viene riportato un dato significativo: nel 2009 ci sarebbero state in tutta la Cina circa 90.000 proteste di massa, in crescita rispetto alle 80.000 del 2007. Ma molto spesso di queste manifestazioni e proteste non si sa nulla, sia in Cina che all'estero, a causa della forte censura del governo cinese. Una delle ultime manifestazioni importanti di protesta è avvenuta nei giorni scorsi a Guangzhou, dove centinaia di abitanti locali sono scesi in piazza, alcuni davanti al municipio della città, altri sulla strada statale n. 106 vicino a Wanggang, per chiedere indagini giudiziarie contro il funzionario del partito comunista del villaggio di Wanggang, distretto di Baiyun a Guangzhou; il funzionario, Li Zhilang, è sospettato di corruzione e peculato. La polizia cinese è intervenuta immediatamente per sciogliere la manifestazione, sequestrando gli striscioni con cui le persone protestavano e portando via, sembra, 2 dimostranti; dimostranti che, forse, hanno scelto proprio i giorni scorsi per dimostrare contro Li Zhilang per approfittare della presenza dei media impegnati sul posto per la cerimonia di chiusura delle Universiadi a Shenzhen. E' proprio l'attenzione sui media che spesso rimane l'ultima carta da giocare per ottenere giustizia per tanti abitanti cinesi, dato che la magistratura e tutte le autorità superiori che dovrebbero salvaguardare i diritti della popolazione sono tutte organi controllati dall'unico partito di governo. Ma il vento della libertà e della giustizia, intanto, soffia anche in Cina.

giovedì 4 agosto 2011

Pace in bici, contro le armi nucleari e per un futuro di pace

Dal 6 al 9 agosto si terrà la terza edizione di Pace in bici, un'iniziativa ideata dai Beati i costruttori di pace per ricordare i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki e per chiedere con una biciclettata l'abolizione delle armi nucleari dal nostro pianeta e un impegno più forte e concreto per la pace nel mondo. Il 6 agosto ricorrerà quest'anno il 66° anniversario del bombardamento di Hiroshima e proprio quel giorno i partecipanti inizieranno a pedalare da Rovigo per la loro marcia simbolica, che terminerà il 9 agosto, anniversario del bombardamento di Nagasaki, ad Aviano. Pace in bici vuole essere un modo per stimolare la partecipazione dei cittadini nelle azioni di pressione sui governi del mondo intero perché si arrivi a una convenzione che metta al bando sia la produzione che l'uso delle armi atomiche, ancora presenti in più di 20.000 unità nel mondo; è infatti convinzione profonda degli organizzatori di questo evento, che solo una forte pressione della società civile possa convincere i paesi ancora riluttanti a decidere in questo senso; per ora infatti più della metà degli stati nel mondo si sono già espressi a favore di una convenzione contro le armi nucleari, ma ci sono ancora tanti stati che si sono espressi con parere contrario. Durante l'edizione 2011 di Pace in bici un particolare ricordo andrà anche a tutte le vittime, non solo delle armi atomiche, ma anche delle radiazione ionizzanti frutto di esperimenti e di incidenti nucleari, ma anche di diverse fasi della filiera nucleare; vittime che in giapponese si chiamano Hibakusha. Infine, con questa edizione di Pace in bici, si vuole contribuire a far si che si raggiunga quota 5.000 per quanto riguarda le città che hanno aderito all'iniziativa Mayors for Peace, voluta dall'ex sindaco di Hiroshima Akiba, riuscito a trasformare quella che era una piccola associazione di poche decine di città, vittime delle più efferate azioni belliche, in una grande associazione internazionale che ha coinvolto fino ad oggi quasi 5.000 città appunto, associazione che è ascoltata e rispettata nei maggiori consessi internazionali. Proprio con l'obiettivo di arrivare presto a superare la soglia di 5.000 città, verrà consegnato a tutti gli enti locali che saluteranno la carovana di pedalatori un messaggio di Mayors for Peace e di ICAN, la campagna per la messa al bando delle armi nucleari. Per chi fosse interessato a partecipare alla biciclettata, su questa pagina è possibile leggere il programma dell'iniziativa e trovare i riferimenti utili per chiedere ulteriori eventuali informazioni.

giovedì 28 luglio 2011

L'urgenza degli aiuti nel Corno d'Africa

Circa 12 milioni di persone rischiano la loro vita a causa della siccità che ha colpito la regione del Corno d'Africa; il paese più colpito per ora è la Somalia, con 3,7 milioni di abitanti colpiti dalla carestia, ma anche in Etiopia, Kenya, Uganda e Gibuti vi sono milioni di persone a rischio. Ogni mese in Somalia muoiono per la denutrizione quasi 100 bambini. Negli ultimi due mesi, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha calcolato che circa 100.000 persone in fuga dalla carestia sono arrivate a Mogadiscio in cerca di salvezza, e ogni giorno circa 1.500 persone fuggono in Kenya o Etiopia per salvarsi. Questi sono solo alcuni dei numeri di una tragedia umana su cui l'ONU aveva già lanciato l'allarme 8 mesi fa, ma su cui la comunità internazionale ha tardato a intervenire. Fino ad oggi pare che siano stati raccolti per questa emergenza circa un miliardo di dollari, e solo da poco si sta lavorando per portare concretamente gli aiuti necessari per salvare le vittime di questa carestia devastante, sia aiuti alimentari che sanitari. I numeri danno un'idea delle proporzioni della tragedia, ma al di là dei numeri c'è la sofferenza e l'agonia di tanti bambini, giovani, uomini e donne, che ogni giorno devono lottare per la vita sperando che l'aiuto per loro arrivi in tempo. In questo contesto, urge l'aiuto di tutti, aiuto che può essere dato in diversi modi e seguendo diversi canali; questo, della Caritas, è solo uno di questi.

giovedì 21 luglio 2011

Il bio-distretto di Civita Castellana

E' stato presentato ieri, nela sala consigliare del comune di Civita Castellana, il progetto del bio-distretto, promosso dai cittadini del Comitato promotore del bio-distretto della Via Amerina e delle Forre, zona appunto del comune di Civita Castellana, in provincia di Viterbo. Ma cos'è un bio-distretto? E' una zona della città dove ci si mette d'accordo per sviluppare un'economia che salvaguardi e faccia crescere le risorse locali, che rispetti il territorio in cui si vive, che dia la precedenza ai prodotti biologici, che viva di dinamiche di solidarietà e di aiuto come quelle dei gruppi di acquisto solidale, e che avvicini i produttori e gli acquirenti con la cosiddetta filiera corta; per dare un'imprinting di sviluppo economico solidale e sostenibile a tutto un quartiere. Per fare questo occorre di base la volontà e la partecipazione dei cittadini, ma è anche utile coinvolgere associazioni che operano nel quartiere, aziende locali, operatori turistici e amministratori. Per questo i cittadini del Comitato promotore del bio-distretto della Via Amerina e delle Forre di Civita Castellana hanno cercato e stanno cercando di coinvolgere più soggetti e più realtà possibili nella loro iniziativa, e ieri c'è stata la presentazione ufficiale del progetto. Auguri ai cittadini di Civita Castellana!

giovedì 14 luglio 2011

Coltiva. Il cibo. La vita. Il pianeta, l'iniziativa di Oxfam contro la fame nel mondo

Si chiama Coltiva. Il cibo. La vita. Il pianeta, ed è la nuova iniziativa lanciata dall'associazione Oxfam contro la fame nel mondo. L'iniziativa si propone di sensibilizzare governi, imprese e cittadini sul problema della fame nel mondo e fare pressione su di essi perché adottino presto misure utili per diminuire la quantità di persone che soffrono la fame; il tutto proponendo anche delle azioni che si potrebbero mettere in atto per concretizzare la battaglia contro la fame. Fame che purtroppo rovina l'esistenza ancora di più di 920 milioni di persone. La battaglia per aiutare le persone vittime della fame nel mondo è tanto più urgente quanto più si pensa che, secondo un rapporto diffuso da Oxfam, entro il 2030, si prevede che la domanda d'acqua aumenterà del 30% e i prezzi alimentari aumenteranno del 70-90%, senza tenere in conto gli effetti del cambiamento climatico, che, se si verificheranno, raddoppieranno nuovamente i prezzi. Combattere la fame si può, come dimostra l'esempio del Brasile, dove il numero di persone che soffrono la fame è diminuita di un terzo tra il 200 e il 2007. Come fare? Ecco alcune proposte suggerite da Oxfam:
1. Lavorare per una nuova governance mondiale del mercato alimentare, capace di gestire le crisi alimentari e promuovere una distribuzione più equa delle risorse alimentare, soprattutto di quelle che sono più scarse sul nostro pianeta.
2. Fornire ai piccoli produttori, specie quelli del sud del mondo, accesso ai mercati e alle tecnologie.
3. Reggiungere un accordo globale sui cambiamenti climatici.
4. Le persone che subiscono fame e aumento dei prezzi dei beni alimentari dovrebbero essere consapevoli del loro potere di cambiare le cose, riunirsi e rivendicare con forza il loro diritto a cibo e acqua.
5. Cercare di tenere sotto controllo e contrastare l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, andando a limitare il potere delle grandi aziende che li determinano e regolando la speculazione sulle materie prime.
6. Costruire riserve alimentari locali, regionali e nazionali per i momenti di crisi.
7. Aumentare la trasparenza dei mercati.
8. Cercare di gestire le restrizioni all'export limitando gli effetti negativi.
9. Eliminare il sostegno ai biocarburanti, che oggi costano circa 20 miliardi di dollari all’anno.
10. Cambiare il sistema degli aiuti al terzo mondo, spostando gli investimenti dai grandi produttori ai piccoli produttori dei paesi più poveri.
11. Modificare il modo do produrre e di consumare di imprese e cittadini dei paesi più ricchi del mondo, per promuovere uno sviluppo sostenibile.
Questo solo alcuni degli interventi che vengono proposti da Oxfam; tutte le proposte dell'associazione possono essere lette nei loro dettagli in questo documento. Per chi volesse avere ulteriori informazioni sull'iniziativa Coltiva. Il cibo. La vita. Il pianeta o aderire ad essa, è possibile visitare le pagine del sito di Oxfam Italia dedicate all'iniziativa; mentre qui si può vedere il video che promuove l'iniziativa.

giovedì 7 luglio 2011

Pannelli solari sul tunnel ferroviario

Belgio, tratto ferroviario della linea ad alta velocità Amsterdam-Parigi compreso tra i comuni belgi di Brasschaat e Schloten, c'era da proteggere i treni in passaggio dalla caduta degli alberi; semplice, si fa un tunnel, senza rovinare troppo il paesaggio; tutto qui? No. Sopra il tunnel si impiantano dei pannelli solari, cosi si dà una seconda mano al paesaggio, producendo energia rinnovabile. L'idea, descritta bene in questo articolo, è stata realizzata grazie a un accordo tra Enfinity, un'azienda belga specializzata in rinnovabili, Infrabel, il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale belga, e i comuni di Schloten a Brasschaat, dove passa il tunnel. Per la precisione, sul tunnel, lungo 3,4 km, sono stati installati 16.000 pannelli solari, che produrranno ogni anno circa 3.300 MWh, che equivale all'incirca al consumo medio di 950 famiglie; energia che verrà impiegata per il funzionamento di treni e rete ferroviaria. Tutto il lavoro è costato circa 15,7 milioni di euro, ha potuto beneficiare di un incentivo in conto energia pari a –350€/MWh, ed è stato realizzato in circa 2 mesi, dopo un'attenta analisi sull'impatto di vento e passaggio treni sui pannelli. Quale beneficio per l'ambiente? - 2.400 tonnellate di CO2 all'anno.

venerdì 1 luglio 2011

L'importanza di una corretta gestione della rete idrica italiana

Secondo il Consiglio Nazionale dei Geologi le perdite della rete idrica nel nostro Paese comportano un costo industriale stimabile in più di 200 milioni di euro all'anno e un mancato ricavo di più di 3 miliardi di euro all'anno per il sistema Italia. Per questo diventa sempre più urgente affrontare il problema delle perdite e della scarsa efficienza del sistema di distribuzione dell'acqua in Italia. Dopo la vittoria del si ai 2 referendum per salvaguardare la gestione pubblica dell'acqua, ora urge un impegno collettivo perché questa gestione pubblica diventi sempre più efficace, con una conseguente diminuzione dello spreco di acqua e un conseguente probabile risparmio per gli italiani. In un contesto globale dove l'acqua si sta rivelando sempre di più come un bene esauribile, conteso da un fabbisogno crescente e messo in pericolo da cambiamenti climatici e inquinamento, diventa sempre più importante arrivare a una gestione equilibrata delle risorse idriche, dove l'acqua sia gestita al meglio goccia per goccia e dove nessuna di queste gocce sia sprecata, dato che nel mondo sono milioni le persone che quella goccia fanno fatica anche solo a vederla. Per questo il Consiglio Nazionale dei Geologi ha organizzato per il prossimo ottobre a Roma un Forum nazionale dal titolo "Fino all'ultima goccia", per sensibilizzare su questo tema e per dare il loro contributo scientifico nell'individuazione di possibili soluzioni al problema delle perdite e dell'inefficienza del sistema idrico italiano.

giovedì 23 giugno 2011

Fatti di bio, il nuovo blog di Alce Nero e Mielizia

Qualche mese fa ho parlato su questo blog del locale Alce Nero Caffè Bio di Bologna, dove si cerca di consumare in modo sostenibile combattendo lo spreco. Ora la rete di Alce Nero e Mielizia, promotrice del locale, ha lanciato un'altra novità, questa volta sul web. Si chiama Fatti di bio, ed è un blog che, oltre a informare gli utenti sulle ultime novità e sugli eventi del mondo legato ad Alce Nero e Mielizia, offre altro contenuto interessante sul mondo del biologico, andando a declinarlo in vari ambiti, quali il cinema e l'arte. Sul blog si possono consultare anche alcune ricette e videoricette biologiche, si possono conoscere più da vicino produttori e prodotti legati alla rete di Alce Nero e Mielizia, c'è una sezione dedicata alle novità sul commercio equo e solidale in Italia, c'è una sala giochi per i più piccoli e c'è anche un'area dedicata alle mamme. Tutti questi contenuti hanno come filo conduttore quella che è anche la mission di Alce Nero e Mielizia: promuovere un'economia sostenibile e solidale, fatta di prodotti sani e di qualità, e di produttori che producono rispettando l'ambiente e osservando principi di giustizia e solidarietà.

venerdì 17 giugno 2011

1.000 giovani per la pace, per i giovani che credono in un futuro di pace

La Tavola della pace e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, in occasione della prossima Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli, ha lanciato l'iniziativa "1.000 giovani per la pace", un meeting di giovani da tenersi il 23 e 24 settembre 2011 a Bastia Umbra sul tema "Pace, lavoro e futuro". L'invito al meeting è rivolto a tutti quei giovani che hanno a cuore i temi della pace, della solidarietà e della nonviolenza, e che sono interessati a ritrovarsi per discutere e riflettere insieme su come contribuire a promuovere un futuro migliore, con progetti e percorsi di pace. Un invito speciale al meeting è rivolto a quei giovani dell'altra sponda del Mediterraneo che stanno lottando, mettendo a rischio anche la propria vita, per la pace, la democrazia e il rispetto dei diritti umani nei loro paesi. Questa due giorni dedicata alla pace si svolgerà all'interno di uno spazio dove si terranno tutti gli incontri e dove si vuole organizzare momenti di svago, con spettacoli musicali e teatrali. Per i giovani interessati, a partire da questa pagina, è possibile fare richiesta di partecipazione al meeting e entrare nel team organizzativo dell'evento.

giovedì 9 giugno 2011

In più di 800 punti vendita italiani le banane biologiche certificate Fairtrade di Perù e Ecuador

Il mese scorso avevo scritto delle prime banane biologiche provenienti dal Perù, certificate Fairtrade e distribuite in Italia dalla società bolognese OrganicSur, banane prodotte e distribuite secondo le logiche del commercio equo e solidale. Ebbene, oltre a quelle banane peruviane prodotte dalla cooperativa Apbosmam, ora, in più di 800 punti vendita italiani si possono trovare anche altre banane biologiche, anch'esse certificate Fairtrade, e che vengono da 2 cooperative diverse, la cooperativa El Prieto, in Ecuador, e la cooperativa Bos, in Perù. Tra i punti vendita in cui si possono trovare queste banane anche i circuiti di NaturaSì e Cuorebio. In tutte e 3 le cooperative coinvolte in questo progetto, la vendita delle banane prodotte dai piccoli produttori del posto ha consentito di ottenere anche altri importanti risultati per il benessere delle comunità locali. Infatti a El Prieto la vendita di questi prodotti permette alle famiglie dei lavoratori di accedere alle cure sanitarie gratuitamente e di dare un'educazione ai loro bambini, presso Bos i produttori delle banane possono ottenere del credito per l'acquisto di fertilizzanti adatti alla coltura biologica, mentre presso Apbosmam la vendita delle banane ha consentito di realizzare nuove infrastrutture e acquistare moderne attrezzature. Altre informazioni utili si possono trovare sul sito di Fairtrade.

venerdì 3 giugno 2011

In Bolivia acqua potabile in centinaia di villaggi

La Bolivia fa un grande passo avanti per quanto riguarda quello che è uno dei diritti più importanti che bisognerebbe assicurare a tutti in ogni parte del mondo: il diritto all'acqua. E' stato infatti approvato un grande progetto destinato a portare acqua potabile a più di 300 tra villaggi e comunità. Il progetto, che si chiama Mi agua, prevede finanziamenti da parte dello stato fino a 300 milioni di dollari, e assicurerà acqua potabile agli abitanti dei villaggi che sfrutteranno questi finanziamenti, con la costruzione di pozzi per la ricerca di acqua, di una rete di tubature per il suo trasporto e di strutture dedicate per la sua conservazione. Ma un secondo obiettivo che si propone il progetto Mi agua, oltre a quello di garantire l'acqua potabile, è quello di dare anche un forte impulso alla crescita dell'agricoltura e dell'economia locali. Infatti l'arrivo dell'acqua permetterà di avere sistemi di irrigazione dei campi laddove non ci sono ancora, e magari di migliorarli e di renderli più efficaci laddove ci sono già ma sono carenti. Inoltre con i finanziamenti assicurati dallo stato, i comuni beneficiari potranno costruire anche delle dighe per la produzione di energia elettrica. Insomma, un'iniziativa che non solo dovrebbe garantire acqua potabile a un maggior numero di boliviani rispetto a oggi, ma che dovrebbe dare anche una forte spinta nella direzione di una sempre maggiore autosufficienza economica, soprattutto nel settore alimentare.

giovedì 26 maggio 2011

I Mercati del Contadino, o Farmers Market, per fare la spesa dal contadino vicino di casa

A livello internazionale si chiamano Farmers Market, in Italia sono chiamati anche Mercati del Contadino, e sono quei mercati in cui si fa la spesa direttamente dai produttori di frutta, verdura, formaggio, uova, carne, vino, riso e altri prodotti ancora. Il motivo per cui sono nati è quello favorire l'incontro diretto e non mediato tra i piccoli produttori di ogni regione con gli abitanti di quella regione che hanno bisogno dei prodotti venduti da quei produttori. Il fatto di fare la spesa direttamente dai produttori consente molto spesso prezzi più bassi rispetto a quelli che si trovano nei supermercati o nei negozi specializzati, e promuove un rapporto più umano tra venditore e acquirente; il venditore è il produttore stesso che quindi quando vende qualcosa ci mette la sua faccia, e l'acquirente ha un rapporto diretto con il produttore in caso di dubbi, problemi o anche soddisfazioni da condividere nel fruire dei prodotto scelti. I Mercati del Contadino vogliono quindi essere non solo luoghi di acquisto, ma anche luoghi di incontro, dove l'azione dell'acquistare può non essere più solo un atto "funzionale", ma anche un azione "sociale" e piacevole. Altri vantaggi dei Mercati del Contadino sono il fatto che si evita il trasporto di prodotti su lunghe distanze e si diminuisce cosi traffico e inquinamento, un maggiore controllo da parte degli acquirenti dei prodotti acquistati, la riscoperta del proprio territorio e delle sue attività produttive e il rispetto della stagionalità dei prodotti e il risparmio di energia, dal momento che nei Mercati del Contadino si trovano principalmente prodotti di stagione, mentre quelli fuori stagione richiedono consumi molto elevati di energia. Per trovare i Mercati del Contadino più vicini a casa propria, è possibile andare sul sito www.mercatidelcontadino.it e fare la ricerca dei mercati a sé più vicini su questa pagina; sul sito poi per gli acquirenti si possono trovare altre informazioni utili per fare spese sempre più consapevoli, e per i produttori c'è modo di entrare in contatto con i Mercati del Contadino per entrare anch'essi in questa rete.

venerdì 20 maggio 2011

Altre Città Equosolidali nel nostro paese

Dell'iniziativa Città Equosolidali ne avevo parlato quasi un anno fa, e oggi ne riparlo perché l'iniziativa sta andando avanti e ad essa hanno aderito altri comuni. Gli ultimi in ordine di tempo sono Forlì, Lecco e Pieve di Cento, e oggi le città equosolidali in Italia sono più di 40. Si tratta di città che si sono impegnate quindi non solo a sensibilizzare i propri cittadini ad acquistare prodotti equo-solidali presso i negozi e le botteghe che li vendono, ma anche a far uso esse stesse, nei propri uffici e nelle proprie attività, dei prodotti equo-solidali. Lo scopo dell'iniziativa è proprio quello di unire cittadini comuni e pubblica amministrazione in uno sforzo comune per diffondere l'utilizzo di prodotti equo-solidali sul proprio territorio, dando cosi vita a un'impegno capillare su tutto il territorio nazionale. L'idea di chiedere proprio alle amministrazioni locali di dare per primi l'esempio è centrale nella proposta di Città Equosolidali e rappresenta una novità importante nel panorama del commercio equo-solidale; senza dimenticarsi che dietro alle amministrazioni locali ci sono sempre singole persone, che fanno la scelta di iniziare a dare subito il loro contibuto concreto per cambiare i meccanismi economici della nostra società, senza aspettare che altri lo facciano al posto loro; è proprio questa partecipazione personale che ha fatto, e che continuerà a fare, la storia del commercio equo-solidale.

giovedì 12 maggio 2011

Terra di tutti Film Festival, il cinema dedicato ai temi sociali

Si chiama Terra di tutti Film Festival ed è un concorso cinematografico che ogni anno, dal 2007, raccoglie documentari, cortometraggi e mediometraggi dedicati a temi sociali e alle problematiche dei paesi più poveri del mondo. Il festival è organizzato dalle due associazioni Gvc (Gruppo di Volontariato Civile) e Cospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti) e ad esso può partecipare chiunque abbia realizzato un lavoro cinematografico che rientra in una delle 3 categorie previste: documentari, cinema d'animazione e docufiction, che abbia una durata inferiore all'ora, e che tratti uno dei seguenti temi: lotta alla povertà, acqua come bene comune dell’umanità, valorizzazione e preservazione delle risorse naturali e delle foreste, accesso all’energia, sostenibilità energetica ed energie rinnovabili, sovranità alimentare, agricoltura sostenibile, biologica ed equo-solidale, migrazioni e sviluppo, e tratta e traffico degli esseri umani. Per quest'anno è prevista una novità, il Terra di tutti Photo Festival, ossia una sezione del concorso dedicato alla fotografia, cui possono partecipare fotografi sia professionisti che amatoriali che abbiano realizzato foto o reportage che parlano del sud del mondo. Le iscrizioni al Festival, che avrà luogo dal 6 al 9 ottobre di quest'anno, sono aperte fino al 15 maggio. Per chi volesse partecipare, questo è il sito del Festival, dove è possibile consultare il regolamento completo.

giovedì 5 maggio 2011

Le banane biologiche certificate Faitrade che vengono dal Perù

Hanno lavorato anni e anni per coltivare le loro banane biologiche e per fare di questo lavoro la propria fonte di sostentamento principale. Da qualche settimana, i piccoli produttori della cooperativa APBOSMAM, acronimo che sta per Asociación de Productores de Banano Orgánico Sector El Monte y Anexos Mallaritos, della zona di Mallaritos, nella provincia di Piura, in Perù, sono riusciti anche a iniziare un'attività di esportazione diretta, senza intermediari, verso l'Italia, attraverso i canali del commercio equo e solidale. La realtà italiana che ha reso possibile ciò è la OrganicSur, un'azienda bolognese del settore. Ora quindi in Italia sarà possibile trovare e comprare anche queste banane biologiche, sapendo che esse seguono logiche di produzione e di distribuzione tipiche del commercio equo e solidale, e che il ricavato della vendita delle banane contribuisce anche a supportare progetti di sviluppo educativo e ambientale intrapresi dalla cooperativa peruviana. In questo video, in spagnolo, è possibile ascoltare alcuni protagonisti della cooperativa raccontare la loro esperienza e vedere alcune immagini sulla partenza del primo container di banane alla volta dell'Italia. Per ricevere informazioni invece su dove si possono trovare e acquistare queste banane peruviane, si consiglia di contattare Fairtrade Italia o Organicsur.

venerdì 29 aprile 2011

Come iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni per non ricevere più telefonate commerciali

Come fare per non ricevere più telefonate commerciali e pubblicitarie di società che propongono prodotti o servizi per telefono? Da qualche mese sono cambiate le regole e adesso funziona cosi: se non si vogliono più ricevere le telefonate commerciali dalle aziende che fanno telemarketing bisogna iscriversi a un registro che si chiama Registro Pubblico delle Opposizioni e automaticamente, almeno per quanto promesso da chi gestisce il tutto, non si riceveranno più telefonate. Però c'è una condizione per poter fare questo, che non è scontata e che è bene ricordare; per potersi iscrivere al registro occorre che il proprio numero di telefono sia iscritto negli elenchi telefonici pubblici degli abbonati. Quindi, paradossalmente, se una persona aveva tolto il proprio numero di telefono dagli elenchi pubblici proprio per non ricevere più telefonate commerciali indesiderate, adesso non può più richiedere di non ricevere questo tipo di telefonate, a meno che non si riabboni agli elenchi telefonici pubblici; tutto ciò è veramente paradossale. Comunque, per coloro che possono e vogliono iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni, è sufficiente andare sul sito www.registrodelleopposizioni.it e scegliere una delle 5 modalità con cui è possibile iscriversi:
- Online, compilando questo modulo.
- Per email, mandando all'email abbonati.rpo@fub.it il modulo scaricabile qui (link attualmente non funzionante).
- Per telefono, chiamando il numero 800.265.265 e fornendo i proprio dati: nome e cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, e email (facoltativa).
- Via fax, inviando al numero 06.54224822 questo modulo compilato, oppure un foglio semplice con i propri dati: il numero di telefono da iscrivere nel registro, il codice fiscale, copia di un proprio documento di riconoscimento valido, l'email (facoltativa), e l'operazione che si richiede (nel caso dell'iscrizione andrà scritto "Iscrizione").
- Con raccomandata, spendendo questo modulo compilato, o scrivendo su carta semplice i propri dati: il numero di telefono da iscrivere nel registro, il codice fiscale, l'email (facoltativa), e l'operazione che si richiede (nel caso dell'iscrizione andrà scritto "Iscrizione".
In ogni caso, a partire da questa pagina del sito, ci sono tutte le istruzioni necessarie per capire bene come fare a iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni. Per chi avesse già fatto la richiesta e volesse consultare lo stato della sua pratica, può consultare questa pagina del sito. Questa novità del Registro Pubblico delle Opposizioni sembra tutta una trovata per favorire gli operatori di telemarketing, a danno della quiete dei cittadini, ma, se si è contrari al telemarketing selvaggio, si può comunque far vedere che le furbizie legislative di pochi non cambiano la sostanza dei fatti iscrivendosi al registro e depotenziando le armi in mano agli operatori di telemarketing. Inoltre non si capisce perché sul web debba valere il princicio del silenzio-dissenso, e cioé se un utente non dà esplicito consenso a ricevere per email materiale commerciale, promozionale e pubblicitario non dovrebbe ricevere email commerciali e quindi chi fa email marketing non può per legge infastidire per email l'utente, ebbene, non si capisce perché per il telefono invece debba valere il principio del silenzio-assenso, e l'utente debba esprimere attivamente il proprio dissenso per non essere disturbato da telefonate commerciali; tenuto conto che una telefonata indesiderata può disturbare anche di più di una email indesiderata, è veramente paradossale che le maglie per regolare il telemarketing siano state allargate proprio sul versante del telefono.