lunedì 31 gennaio 2011

Gli appuntamenti per un'Italia migliore

Nei prossimi giorni a Milano e in altre citta italiane ci saranno degli appuntamenti importanti per far sentire la voce e la presenza degli italiani che non accettano più di avere, in parlamento e al governo, certi politici, e che reclamano le dimissioni del presidente del consiglio e dell'attuale governo, e l'inizio di una stagione nuova per la politica italiana. Il primo di questi appuntamenti è sabato 5 febbraio alle 15, al Palasharp, per una manifestazione organizzata da Libertà e Giustizia a seguito dell'adesione di decine di migliaia di persone all'appello lanciato il 18 gennaio scorso da Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Sandra Bonsanti per chiedere le dimissioni del presidente del consiglio. Il secondo appuntamento è il 6 febbraio, dalle ore 14, ad Arcore, in Largo Vincenzo Vela, per una manifestazione organizzata dal Popolo viola di Milano per chiedere le dimissioni del presidente del consiglio; ma probabilmente, nel corso delle prossime settimane, ci saranno tante altre manifestazioni, in tante città italiane diverse, perché chi desidera un Italia con più dignità, più legalità e più giustizia non si rassegna ad accettare il degrado morale e politico di alcuni politici del nostro paese.

martedì 25 gennaio 2011

Il 30 gennario, come ogni anno, in Stazione Centrale di Milano si ricorda la deportazione degli ebrei

Il 30 gennaio 1944 iniziarono le deportazioni degli ebrei dalla Stazione Centrale di Milano. La Comunità di Sant'Egidio e la Comunità Ebraica di Milano ogni anno, in quella data, si ritrovano, insieme a tutti coloro che desiderano partecipare, nella stessa stazione di Milano, per ricordare quei tragici momenti, convinti che la memoria vada coltivata pazientemente anno dopo anno, per non dover ripetere gli stessi errori del passato. Cosi anche quest'anno, il 30 gennaio prossimo, alle ore 18.00, ci si ritrova in Stazione Centrale, vicino all'ingresso di Via Ferrante Aporti 3, sul lato destro della Stazione. All'incontro pubblico interverranno Liliana Segre, una sopravvissuta alle deportazioni, Giuseppe Laras, già rabbino capo di Milano, Roberto Jarach, presidente della comunità ebraica di Milano, Gabriele Nissim, di Gariwo, Comitato per la Foresta dei Giusti, Antonio Ferrari, del Corriere della Sera, Giovanna Massariello, dell'ANED, e Giorgio del Zanna, della Comunità di Sant'Egidio.

giovedì 20 gennaio 2011

Ajiro, il triciclo di bambu che si produce naturalmente

Si chiama Ajiro ed è stato ideato da un giovane designer che si chiama Alexander Vittouris. Ajiro è un triciclo fatto interamente di bambù, in cui il conducente si siede all'interno di un telaio che ha forma ellittica e che, questa è una delle particolarità più interessanti di questo triciclo, si è formato andando ad agire sulla sua crescita naturale sulla pianta, attraverso una tecnica particolare di alboricoltura, e quindi non è stato costruito in un secondo momento con del bambù "normale". Il movimento di Ajiro si ottiene attraverso una pedalata che va ad agire sulla ruota interiore, cui sono collegate diverse leve che, collegando la ruota anteriore alle ruote posteriori, determinano la direzione che si vuole seguire. Un'altra caratteristica particolare di questo innovativo ed ecologico prototipo di veicolo a pedali, è la presenza di foglie di bambù, quindi di verde naturale, sul tetto. Realizzare Ajiro non è semplicissimo, dal momento che bisogna conoscere molto bene le proprietà del bambù e la tecnica di alboricoltura che permette di avere un risultato come quello che sta alla base del prototipo, ma l'idea è senz'altro interessante, soprattutto per il fatto che in questo veicolo tutti i pezzi sono fatti di bambù, e quindi si tratta di un veicolo ecologico al 100%. Qui è possibile vedere delle immagini di Ajiro e approfondire la conoscenza di questo prototipo.

giovedì 13 gennaio 2011

L'appello per la libertà di espressione in Ugheria

Il primo di gennaio di quest'anno in Ungheria, proprio mentre questo paese si accingeva a ricoprire il ruolo di presidente di turno dell'Unione Europea, è stata approvata una legge sui media che da molti viene considerata una legge-bavaglio contro giornalisti e blogger, e che rischia di limitare fortemente la loro libertà di espressione e il raggio della loro azione informativa. Nella legge si prevede tra l'altro l'istituzione di un'autorità di controllo sui media nominata dalla maggioranza parlamentare, che potrà giudicare i contenuti veicolati dai media sulla base del criterio dell'"interesse nazionale", e l'obbligo di registrazione per tutti i blogger; sono previste anche multe molto salate per tv e giornali che non rispettano le nuove norme. Molti giornalisti e addetti del settore, in Ungheria e in altri paesi europei, hanno incominciato a far sentire la loro voce a condanna di questa legge, per chiedere al governo ungherese di ritirarla. In Italia Articolo 21 ha lanciato un appello per chiedere il ritiro di questa legge in Ungheria, e, più in generale, per difendere la libertà di espressione e di stampa e la libera circolazione delle idee, non solo in Ungheria, ma in tutta Europa, contro ogni tentativo, nel nostro continente, di nuove e moderne limitazioni del diritto della libertà di espressione. Qui si può firmare l'appello.