giovedì 18 dicembre 2008

Basterebbero 130 miliardi di dollari per combattere la fame nel mondo

Secondo le ultime stime della Fao, al mondo vi sono circa 963 milioni di persone sottonutrite, 40 milioni in più rispetto al 2007. Le cause di questo aumento risiedono nell'incremento dei prezzi delle materie prime agricole, nell'aumento generalizzato dei prezzi dei prodotti di prima necessità e nella crisi finanziaria ed economica che ha incominciato a colpire il mondo intero. Queste sono le persone che ogni giorno lottano tra la vita e la morte per fame, poi ci sono anche coloro che devono tirare faticosamente avanti con 1 o 2 dollari al giorno. Sempre secondo le stime Fao, coloro che vivono con meno di 1 dollaro al giorno sono 1 miliardo e 300 milioni, mentre le persone che vivono con meno di 2 dollari al giorno sono circa 3 miliardi. Tutte queste persone nel 2009 rischiano di cadere nella povertà assoluta e sono a rischio sottonutrizione. Per sventare questo pericolo e per dare da mangiare decentemente a tutta questa gente, basterebbero, secondo i calcoli della Fao, solo 130 miliardi di dollari l'anno. Se si pensa che per il salvataggio dei principali gruppi bancari americani sono stati messi a disposizione 700 miliardi di dollari, e in Europa sono stati stanziati 200 miliardi di dollari solo come primissima iniziativa contro la recessione, ci si chiede: è possibile che non ci siano 130 miliardi di dollari da dare a chi muore di fame?

giovedì 11 dicembre 2008

Borghi solidali nella Locride per l'accoglienza degli immigrati

Vi sono al sud dei sindaci che si stanno muovendo per far fronte, con le proprie forze e le proprie idee, al fenomeno dell'immigrazione, anche quando la situazione sembra disperata. Il tutto parte da Lampendusa, dove continuano gli sbarchi di immigrati alla disperata ricerca di un futuro, prima ancora che di un futuro migliore. Qui, il sindaco, dopo aver cercato di trovare una sistemazione ad alcuni immigrati, ha chiesto aiuto agli altri sindaci del sud per cercare di accogliere in modo umano gli immigrati. All'appello hanno risposto 3 sindaci della Locride, quelli di Riace, Caulonia e Stignano. Questi piccoli comuni calabresi hanno infatti accolto centinaia di immigrati che erano sbarcati a Lampedusa, trovando loro un posto dove mangiare e dormire e coinvolgendoli in un'opera di rivitalizzazione di alcune zone di campagna rimaste nell'incuria generale a causa dell'emigrazione verso il nord e verso le città di coloro che prima vi abitavano. In questo modo gli immigrati non solo vengono accolti e ospitati in strutture pubbliche, ma vengono anche invitati a inserirsi nel tessuto sociale della comunità che li ospita. Ad essi si tenta di offrire non solo un po' di pane e un letto, ma anche la possibilità di costruirsi un futuro di dignità, con un lavoro che può anche farli sentire utili alla comunità.

giovedì 4 dicembre 2008

In ricordo di Rachel Corrie, pacifista morta a Gaza

Aveva solo 24 anni quando è stata ferita a morte mentre opponeva pacifica resistenza nei confronti di un bulldozer dell'esercito israeliano per evitare che questo distruggesse alcune case palestinesi. Il suo nome è Rachel Corrie, una pacifista statunitense che fin da giovanissima aveva deciso di impegnarsi per la pace nel Movimento per la Giustizia e la Pace. Nel 2003 la decisione di andare, con il movimento pacifista dell'ISM (International Solidarity Movement), a Rafah, nella striscia di Gaza, dove, dopo aver frequentato un corso di addestramento nelle tecniche di resistenza non-violenta, iniziò a partecipare ad alcune azioni non-violente di protesta contro l'occupazione di Gaza. Oltre alla presenza attiva in manifestazione pacifiste, Rachel svolgeva anche il mestiere di giornalista per documentare e denunciare tutte le violazioni dei diritti umani in quei territori. Aveva anche costruito rapporti di fiducia con tanti abitanti di Gaza, cui quando poteva dava una mano nelle necessità concrete di tutti i giorni, e aveva anche costruito un ponte di amicizia tra i bambini di Gaza e alcuni bambini americani di Olympie, la città dove aveva fatto i suoi studi prima di partire. Ma il 16 marzo del 2003, mentre si stava interponendo pacificamente per impedire che un bulldozer israeliano abbattesse delle case palestinesi, Rachel Corrie è stata schiacciata. L'esercito israeliano ha sostenuto che la ragazza non è stata uccisa dal bulldozer, ma da un oggetto contundente caduto da qualche parte, e che comunque la ragazza americana non era visibile dal militare che guidava il bulldozer. Gli amici di Rachel invece sostengono che la loro compagna è morta perché schiacciata dal bulldozer mentre si sbracciava su un cumulo di terra poi sovrastato dal bulldozer, ben visibile da chi stava guidando il mezzo. Per approfondire la conoscenza di Rachel Corrie, questo è il sito dedicato alla sua memoria, dove è possibile trovare tanto materiale che parla della sua esperienza, mentre questi sono video che mostrano alcune sue interviste o servizi su di lei.