martedì 31 luglio 2007

Nuovo volume su Paolo VI e il dialogo per evitare lo scontro di civiltà

E' stato pubblicato dall'Editrice Studium di Roma e dall'Istituto Paolo VI di Brescia un volume che raccoglie gli atti di una giornata di studi tenutasi a Parigi presso la sede dell'Unesco il 13 dicembre 2005, sul tema "Le dialogue possible. Paul VI et les cultures contemporaines". Alla giornata hanno partecipato studiosi di livello internazionale, di cui il volume riporta i preziosi contributi. Nella sua recensione per l'Osservatore Romano, Giulio Colombi sottolinea come questo volume ci ricordi "l'insostituibilità del dialogo per cercare di prevenire quell'urto o scontro tra civiltà e culture che studiosi pessimisti, come Huntington, ritengono inevitabile". E, dopo aver sottolineato il rischio che la parola dialogo venga banalizzata senza essere capita nel suo vero senso e nelle sue reali potenzialità, ha ricordato che "dialogo è termine straordinariamente impegnativo nelle relazioni umane, se preso nella sua accezione genuina; basterà ricordare, a noi cristiani, che il fondamentale e vero dialogo con l'umanità è quello che si è attuato, e che continua mediante la presenza dello Spirito Santo nella storia, con la rivelazione dell'Antico e del Nuovo Testamento, culminata in Gesù Cristo, Figlio del Padre e suo annunciatore... E' proficuo, anzi indispensabile dunque, tornare a riflettere sul grande insegnamento intorno alla possibilità e fecondità del dialogo che, con visione lucida d'analisi circa i problemi planetari della sua epoca, ma con larga anticipazione su quelli in cui dibattiamo noi, offrì Papa Paolo VI". (fonte Misna)

lunedì 30 luglio 2007

La fiamma della pace brilla in Costa d'Avorio

A Bouaké, seconda città della Costa d'Avorio, va di scena la cerimonia Flamme de la paix ("Fiamma della pace"), simbolo della riconciliazione tra nord e sud, dopo 5 anni di separazione e di conflitti. La cerimonia sigla la fine degli scontri tra i ribelli delle Forze Nuove, guidati da Guillaume Soro, ora prima ministro, e le Fanci, le Forze armate della Costa d'Avorio, fedeli al presidente Lurent Gbagbo. Migliaia e migliaia di avoriani hanno preso pullman e treni e hanno viaggiato anche 2 giorni pur di presenziare a quest'evento. Prima di questa cerimonia di riconciliazione, altri due avvenimenti hanno fatto da preludio: due gruppi formati da migliaia di giovani, uno partito da sud e uno da nord, si sono uniti simbolicamente all'ingresso di Bouaké, e, nella cattedrale Santa Teresa, è stata celebrata una Messa incentrata sulla riconciliazione e presieduta dall'Arcivescovo coadiutore di Bouaké, Monsignor Paul Siméon Ahouana. Alla cerimonia Flamme de la paix sono attesi capi di stato da tutta l'Africa, tra cui anche il sudafricano Thabo Mbeki, che è stato a lungo mediatore tra le parti prima dell'accordo del marzo scorso, patrocinato anche dal presidente del Burkina Faso, Blaise Compaoré. (fonte Misna)

giovedì 26 luglio 2007

Anche studenti americani a studiare medicina a Cuba

Il governo cubano ha promosso un programma di formazione gratuito, chiamato Revolucion de las batas blancas ("Rivoluzione dei camici bianchi") e tenutosi presso la Scuola latinoamericana di medicina (Elam), che offre borse di studio e alloggi a giovani meno abbienti di tutto il mondo, che poi sono invitati a tornare nel loro paese a mettere in pratica quanto appreso a Cuba. E tra i 1.500 studenti stranieri, provenienti da 25 paesi diversi, che hanno usufruito della borsa di studio, c'erano anche 8 americani. Questi giovani americani appartengono a settori disagiati della società statunitense e la loro partecipazione al programma di formazione è stata possibile grazie a una collaborazione tra il governo cubano e il Black Caucus, il gruppo parlamentare afro-americano al Congresso di Washington. Ora i neolaureati americani in medicina, che probabilmente nel loro paese non avrebbero avuto i soldi per pagarsi un corso di laurea, dovranno, per poter esercitare la professione medica, ottenere dalle autorità statunitensi la parificazione del titolo di studio ottenuto a Cuba. (fonte Misna)

mercoledì 25 luglio 2007

Il dromedariodromo più grande del mondo per lo sviluppo pacifico del Sahara occidentale

E' stato inaugurato a El Ouali con un grande evento sportivo costato 800.000 euro il più grande dromedariodromo del mondo, capace di far gareggiare in pista 468 dromedari da corsa. El Ouali si trova nel Sahara occidentale, nella regione contesa tra il Marocco e gli indipendentisti del Fronte Polisario. Il dromedariodromo ha come obiettivo quello di promuovere la crescita e lo sviluppo locali cercando di superare i dissidi per la contesa di quella regione. Nel Sahara occidentale ormai c'è un boom dell'allevamento di cavalli e dromedari, arrivati a circa 85.000 esemplari, per un giro d'affari annuale che si aggira intorno ai 38 milioni di euro. Quella del dromedariodromo è solo una delle iniziative che le autorità locali stanno organizzando per lo sviluppo della regione. Un'altra è per esempio l'imminente organizzazione di escursioni sulle rotte delle vecchie piste carovaniere del passato. (fonte Misna)

martedì 24 luglio 2007

Giocattoli e speranza per i bambini del Libano

L'associazione Messaggeri della Pace, organizzazione non governativa fondata da padre Angel Garcia, ha consegnato 15 tonnellate di giocattoli a bambini malati, orfani, rifugiati e poveri del Libano. Tra questi c'era anche Alì, un bambino libanese di 5 anni che ha subìto l'amputazione delle gambe e di parte di un braccio dopo una strana malattia attribuita a qualche sostanza chimica presente negli armamenti utilizzati nella guerra della scorsa estate tra Israele ed Hezbollah. Alì è stato affidato alle cure di medici spagnoli che sperano, con protesi e riabilitazione, di ridare ad Alì almeno una parte di quello che la guerra gli ha tolto. I bambini sono spesso destinatari dei gesti concreti dei Messaggeri della Pace, poiché per padre Angel "i bambini sono le vittime più innocenti di qualunque guerra o confronto, e sono quelli che soffrono di più, a volte sono i più dimenticati". Il regalare un giocattolo può far dimenticare a un bambino, anche solo per un attimo, traumi e sofferenze subiti a causa della guerra. Prima del Libano, i Messaggeri di Pace avevano distribuito giocattoli anche in altri paesi, tra cui El Salvador, Benin e Iraq. Inoltre quest'associazione ha portato in Spagna per cure mediche negli ultimi 5 anni più di 200 bambini provenienti dall'Iraq, e altri provenienti da altre zone "calde" del mondo. (fonte Misna)

lunedì 23 luglio 2007

A novembre il 5° Corso per Mediatori Internazionali di Pace

Sono aperte le iscrizioni al 5° Corso per Mediatori Internazionali di Pace, che si svolgerà dal 22 al 25 novembre 2007 a Bertinoro (Forlì-Cesena). Il corso è organizzato dalla ALON, Associazione Locale Obiezione e Nonviolenza, dalla ISCOS-CISL e da Pax Christi, e ha come obiettivo quello di fornire i primi strumenti di base per persone interessate a studiare e sperimentare modalità di soluzione noviolenta dei conflitti, anche a livello internazionale, attraverso lo strumento dei Corpi civili di Pace. I partecipanti potranno essere al massimo 30, e, alla fine del corso, essi avranno ricevuto le adeguate conoscenze teorico-pratiche legate ad interventi civili nelle aree di conflitto, e in grado di migliorare le capacità operative nella gestione dei conflitti. Il costo di iscrizione al corso è di 190 euro, che comprendono iscrizione, vitto e alloggio, ma vi sarà anche la possibilità di ricevere una borsa di studio nel caso in cui un aspirante partecipante abbia problemi a pagare tutta la quota e nel caso gli organizzatori diano il loro benestare. Per avere tutte le informazioni dettagliate sul corso, sul programma e sui contatti, dal 27 luglio sara' attivo il sito internet www.mediatoridipace.org.

sabato 21 luglio 2007

Silsilah, promotore di pace e dialogo nelle Filippine

Da più di 20 anni opera nelle Filippine per promuovere il dialogo tra persone di diverse convinzioni religiose e di diverse culture, e per spingere a una sempre più approfondita conoscenza reciproca. Si chiama Silsilah, che è una parola araba che vuol dire "catena", ed è stata fondata a Zamboanga da Padre Sebastiano D'Ambra. A quest'ultimo il desiderio di creare ponti di pace tra cristiano e musulmani venne già nel 1977, quando arrivò nella sua prima missione, a Siocon, in Zamboanga del Norte. La forte convinzione che anima Silsilah è che il vero dialogo ha le sue radici in un'esperienza spirituale, che quindi può trovarsi in tutte le forme di religione. Silsilah ha dovuto passare anche momenti molto difficili nel corso della sua storia, come quello del 1992, quando venne ucciso Padre Salvatore Carzedda, cofondatore di Silsilah, ma con la fiducia e il coraggio di chi sa le radici del proprio ideale sono solide, è andata sempre avanti. E oggi sono alcune centinaia le persone impegnate in questo progetto, che continua a gettare i suoi semi di pace in un'area tormentata delle Filippine.

venerdì 20 luglio 2007

In ricordo di Paolo Borsellino

Ieri è stato celebrato il 15° anniversario della morte di Paolo Borsellino e della sua scorta. Cosa si sente a 15 anni dalla morte di questo grandissimo magistrato? Si sente che la mafia è stata colpita, che si deve riorganizzare, ma che non ha ancora mollato la presa sulla vita sociale, politica ed economica del nostro Paese. Si sente una grande sfiducia nella nostra classe dirigente, che fa leggi che non permettono di tenere in carcere chi si è macchiato di gravi crimini e che regalano sconti di pena ai mafiosi senza per questo rendere più efficiente l'attività giudiziara nei loro confronti. Si sente che alcuni di coloro che negli ultimi anni si sono ribellati alle mafie, ora non ci credono più. Si sente che la mafia è sempre più forte economicamente. Si sente che le mafie non riguardano più solo le regioni del Sud del nostro Paese, ma ormai riguardano tutta l'Italia, perché i loro affari li fanno al Nord. Si sente che il Parlamento è troppo lento a votare leggi che potrebbero arginare il fenomeno mafioso e aiutare chi si batte contro di esso. Si sente che oggi le vittime della mafia sono trattati peggio dei loro assassini. Un quadro fosco, in cui la memoria di Paolo Borsellino getta una luce che incoraggia, che spinge ad andare avanti, cercando con ogni gesto quotidiano di farsi promotori della legalità, del rispetto dell'altro e di un economia pulita.

giovedì 19 luglio 2007

Rete180.it, la webradio per la salute mentale

Rete180.it, la voce di chi sente le voci, è un progetto che è nato il 10 ottobre del 2003, Giornata mondiale per la salute mentale. E' un progetto nato all'interno del reparto di psichiatria dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, dall'esigenza di essere vicini alle persone che possono aver bisogno di un aiuto psichiatrico, e di fare informazioni e promozione della salute mentale. L'idea è quella di mettere a disposizione uno spazio di comunicazione che può rendere protagonisti gli stessi ascoltatori della radio, riuscendo anche a sviluppare un discorso che una relazione diretta e frontale inibisce. La redazione è composta da Enrico Baraldi, Stefano Cabras, Divina MArangi, Cinzia Panizzon, Giovanni Rossi, Carlo Giomo, Stefano Poletto, Stefano Favaro, Gianna Schiavetti, Cesare Corradini, Lelia Zoppellari, Alessandro Provinzano, Alberto Sabbadini, Giovanni Vigna e Ferruccio Zavatta. La radio ha sede presso il Centro Psico Sociale di Viale della Repubblica a Mantova, trasmette tutti i giorni la musica dei suoi dj attraverso il radiolaboratorio, gestisce il sito internet www.rete180.it, e produce settimanalmente le radio pillole, interviste o approfondimenti che vengono ritrasmessi dalle altre emittenti disponibili.

mercoledì 18 luglio 2007

In Sri Lanka gli artisti uniti per la pace e per il dialogo

Nello Sri Lanka, sorge un centro per promuovere la pace, l'unità e l'eccellenza artistica tra persone di fedi ed etnie diverse attraverso la danza, il teatro, la musica, la letteratura e la pittura. E' il Center for performing arts (Cpa) di Colombo , fondato nel 1965 dal padre gesuita Nicholapillai Maria Saveri, e che recentemente ha riscosso il plauso della comunità buddista, maggioritaria in Sri Lanka con circa il 70% dei fedeli, perché, a detta del venerabile Dhammakithi, monaco e capo del Centro buddista di Anuradhapua, "va al di là di ogni differenza di religione, lingua, casta e credo" ed "è impegnato contro il razzismo e l'odio". Il Center for performing arts ha 20 sedi in tutto lo Ski Lanka con 3.500 affiliati, e allestisce spettacoli mirati soprattutto a promuovere il dialogo interreligioso e interetnico. Di particolare importanza gli spettacoli di strada messi in scena durante i periodi di maggiore violenza del conflitto cominciato nel 1983 tra governo e Ltte (Tigri per la liberazione della patria Tamil), nei quali lavorano molti rifugiati, vedove e orfani. (fonte Misna)

martedì 17 luglio 2007

Prima che sia troppo tardi

Nel 2000 189 capi di Stato avevano promesso quelli che sono stati definiti gli 8 obiettivi del millennio, da realizzare entro il 2015:
1. Dimezzare la povertà assoluta e la fame nel mondo
2. Assicurare l'istruzione elementare a tutti i bambini e le bambine del mondo
3. Promuovere la parità fra i sessi
4. Ridurre di 2/3 la mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni di età
5. Ridurre di 2/3 la mortalità materna
6. Fermare ed invertire il trend di diffusione dell’HIV/AIDS
7. Assicurare la sostenibilità ambientale
8. Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo: cooperazione allo sviluppo, cancellazione del debito estero dei paesi più poveri, coerenza delle politiche, governance mondiale.
Ma a metà strada, questi obiettivi sembrano ancora molto lontani dall'essere raggiunti, soprattutto nella lotta alla povertà e alla fame. Per questo la FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) e la Caritas Italiana, riprendendo un appello già contenuto 40 anni fa nell'enciclica Populorum Progressio, hanno lanciato la campagna Prima che sia troppo tardi, per richiamare
all’urgenza di una presa di coscienza e al senso di responsabilità di ognuno, perché ciascuno faccia la sua parte per cercare di raggiungere quegli obiettivi. Sul sito della campagna è possibile aderire e diventare promotore attivo della stessa, scaricando sussidi formativi e materiali didattici per formarsi e per promuovere incontri locali sui temi degli obiettivi del millennio, e mandando una cartolina al nostro Presidente del Consiglio per fare pressione perché i responsabili dei paesi più ricchi rispettino gli impegni presi 7 anni fa e le promesse che continuano a fare.

lunedì 16 luglio 2007

10 leggi semplici per migliorare l'Italia

Sul suo sito, Franca Rame propone ai cittadini di sostenere 10 disegni di leggi per velocizzare l'iter della loro approvazione. Queste 10 proposte sono finalizzate a una maggiore salvaguardia dei diritti dei cittadini. Esse sono: legge contro gli sprechi della pubblica amministrazione d'iniziativa di Franca Rame; legge per una maggiore sicurezza sul lavoro, d'iniziativa di Gerardo D'Ambrosio; legge sulla possibilità per i cittadini di ricorrere alle class action, d'iniziativa di Franco Grillini, legge contro i reati ambientali, d'iniziativa di Mauro Bulgarelli; legge a favore dei cittadini esposti all'amianto, d'iniziativa di Felice Casson; legge per velocizzare l'utilizzo delle somme sequestrate alla criminalità, d'iniziativa di Gerardo D'Ambrosio; legge per migliorare la gestione dei beni mafiosi sequestrati, d'iniziativa di Gerardo D'Ambrosio; legge per modificare il codice di procedura penale per accellerrare i tempi delle procedure giudiziare, d'iniziativa di Gerardo D'Ambrosio; legge per modificare il codice delle assicurazioni private per tutelare maggiormente le vittime degli incidenti stradali, d'iniziativa di Felice Belisario; legge per modificare l'articolo 111 della Costituzione per una maggiore garanzia dei diritti delle vittime di reato, d'iniziativa di Marco Boato.

sabato 14 luglio 2007

Il parco di Zwaytini in Libano, da discarica a segno di pace

Da discarica a cielo aperto a parco con giochi per bambini. Questo è quanto successo all'attuale parco di Zwaytini, nella città vecchia di Saida, in Libano meridionale. Il parco è stato realizzato grazie all'associazione Catholic relief service (Crs), fondata nel 1943 per assistere i bisognosi e ora presente in 96 paesi nel mondo che, supportata dall'Associazione per lo sviluppo della popolazione e della natura (Dpna), ha rimosso dalla zona tonnellate di spazzatura e blocchi di cemento per dare alla gente uno spazio verde per rilassarsi e dimenticare i danni fisici e psicologici dell'ultimo conflitto che ha insanguinato questo Paese l'estate scorsa, facendo più di 1.000 vittime. Il parco di Zwaytini è solo una delle numerose iniziative del Crs per il Libano, impegnato anche nella riparazione di strade, nell'assistenza agli agricoltori che hanno perduto i raccolti durante il conflitto, e negli aiuti alle centinaia di rifugiati iracheni. (fonte Misna)

venerdì 13 luglio 2007

Magdalena Pérez Vieda, a difesa degli indigeni dell'Honduras

E' stata costretta a scappare dall'Honduras e a lasciare là 4 figli, tra cui una bambina di 25 mesi, perché ripetutamente minacciata di morte dopo essersi rifiutata di firmare un documento di cessione di una terra. Magdalena Pérez Vieda appartiene all'etnia Tolupan, uno dei 9 popoli indigeni dell'Honduras, discendente dalla tribù Okan-Sioux, che vive nel dipartimento di Yoro, sulle montagne situate a circa 150 km dalla capitale Tegucicalpa. La bellezza e la ricchessa di materie prime di questa zona è diventata una maledizione per il popolo Tolupan, dato che le multinazionali, una volta individuati i giacimenti di oro, uranio, pietre preziose e le rigogliose foreste, cercano di imporre il loro sfruttamento delle risorse senza alcun rispetto per la popolazione locale. Negli ultimi 2 anni i Tolupan, per resistere allo scempio che viene fatto del loro territorio, si sono visti uccidere 58 persone, nell'indifferenza del governo locale e nell'ipocrisia dei potentati economici del posto. Magdalena Pérez Vieda s'è già vista uccidere 8 familiari, e adesso dall'Italia, dove ha ottenuto lo status di rifugiata politica, cerca di portare avanti la sua battaglia in difesa degli indigeni honduregni e spera un giorno di poter riabbraciare i suoi famigliari ancora in vita. Chi volesse aiutare la sua causa può scrivere a davide.dotta@libero.it.

giovedì 12 luglio 2007

San Biagio di Callalta è il comune d'Italia che fa più raccolta differenziata

Primato di cui i suoi cittadini devono andare orgogliosi, quello che ha raggiunto San Biagio di Callalta, un comune in provincia di Treviso, che conta 12.456 abitanti. Secondo la classifica di Legambiente infatti, è proprio questo comune che fa più raccolta differenziata dei rifiuti, con una quota dell'80% sul totale dei rifiuti prodotti. E' la prima volta che il premio va a un comune con più di 10.000 abitanti. Ma non è un caso che il comune al primo posto della raccolta differenziata sia in Veneto, dato che questa regione piazza ben 9 comuni nella top 10, di cui 8 nella provincia di Treviso. Ma perché questo successo della raccolta differenziata nel trevigiano? Perché il Consorzio Intercomunale Priula, di cui fa parte anche San Biagio di Callalta, ha introdotto il sistema del porta a porta, con bidoni per la raccolta differenziata fuori da ogni edificio. In tutta Italia i comuni che possono vantare una raccolta differenziata superiore al 50% sono 978, mentre tra le grandi città in classifica, Milano è al 30% di raccolta differenziata, mentre Roma è ancora al di sotto del 20%.

mercoledì 11 luglio 2007

Rwanda a un passo dall'abolizione della pena di morte

Rwanda molto vicino all'abolizione della pena di morte. Dopo essere stata approvata dalla Camera Bassa, la legge che cancella la pea capitale per tutti i crimini, ha ricevuto l'approvazione, all'unanimità, anche in Senato. Ora, per dare attuazione alla legge, manca solo la promulgazione, che dovrebbe arrivare entro la fine di questo mese. Secondo la legge votata nel Parlamento rwandese, tutti i condannati a morte attualmente detenuti, circa 600, vedranno la loro pena commutata in ergastolo. A questo traguardo si è arrivati anche perché l'abolizione della pena di morte è stata posta dal Tribunale penale internazionale per il Rwanda (Tpir) di Arisha (Tanzania), come condizione per trasferire di fronte alla giustizia nazionale persone accusate di coinvolgimento nel genocidio del 1994 che, secondo stime dell'ONU, provocò circa 800.000 vittime. Intanto il presidente del Rwanda, Kagame, ha annunciato l'apertura di una nuova inchiesta sull'eventuale implicazione di alti responsabili francesi nel genocidio. Il Rwanda aveva rotto le relazioni diplomatiche con la Francia nel novembre scorso dopo che il giudice francese Jean-Louis Bruguiére aveva emesso 9 mandati d'arresto contro stretti collaboratori di Kagame per la loro "presunta partecipazione" all'attentato del 6 aprile 1994 contro l'aereo dell'allora capo dello stato rwandese Juvenal Habyarimana, episodio considerato come la scintilla che fece esplodere, subito dopo, il genocidio. Nella sua ordinanza, Bruguiére aveva anche ipotizzato una possibile citazione dello stesso Kagame di fronte al Tpir. (fonte Misna)

martedì 10 luglio 2007

Riparte il treno Amicizia tra India e Bangladesh

Dopo 42 anni è ripreso un collegamento ferroviario tra India e Bangladesh, sospeso dopo la guerra del 1965 tra India e Pakistan, che all'epoca ospitava nella sua parte orientale l'attuale Bangladesh. Il treno è chiamato Moitree, che significa "Amicizia" ed è partito da Calcutta, per arrivare, dopo 375 km di viaggio, nella capitale del Bangladesh Dhaka. Da metà agosto il servizio ferroviario dovrebbe diventare regolare con un numero giornaliero di convogli destinati a portare le circa 3.000 persone che quotidianamente attraversano la frontiera. Il ministro degli esteri ad interim del Bangladesh, Iftekhar Ahmed Chowdhury, ha definito l'evento "un passo avanti nelle relazioni bilaterali tra i due paesi", collegati finora solo da servizi di autobus. Infatti le linee ferroviarie non erano state ripristinare neppure dopo il 1971, anno in cui il Bangladesh conquistò l'indipendenza. (fonte Misna)

lunedì 9 luglio 2007

Gli Eco Point, dove acquistare senza imballi e risparmiare

PLEF è una sigla che sta per Planet Life Economic Foundation, una Onlus nata nel 2003 per favorire l’evoluzione della compatibilità tra ambiente, società e mercato, agendo direttamente sulla catena del valore dell’impresa. Tra i vari progetti portati avanti da PLEF, v'è anche quello della Distribuzione Compatibile, il cui obiettivo è di riprodurre un modello di ciclo di vita del prodotto (produzione-distribuzione-consumo-riciclo) il più simile possibile a quello del ciclo di vita di una qualunque risorsa naturale. Uno dei risultati di questo progetto è l'Eco Point, un punto vendita cioé dove si acquistano sfusi prodotti che oggi esistono solo confezionati, quali caffè, cereali, pasta, riso, caramelle, legumi, spezie, snacks salati e frutta secca. Negli Eco Point inoltre i sacchetti con cui il consumatore si porta a casa la merce sono realizzati con lo speciale film NatureFlex, prodotto con pasta di legno ottenuta da apposite piantagioni rigenerabili, con certificazione di compostabilità UE (EN13432:2000) e US (ASTM D6400-99). La prima catena distributiva che ha aderito al progetto è stata Crai, che ha collocato l'Eco Point vicino all’ingresso di alcuni suoi punti vendita. All'Eco Point il cliente riempie il sacchetto e poi lo pesa sulla bilancia. La vendita sfusa dei prodotti consente di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale generato (in Italia vengono prodotti circa 11 milioni di tonnellate di imballaggi destinati in gran parte a trasformarsi in rifiuti) oltre ad un rilevante risparmio economico per i clienti. In poco meno di un anno, gli 11 EcoPoint funzionanti hanno permesso di risparmiare 750.000 confezioni. Secondo i dati forniti da Crai e Legambiente, si va da un risparmio minimo di circa il 5% sulla pasta fino all’ 80% sulle spezie. Un chilo di penne può costare anche 15 centesimi in meno. Per l’acquisto dei cereali per la colazione si può sfiorare il risparmio di un euro.

sabato 7 luglio 2007

In Colombia 1 milione in piazza contro i sequestri

In settimana un milione di colombiani sono scesi in piazza per gridare il loro stop ai sequestri che, secondo dati dell'organizzazione non governativa Pais Libre, terrebbero in ostaggio ben 3.143 colombiani. Di queste 3.143 persone 765 sarebbero in mano alle Farc, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, che sarebbero pronte a uno "scambio" con un gruppo di 45 prigionieri, a patto che il governo smilitarizzi due comuni del sud-ovest, Florida e Pradera, opzione che il governo ha sempre rifiutato, anche se recentemente, con un'azione unilaterale, ha deciso di scarcerare alcune decine di guerriglieri detenuti in vista di un possibile negoziato con le Farc. Le manifestazioni contro i sequestri sono state convocate sia dalle autorità centrali e regionali, sia da organizzazioni della società civile, tra cui le associazioni che riuniscono i familiari degli ostaggi, insieme alla Chiesa Cattolica e a figure di spicco del mondo politico e culturale. La gente è scesa in piazza in tutte le principali città della Colombia, e ha mostrato il proprio sostegno al governo colombiano, anche se i manifestanti si sono mostrati divisi tra chi è per la linea dura contro i guerriglieri, e chi invece è per portare avanti la linea dello scambio dei prigionieri. (fonte Misna)

venerdì 6 luglio 2007

In Iraq sunniti e sciiti si aiutano scambiandosi le case

La guerra civile e le violenze che dilagano in Iraq costringono spesso tante famiglie a dover abbandonare la propria casa e il proprio quartiere, e spesso esse non riescono neanche a comprare un'altra casa in un altro quartiere vendendo la propria, a causa del crollo dei prezzi degli immobili. Cosi famiglie sciite e sunnite si mettono d'accordo per scambiarsi la casa e aiutarsi ad andare a vivere laddove possono rimanere relativamente più tranquille. Questo scambio di case sta mettendo in luce un tessuto connettivo solidaristico nella popolazione irachena, che va al di là ed è più profondo delle rivalità settarie scatenate dal conflitto. Il fenomeno è cresciuto talmente tanto che addirittura sono già nate delle agenzie specializzate nel mettere in contatto le famiglie. Secondo l'Agenzia per i rifugiati dell'Onu, dal febbraio 2006, quando fu bombardata la moschea di Samarra, uno dei luoghi santi degli sciiti, sono stati 823.000 gli iracheni costretti a lasciare la porpria casa, di cui 200.000 erano di Baghdad. Tutti gli iracheni costretti a scambiarsi la casa ovviamente sperano di poter tornare, un giorno, nelle proprie abitazioni, quando la guerra sarà finita.

giovedì 5 luglio 2007

L'ONU invita alla prudenza sull'etanolo

Secondo Achim Steiner, direttore esecuivo del Programma dell'ambiente dell'ONU (Unep), bisogna valutare attentamente costi e benefici dell'utilizzo di coltivazioni agricole a fini energetici, come avviene per esempio per l'etanolo, il bio-carburante derivato dalla canna da zucchero. Il grosso rischio che segnala l'Unep è che la crescente produzione di etanolo minacci la produzione agricola a scopo alimentare, mettendo in contrapposizione due esigenze altrettanto importanti, ma che dovrebbero essere soddisfatte per vie parallele. Il pericolo di una competizione tra la produzione alimentare e la produzione per il mercato globale del bio-diesel è reale, soprattutto per i paese più poveri, che dovrebbero dare più importanza alla produzione alimentare. Nonostante dagli ambientalisti il bio-diesel sia visto come un prodotto utile a rallentare il surriscaldamento del pianeta, sembra quindi necessario continuare un'attenta analisi dei costi e benefici che esso può portare. (fonte Misna)

mercoledì 4 luglio 2007

Cessate il fuoco, l'appello di Peacereporter per fermare tutte le guerre

Desidero riportare in formato integrale l'appello "Cessate il fuoco", pubblicato sul sito di Peacereporter, e a cui ciascuno può aderire per far sentire la propria voce contro tutte le guerre e le forme di violenze che stanno dilaniando ancora troppi paesi nel mondo:
"I cittadini del mondo non riescono neppure più a piangere le tragedie del terrore: a una bomba segue un'autobomba, a ogni morto una vendetta che genera altri morti e altre vendette. Nomi diversi - guerra, terrorismo, violenza - si traducono poi, tutti, in corpi umani fatti a pezzi e in pezzi di umanità perduti per sempre. Non vogliamo più vedere atrocità: è disumano che gli esseri umani continuino ad ammazzarsi. Fermiamo questa spirale, o alla fine non resterà più niente, nessuno avrà avuto ragione o torto, ci sarà solo una catena infinita di lutti e distruzioni.Chiediamo a tutti coloro che stanno praticando e progettando attentati e guerre di fermarsi.Chiediamo il tempo per riflettere, non possiamo assistere impotenti al dilagare della follia omicida. A tutti coloro che promuovono la violenza, clandestini organizzatori di stragi o visibilissimi dittatori o presidenti, noi cittadini chiediamo: "cessate il fuoco".

martedì 3 luglio 2007

Quali tempi per gli Stati Uniti d'Africa?

Da domenica scorsa è in corso ad Accra, in Ghana, il IX vertice dell'Unione Africana (UA), per discutere dell'integrazione tra i vari paesi dell'Africa. Al vertice sono presenti i capi di stato e di governo dei paesi africani e nel dibattito sono emerse due posizioni diverse su come rafforzare l'unità dei paesi africani. Alcuni, come il leader libico Muhammar Gheddafi, sostengono una via rapida e chiedono un'immediata trasformazione dell'UA negli Stati Uniti d'Africa, una confederazione di stati con un'unica politica estera, un'unica moneta e un unico esercito. Altri paesi invece, come il Sudafrica e la Nigeria, sostengono una soluzione più "morbida" e chiedono tempi più lunghi per arrivare all'unità federale dei vari paesi africani, perché prima, secondo questi paesi, è necessario rinforzare l'integrazione dei singoli paesi negli organismi già esistenti. Sembra quindi condiviso l'obiettivo dell'integrazione, ci sono ancora invece delle divergenze sui tempi e le modalità per raggiungere tale obiettivo. (fonte Misna)

lunedì 2 luglio 2007

La lettera di Papa Benedetto XVI ai cattolici cinesi

Il 30 giugno è stata ufficialmente presentata la lettera che Papa Benedetto XVI ha indirizzato "ai vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese". Già nell'intestazione è chiara, nel riconoscimento del nome ufficiale della Cina come Repubblica Popolare Cinese, la volontà del Papa di aprire uno spiraglio per un nuovo dialogo e nuove relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede. Il Papa non nasconde tuttavia le "gravi sofferenze" subite dai cattolici in Cina, anche se non menziona il contrasto tra cattolici riconosciuti dal regime cinese e cattolici clandestini, ma si rivolge a tutti i cattolici della Cina, cercando di andare quindi al di là della frattura che si è andata creando in Cina tra le due realtà. Sul tema delicato della nomina dei vescovi, il Papa ha ribadito che la nomina spetta al Pontefice, ma dimostra anche qui disponibilità al dialogo, riconoscendo anche la valenza civile della nomina episcopale. Insomma, una lettera scevra da condanne, denuncia e rivendicazioni, ma piena di amore e affetto per il popolo cinese, e di esortazioni all'unione, alla riconciliazione e al perdono reciproco. (fonte misna)