giovedì 25 giugno 2009

Radio Erena, una radio indipendente per gli Eritrei

E' nata Radio Erena, una radio fondata da giornalisti eritrei esuli a Parigi, che trasmette dalla capitale francese in Eritrea grazie al satellite in lingua tigrinya, in modo da essere compresa dagli eritrei che vivono nel loro paese. E' l'unica radio eritrea libera e indipendente, che può permettersi quello che purtroppo è un lusso in Eritrea, dare informazione libera senza essere condizionati da alcun organismo politico. E' dal 2001 infatti che in Eritrea non esiste più informazione libera. In quell'anno infatti, il presidente Issaias Afeworki fece chiudere i media indipendenti del paese e iniziò arresti a tappeto contro tutti i giornalisti che volevano continuare a svolgere liberamente il loro mestiere. Da allora nel paese funzionano solo i media di stato: Eri-TV, Radio Dimtsi Hafash e Hadas Eritrea, che sono controllati dal governo di Asmara. Negli ultimi 2 anni, l'Eritrea ha occupato l'ultimo posto nella classifica di Reporters sans frontières sulla libertà di stampa, e si pone a un livello simile a quello di Birmania, Turkmenistan e Corea del Nord. E proprio Reporters sans frontières ha appoggiato il progetto di Radio Erena, essendo questo l'unico modo per far arrivare agli eritrei un'informazione non censurata e diversa da quella imposta loro dal regime, e per mantenere un contatto prezioso con il mondo esterno. Radio Erena trasmette news, programmi culturali, musica e intrattenimento, e porterà avanti dall'estero la sua battaglia per riportare la libertà di informazione in Eritrea e per riportare alla libertà quei giornalisti che in questi anni sono stati incarcerati e spesso non si sa neanche in quale prigione. A questo propostio sul sito di Reporters sans frontières è possibile firmare una petizione per chiedere il rilascio dei giornalisti eritrei incarcerati. Radio Erena è trasmessa sul satellite Arabsat’s Badr-6 e gli eritrei possono sintonizzarsi su di essa alla frequenza 11,785 Mhz con polarizzazione verticale (SR 27500, FEC 3/4). I giornalisti di Radio Erena hanno annunciato che presto saranno anche sul web, per facilitare ulteriormente l'ascolto agli eritrei che vivono in Eritrea e a quelli che sono emigrati in diverse parti del mondo.

giovedì 18 giugno 2009

Il Fatto Quotidiano, il nuovo quotidiano indipendente che nascerà a settembre

Dovrebbe uscire a settembre nelle edicole, ma è già partita la campagna abbonamenti. E' il nuovo giornale quotidiano il Fatto Quotidiano, che si propone di essere un nuovo giornale indipendente che punta al racconto dei fatti, soprattutto quelli taciuti dagli altri giornali e dai media più seguiti dagli italiani. Il Fatto Quotidiano nascerà grazie a un gruppo di soci, tra cui anche alcuni giornalisti che scriveranno per il nuovo quotidiano, che investiranno una quota uguale nella società che finanzierà il giornale. Il Fatto Quotidiano promette di non chiedere finanziamenti pubblici e di conservare anche in questo modo la massima indipendenza non solo nei confronti della politica, del potere politico e dei partiti, ma anche nei confronti degli altri poteri forti dello stato, tra cui per esempio le banche. Pertanto il giornale nascerà e rimarrà in vita solo se avrà tanti lettori che vogliono comprarlo. Una bella iniziativa di vero libero mercato. Tra i giornalisti fondatore del nuovo quotidiano anche Marco Travaglio e Antonio Padellaro. Leggendo il nome del giornale viene spontaneo il riferimento all'omonima trasmissione di Enzo Biagi, un giornalista che raccontò molto i fatti, che restò ad essi vincolato e che cercò sempre di raccontare la loro verità in modo semplice, diretto e indipendente, cosa per cui pagò anche di persona. Il Fatto Quotidiano sarà un giornale sia su carta che su web, nelle edicole si troverà 6 giorni alla settimana, non il lunedi, e sarà costituito da 16 pagine tutte a colori. Sul sito di lancio del nuovo quotidiano, www.antefatto.it, è possibile abbonarsi al giornale o diventare soci fondatori.

giovedì 11 giugno 2009

Come un uomo sulla terra, un documentario da vedere sui drammi dell'immigrazione

Si chiama Come un uomo sulla terra e racconta i drammi di uomini e donne d'Africa in fuga dal loro paese alla ricerca di un futuro migliore. E' un documentario da vedere, perché ci racconta le sofferenze drammatiche e atroci che devono subire i migranti che dall'Africa partono per viaggi-calvario alla ricerca di un paese dove poter vivere in pace una vita dignitosa. Nel film uomini e donne etiopi raccontanto i loro viaggi durati settimane, mesi o anni, le violenze che sono stati costretti a subire, il loro diventare durante il viaggio veri e propri schiavi, venduti e rivenduti da trafficanti e poliziotti libici, le loro incarcercazioni senza capi d'accusa, il loro dover continuare a pagare per non subire altre violenze. Nel documentario si smaschera la complicità del governo libico al traffico di esseri umani che lucra sulla sofferenza dei migranti e l'ipocrisia, o addirittura la complicità, della politica del governo italiano, che respingendo i migranti che arrivano per mare, li ricaccia semplicemente in un inferno da cui ogni essere umano ha il diritto di uscire per sempre, una volta per tutte. Tanti italiani hanno già capito la portata di questo film documentario e spontaneamente stanno organizzando visioni del film nelle proprie città. Per raccogliere informazioni sul documentario e per vedere le proiezioni nella propria città, è possibile visitare il blog del film, dove migliaia di italiani si stanno mobilitando per dire il proprio no alla politica dei respingimenti e per chiedere al governo italiano, al governo libico, all'Europa e all'ONU di fermare la crudele violazione dei diritti umani che avviene regolarmente sulle rotte africane dell'immigrazione.

giovedì 4 giugno 2009

La marcia mondiale per la pace e la nonviolenza

Sarà una voce alta e corale che si alzerà da tutto il mondo e che chiederà pace e nonviolenza contro ogni forma di violenza e di ingiustizia. E' la Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza, che avrà inizio il 2 ottobre 2009, anniversario della nascita di Gandhi e giorno dichiarato dall'ONU "Giornata Mondiale della Nonviolenza", e si concluderà il 2 gennaio 2010 a Punta de Vacas, in Argentina. Organizzata da diverse associazioni e da tante persone che hanno a cuore la pace e la nonviolenza, la marcia attraversà un centinaio di paesi in un percorso lungo 160.000 km, che un centinaio di persone percorrerranno nella sua interezza, e coinvolgerà, attraverso innumerevoli eventi e iniziative locali, milioni di persone. In Italia la marcia arriverà dal 7 al 12 novembre 2009 e in diverse città italiani vi sono comitati che stanno organizzando iniziative di ogni tipo per sensibilizzare gli italiani. Primo obiettivo dei promotori della marcia è quello di sensibilizzare tutte le coscienze di tutti gli abitanti del pianeta alla convinzione profonda che solo una cultura della nonviolenza che cerchi di porre fine ad ogni forma di violenza può portare alla pace. La violenza da cui la marcia invita ad allontanarsi non è solo la violenza fisica e la sua forma collettiva più vistosa, la guerra, ma è anche quella che prende forma nella povertà, nello sfruttamento, nella discriminazione, nelle restrizioni delle libertà personali, nella negazione dei diritti umani. La marcia quindi proporrà la nonviolenza come comportamento quotidiano, come valore universale e come impegno personale per il cambiamento della società. Ma la marcia si propone anche obiettivi concreti. Di questi uno dei più importanti è quello del disarmo nucleare. Nel mondo attualmene di armi nucleari ce ne sono attive ancora 20.168, di cui circa il 90% in mano di USA e Russia, una potenza nucleare che, se esplosa tutta insieme, farebbe esplodere tutto il pianeta almeno venti volte. La marcia chiederà inoltre la progressiva riduzione degli armamenti e delle spese militari, il ritiro delle truppe d'invasione dai territori occupati e la rinuncia dei governi ad utilizzare la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. Sul sito www.marciamondiale.org è possibile vedere tutto il programma della marcia e trovare materiale e informazioni sull'iniziativa e sul tema della pace e della nonviolenza nel mondo.