venerdì 27 aprile 2012

A Reggio Calabria una bottega della legalità intitolata a Domenico Gabriele

Chi era Domenico Gabriele? Era un bambino di 10 anni che stava giocando liberamente in un campo da calcio a Margherita a Crotone, quando una pallottola lo colpì ponendo poi fine, dopo pochi mesi, alla sua giovane vita. Era il 25 giugno 2009 quando la pallottola colpiva il piccolo Domenico, Dodò per tutti quelli che lo conoscevano, ed era il 20 settembre 2009 quando Dodò esalava il suo ultimo respiro. Il processo per quel drammatico evento è ancora in corso, ma gli inquirenti pensano che Dodò sia stato una vittima accidentale di un agguato mafioso che aveva come bersaglio Gabriele Marrazzo, morto sul colpo. Da oggi vi sarà un luogo, in Calabria, dove sarà più facile ricordare Dodò. E' la nuova bottega della legalità Libera Terra, inaugurata presso il Consiglio Regionale della Calabria a Palazzo Campanella, a Reggio Calabria; questa nuova bottega della legalità ospiterà i prodotti delle cooperative nate sui terreni confiscati alla mafia, e sarà gestita dalla cooperativa IChora, una cooperativa che ha sede s Condofuri, in provincia di Reggio Calabria, e in cui lavorano insieme giovani calabresi e trentini nel segno di un impegno comune e nazionale contro la mafia e per la legalità. La nuova bottega della legalità è stata realizzata sotto la guida di Rosa Quattrone, figlia di Demetrio Quattrone, un'altra vittima della ndrangheta, ucciso a Reggio Calabria nel 1991.

giovedì 19 aprile 2012

Più di 200 enti locali già soci di Avviso Pubblico

Più di una volta in questo blog mi è capitato di parlare di Avviso Pubblico, l'associazione che dal 1996 cerca di collegare gli amministratori pubblici che si impegnano concretamente per amministrare i propri enti locali all'insegna della legalità e contro le mafie, che ormai cercano di entrare con i loro tentacoli ormai un po' dappertutto nel nostro paese, soprattutto quando si tratta di gestire soldi pubblici. Ebbene, a oggi, stando a quanto viene riportato sul sito stesso dell'associazione, gli enti locali che hanno aderito ad Avviso Pubblico, sono più di 200. Ancora poca cosa se si pensa alle migliaia e migliaia di enti locali, tra comuni, province e regioni che esistono in Italia, ma comunque un numero che ormai rende la rete di Avviso Pubblico un soggetto significativo, con la possibilità di intraprendere azioni incisive, nella lotta contro le mafie e per la legalità. Una cosa incoraggiante è che, anche solo guardando alla homepage del sito dell'associazione, si vede come ogni tanto si aggiunge qualche comune o qualche altro ente locale, per cui si ha l'impressione che, anche se lentamente, questa rete per una maggiore legalità nel nostro paese vada crescendo. In questa pagina del sito dell'associazione è possibile vedere l'elenco degli enti locali che hanno aderito all'associazione, suddivisi per regione.

venerdì 13 aprile 2012

E se l'economia della Cina non fosse cosi forte come sembra?

Da anni si dice che la Cina è e sarà sempre di più la nuova locomotiva economica del mondo; da anni questo paese vede il suo Pil crescere a tassi dell'8-9%; numerosissime sono state le analisi che hanno previsto un futuro fatto di crescita e prosperità per la Cina. Ma c'è anche qualcuno che non la pensa cosi, ma che anzi prevede tempi duri per l'economia del paese asiatico. E' Larry Lang, titolare della cattedra di Studi finanziari all’Università cinese di Hong Kong e noto opinionista della televisione nazionale della Cina continentale. Sono frasi forti quelle che Larry Lang pare abbia detto durante una lezione a porte chiuse nella città di Shenyang, nella provincia settentrionale del Liaoning: l'economia cinese è sull'orlo della bancarotta e ogni provincia cinese ha i conti simili a quelli della Grecia. Ma tutto questo, secondo Larry Lang, non lo si può dire in Cina, perché in Cina non si può dire la verità; e infatti Larry Lang aveva invitato gli studenti a non registrare la sua lezione per non far uscire le sue parole al di fuori dell'aula, ma qualcuno ha registrato la lezione e l'ha pubblicata su YouTube. Il docente che insegna a Hong Kong pone a sostegno della sua tesi 5 motivi. Il primo è la reale entità del debito cinese, che sarebbe di circa 36 mila miliardi di yuan, ossia 5,68 mila miliardi di dollari, una cifra che si ottiene sommando il debito dei governi locali, compresi tra i 16 mila e i 19,5 mila miliardi di yuan, e il debito delle imprese di proprietà statali, di circa 16 mila miliardi di yuan; e la situazione è destinata a peggiorare a causa degli interessi che continuano a crescere, che sono ora di circa 2 mila miliardi di yuan all'anno.Il secondo motivo dell'imminente crollo dell'economia cinese sarebbero le reali dimensioni dell'inflazione; secondo il governo cinese l'inflazione sarebbe del 6,2%, ma per Lang, il vero tasso di inflazione è vicino al 16%; e questa tesi sarebbe anche comprovata in un certo senso dalle sempre più numerose proteste sociali contro il crescente costo della vita che avvengono in varie parti del Paese, e dalla recente riduzione del volume di liquidità immesso nel circuito economico cinese dalla Banca centrale del popolo. Il terzo motivo che Lang adduce a sostegno della sua tesi è lo squilibrio tra consumo interno e produzione industriale; secondo il docente un cinese medio consuma solo il 30% dei prodotti dell'attività economica interna e questo dato è destinato a far diminuire progressivamente la produzione industriale. Il quarto motivo che per Larry Lang dimostra la crisi dell'economia cinese è quasi la messa in discussione di un mito; secondo Lang infatti il Pil cinese non starebbe crescendo a un tasso di crescita intorno al 9%, come dichiara il governo cinese, ma starebbe addirittura calando; la Cina in recessione come l'Italia? Questo sembrerebbe dire il professor Lang; che sostiene che le chiusure di molte aziende private in Cina negli ultimi due anni, con le ondate di disoccupazione annesse, sarebbero state dovute proprio a questa crisi; e se chiudono le aziende private, che secondo alcuni studi garantiscono il 70% della Pil, allora effettivamente per il Pil cinese possono essere guai seri. L'ultimo motivo per cui l'economia cinese sarebbe sull'orlo del baratro, secondo Lang, sarebbe l'elevata pressione fiscale presente in Cina; pare che la pressione fiscale per le imprese (considerando sia le imposte dirette che quelle indirette) sia intorno al 70%, mentre per i privati arrivi al 51,6%. Da ultimo riportiamo quella che sembra essere stata una delle ultime frasi che il professor Lang ha detto durante la sua lezione: “Appena lo tsunami economico inizierà a colpire la Cina, il regime perderà la sua credibilità e il nostro Paese diverrà uno dei più poveri al mondo”. Staremo a vedere se sono le parole di un allarmista pessimista che ha preso un abbaglio, o quelle di uno che ha cercato, nel suo piccolo, di dire la verità sull'economia del proprio paese.

giovedì 5 aprile 2012

L'urgenza dell'aiuto ai bambini e a tutto il popolo del Sahel

Sono dati drammatici quelli che provengono dal Sahel e che l'Unicef ha fatto conoscere al mondo intero. In Ciad, Burkina Faso, Mauritania, Mali, Niger, e nelle regioni settentrionali di Nigeria, Camerun e Senegal, vi sono oltre 1 milione di bambini che rischiano di morire per malnutrizione, e un altro 1 e mezzo circa che soffrono di quella che viene chiamata malnutrizione moderata, ma che sempre malnutrizione è; ogni anno in quest'area del continente africano muoiono 645.000 bambini, e di questi ben 226.000 muoiono a causa della malnutrizione. A causa di questi dati l'Unicef ha lanciato a livello mondiale la campagna Emergenza nel Sahel - 1 milione di bambini a rischio fame - Dai l'allarme!, con cui l'organizzazione mondiale si propone di raccogliere i fondi necessari per affrontare questa emergenza. Emergenza che non riguarda solo i bambini del Sahel, riguarda anche molto ragazzi, giovani e adulti, in quanto in tutto la popolazione a rischio è di circa 10 milioni. Tutte queste persone rischiano la vita non solo per la scarsa quantità e la scarsa qualità del cibo disponibile, ma anche a causa della mancanza di acqua potabile, di condizioni igieniche di base e di adeguati servizi di assistenza medica. Per chi volesse dare un suo contributo per il popolo a rischio del Sahel, è possibile farlo a partire da questa pagina del sito dell'Unicef.