sabato 29 settembre 2007

Raccolta di firme per il referendum sugli OGM e per la sovranità alimentare

E' iniziata la raccolta di firme a sostegno di due leggi di iniziativa popolare, presentate in Corte di Cassazione il 20 luglio 2007, l'una per dire no agli OGM delle multinazionali con un referendum, l'altra per dire si alla sovranità alimentare che tuteli i contadini e i consumatori. Entrambi le leggi sono state promosse da un Comitato Promotore composto dai contadini di Altragricoltura Foro Contadino, e sono state firmate anche da Gianni Cavinato per l'Associazione Consumatori Utenti, da Fabrizia Pratesi de Ferrariis per Equivita. Al comitato promotore hanno già aderito anche altre organizzazioni, istituzioni e personalità, tra cui la sezione italiana del Contratto Mondiale sull'Acqua, Alex Zanotelli, Francesco Gesualdi, Medicina Democratica, e Icea, il più importante istituto di certificazione del biologico. Riguardo alle due leggi, quella che istituisce il referendum sugli OGM, in linea con la normativa europea, che prevede la consultazione popolare prima che gli OGM vengano definitivamente liberalizzati nella produzione, propone un referendum sul tema. Essa vuole permettere che su questa decisione cosi delicata, i cittadini italiani possano esprimersi per far valere i loro interessi contro le pressioni delle lobbies nazionali e internazionali del transgenico. Con la legge per la sovranità alimentare, i contadini e i loro alleati indicano alle istituzioni la strada per uscire dalla pesantissima crisi che sta investendo le campagne italiane. Questa legge, oltre che affermare il principio della centralità degli interessi di chi lavora la terra e di chi consuma il cibo nella gestione politica dell'agricoltura italiana, propone spazi di partecipazione democratica con le Consulte per la Sovranità Alimentare e strumenti operativi nuovi come quelli contro il dumping, per promuovere il ciclo corto o l'Agenzia per la gestione dei beni comuni e le risorse naturali in agricoltura. Chi volesse firmare per queste due leggi o raccogliere informazioni sull'iniziativa, può visitare questo sito.

sabato 15 settembre 2007

Appello per salvare il lago Ciad

Bisogna mobilitarsi per salvare il lago Ciad, uno dei più grandi bacini d'acqua dolce del continente africano. Questo l'appello di Ban Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, dopo la sua ultima visita in Africa. In meno di 30 anni la superficie del bacino è passata da 25.000 a 2.000 km quadrati, a causa del deterioramento ambientale della regione, della desertificazione e del riscaldamento climatico. L'idea di Ban Ki-Moon è quella di dar vita a un programma internazionale appoggiato dall'ONU per la tutela del lago. Già qualcosa si sta facendo. Dal 2003 infatti, i paesi membri della commissione del bacino del lago Ciad (Camerun, Nigeria, Ciad e Niger) hanno cercato, anche grazie ad aiuti finanziari della comunità internazionale, di trasferire parte delle acque dell'Oubangui, un fiume della regione, per risanare il lago attraverso un canale navigabile. A rischio anche l'esistenza di 25 milioni di esseri umani, la cui sopravvivenza è strettamente legata al lago Ciad, e che sono costretti a guardare le barche arenate e le terre una volta ricoperte dall'acqua, ora incolte. (fonte Misna)

sabato 8 settembre 2007

Dialogo nel buio, mostra permanente per vedere come i non vedenti

L'Istituto dei Ciechi di Milano ha organizzato un mostra, Dialogo nel Buio, che vuole essere un invito a sperimentare un modo diverso di relazionarsi con la realtà che ci circonda, lo stesso modo con cui lo fanno le persone non vedenti. I visitatori della mostra, a gruppi di 8, fanno un viaggio della durata di 1 ora e 15 minuti, in cui compiono alcune azioni quotidiane immersi nel buio. Una guida esperta non vedente conduce il visitatore lungo il percorso aiutandolo ad usare in modo nuovo il tatto, l'udito, l'olfatto e il gusto. Questo permette di fare un'esperienza multisensoriale in cui si possono sperimentare una percezione delle cose e una comunicazione molto profonde e intense, in assenza dell'immagine visiva. Al bar, ultima tappa del viaggio, guide e visitatori si incontrano per dialogare senza alcun pregiudizio e per commentare insieme l'esperienza vissuta. All'interno della mostra vi sono progetti specifici per bambini, giovani, anziani, famiglie e aziende, tra cui laboratori didattici sulla percezione non visiva, sulla capacità di ascolto e sulla memoria, laboratori artistici e percorsi formativi. Inoltre, sempre nell'ambito della stessa mostra è possibile partecipare a 2 iniziative particolari, il Cafénoir, dove si prendono cocktail e stuzzichini e si dialoga immersi nella magia del buio, e la Cena al Buio, una cena che si svolge tutta nel buio totale, dove, in un'atmosfera suggestiva e coinvolgente, è possibile riscoprire il valore dell'ascoltare, il bello del toccare, il piacere del gustare e il fascino del riconoscere i profumi. Il tutto degustando tutte le portate al buio e ascoltando brani musicali, che rendono ancora più affascinante questa esperienza. Per avere ulteriori informazioni sulla mostra Dialogo nel Buio è possibile andare sul sito dell'Istituto dei Ciechi di Milano.

giovedì 6 settembre 2007

Lirio Abbate, giornalista disposto a rischiare la vita pur di fare il suo dovere

Rischia la vita per fare il suo dovere, quello di cercare la verità e di raccontare come stanno realmente le cose. Solo che lo fa in Sicilia e parla della mafia. E allora Lirio Abbate, giovane giornalista redattore dell'Ansa di Palermo e corrispondente de La Stampa, deve girare sotto scorta, dopo le ripetute minacce ricevute dai mafiosi della sua stessa terra. Nato nel 1971 a Castelbuono, Lirio Abbate è cresciuto nel giornalismo occupandosi di cronaca giudiziaria e di attualità. Ha già scritto 4 libri: Nostra mafia dei monti - Dal processo alle cosche delle Madonie al caso Contrada (Dharba Editore Spoleto, 1993), La storia del giro podistico di Castelbuono - La corsa su strada più antica d'Italia (Promos Editore, 1994), La mafia che ho conosciuto (Edizioni Espero, 1996), I COMPLICI - Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento (Fazi Editore, 2007), in collaborazione con Peter Gomez. E' stato l'unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano e il primo a redigere la notizia della cattura con tutti i particolari del blitz raccontati in diretta. In Sicilia ha seguito le inchieste e i processi più importanti sulla criminalità organizzata e sul traffico di esseri umani, in particolare sugli sbarchi degli extracomunitari sulle coste siciliane. Su questi temi ha realizzato molti reportage per il quale ha anche ricevuto il premio Cronista dell'anno 2003. Qui si possono trovare il primo e l'ultimo dei 4 libri di Lirio Abbate.

mercoledì 5 settembre 2007

I racconti della tradizione orale africana in cartoni animati

L'idea è venuta ad un'assistente di produzione camerunense, Anne Mpay, oggi residente in Francia: trasformare i racconti della tradizione orale africana in cartoni animati. Il progetto si chiama Sotto il baobab, l'albero simbolo del continente africano e sotto il quale i popoli della savana si riunivano per ascoltare i racconti. Anne Mpay ha scelto una serie di storie di 17 paesi africani francofoni e ne ha fatto dei cortometraggi della durata di circa 15 minuti ciascuno. Le storie verranno raccontate nei cortometraggi a un gruppo di studenti occidentale che ha deciso di girare l'Africa a bordo di un minibus e che si ferma ogni tanto lungo la strada per ascoltare i racconti. I cartoni animati verranno realizzati con bambini con un'età compresa tra i 7 e gli 11 anni e conterranno storie già pubblicate in Francia. Anche se la produzione dei cortometraggi sarà francese, Anne Mpay vorrebbe coinvolgere anche l'Unione Africana nel progetto, dato che lo scopo è proprio quello di diffondere la cultura africana. Anne Mpay è motivata nel suo progetto dall'idea che gli africani dovrebbero essere i primi a diffondere la propria cultura nel mondo, mentre oggi spesso avviene che siano solo gli occidentali a prendere elementi della tradizione africana per farne produzioni di successo, come il Re Leone o Kirikou, che però alla fine non contribuiscono a far conoscere meglio la cultura del continente africano. (fonte Misna)

martedì 4 settembre 2007

In Kenya nuovi semi contro la fame

L'Istituto di ricerca per l'agricoltura del Kenya ha sviluppato delle nuove varietà di semi di mais, frumento e canna da zucchero, più resistenti alle malattie e alla siccità e più facilmente adattabili ai terreni aridi e con poca acqua. I semi ora possono essere lanciati sul mercato ed essere cosi usati per migliorare i raccolti e aumentare le riserve degli agricoltori che li useranno. Per promuovere l'uso delle nuove sementi, il ministro kenyano dell'agricoltura ha invitato i commercianti e i distributori ad adottare prezzi bassi. Inoltre il governo kenyano si propone di esportare i nuovi semi anche in Uganda, Tanzania, Sudan e Repubblica Democratica del Congo, e si augura di poter presto attirare investimenti dall'industria privata. Le nuove colture riceveranno una certificazione per dimostrarne la conformità agli standard agricoli. In Kenya attualmente circa l'80% dei semi piantati proviene ancora dai compartimenti non ufficiali. Il paese possiede riserve pari a 36 milioni di sacchi di mais, rispetto ai 26 messi da parte lo scorso anno, e punta ad accumularne 38 per il 2008, per poter cosi raggiungere l'autosufficienza alimentare. (fonte Misna)

lunedì 3 settembre 2007

Comunità Libere alimenta la speranza nella lotta alla 'ndrangheta

Comunità Libere è un movimento di difesa popolare nonviolenta dagli attacchi delle mafie e delle massonerie deviate, costituito da persone, famiglie, associazioni e gruppi che rappresentano le forze della società civile calabra che vogliono sconfiggere ogni mafia per ridare alla propria comunità la gioia di vivere nella democrazia, nella libertà, nella pace e nella giustizia. Dopo i fatti di Duisburg, Comunità Libere, insieme al Consorzio di Cooperative Sociali Goel e alla Pastorale del Lavoro della Diocesi di Locri, ha emesso un comunicato per dire che la strage tedesca non solo non deve costituire una battuta d'arresto della speranza che i calabresi onesti tentano di coltivare e diffondere ogni giorno, ma anzi rappresenta una disfatta per la 'ndrangheta. Perché se questa strage è il risultato del modo di operare della 'ndrangheta, bisogna convincere anche gli 'ndranghetisti che questa organizzazione è un grande imbroglio, in primo luogo nei loro confronti, perché spesso sono costretti a versare il proprio sangue in faide assurde. La grande menzogna della 'ndrangheta, che conta oggi su un giro d'affari "sporco" di 36 miliardi di euro annui, consiste nel fatto che tanti entrano in essa con il mito del “rispetto”, con la certezza che prima “non sei nessuno” e poi tutti ti rispetteranno e ti temeranno, e poi vieni ucciso barbaramente dai primi che dovrebbero "rispettarti", o vieni arrestato e passi parte della tua vita in carcere, dove pochi ti rispettano e molti ti disprezzano per quello che hai fatto. Si entra nella 'ndrangheta perché si pensa di poter fare tanti soldi, mentre i soldi li fanno solo in pochi, mentre la maggior parte continuerà a essere povera. Infatti è ormai noto che il 90% delle ricchezze della 'ndrangheta è nelle mani del 10% degli affiliati. Quella del rispetto e dell'arricchimento facile sono due menzogne della 'ndrangheta, e di questo bisogna convincere chi è tentato di cadere o è già caduto nella loro trappola. Qui è possibile leggere tutto il comunicato di Comunità Libere, che termina con queste parole: "Ci rivolgiamo dunque ai mafiosi e diciamo: Aprite gli occhi! Non fatevi imbrogliare! Se nella Locride è stato fatto qualcosa di buono certamente non è stata né la 'ndrangheta né la massoneria deviata a portarlo. Sono stati un Vescovo e una Chiesa coraggiosi, sono state le cooperative sociali, sono stati Sindaci onesti e instancabili... la 'ndrangheta ha portato solo rovine, disgrazia, lutto e povertà, soprattutto per voi! Ancora una volta vi tendiamo la mano, la strada che vi proponiamo non è facile. Vi sono sacrifici da fare. Ma insieme abbiamo già dimostrato che è possibile costruire percorsi alternativi, guadagnandosi da vivere onestamente, essendo rispettati perché si fanno cose buone per tutti. Vi abbiamo dimostrato che è possibile cambiare, godendosi la propria famiglia, a testa alta. La 'ndrangheta invece cosa vi ha dimostrato?..".

sabato 1 settembre 2007

A Londra 1 milione di poveri potranno prendere l'autobus grazie al petrolio venezuelano scontato

Un milione di londinesi disagiati e poco abbienti potrà d'ora in poi prendere l'autobus a Londra, perché il biglietto per loro costerà la metà. Questo è uno dei frutti dell'accordo siglato all'inizio di quest'anno tra il presidente venezuelano Hugo Chavez e il sindaco di Londra, Ken Livingstone. Accordo che prevede uno scambio alla pari fra le rispettive ricchezze autoctone: da una parte petrolio crudo venezuelano a prezzo speciale, con uno sconto del 20 % rispetto al valore di mercato, destinato al parco bus di Londra, e dall'altra una squadra di burocrati inglesi specializzati nell'amministrazione pubblica, che a Caracas insegnerà la pianificazione urbana, la gestione dei trasporti, del turismo e della protezione ambientale. L'accordo prevede che per un anno il nero venezuelano arrivi scontato nei serbatoi dei mezzi pubblici londinesi per un risparmio di 32 milioni di dollari. Soldi che copriranno il 50 percento di sconto sui ticket degli autobus. A Londra cosi d'ora in poi anche le madri e i padri soli, i disabili, gli invalidi, e chiunque debba usufruire di sussidi statali potranno permettersi di salire su quelli che sembrano essere i mezzi pubblici tra i più cari al mondo. (fonte Peacereporter)