giovedì 28 maggio 2009

Quando gli immigrati aiutano gli italiani, in Italia

Durante la scorsa quaresima Don Giancarlo Quadri, responsabile della pastorale dei migranti di Milano, ha appeso nella Chiesa di Santo Stefano di Milano un volantino che spiegava che cos'è il Fondo famiglia-lavoro voluto dal Cardinale di Milano Tettamanzi per aiutare le persone colpite più duramente dalla crisi economica. Nel giro di poche settimana sono arrivati migliaia di euro da destinare al fondo, tutti generosamente donati da immigrati. Peruviani, filippini, ucraini, africani e tanti altri stranieri ancora che si sono dati da fare per raccogliere soldi per dare il loro contributo a questa iniziativa di solidarietà lanciata dalla Chiesa di Milano. Hanno organizzato raccolte di soldi, pranzi di beneficenza e altre iniziative ancora in cui il ricavato veniva devoluto interamente al fondo. Ma vi sono stati anche gesti singoli di persone che hanno portato personalmente a Don Giancarlo qualche soldo per il fondo. E il fiume di solidarietà degli stranieri che vivono a Milano ha continuato a scorrere anche dopo il terremoto in Abruzzo, quando essi si sono attivate per dare qualcosa per le persone colpite dal terremoto. Insomma, persone per lo più non ricche, che magari hanno sperimentato su di sé la becera intolleranza e la discriminazione di alcuni italiani, non reagiscono con la chiusura e l'odio, ma porgono l'altra guancia, una guancia piena di solidarietà.

giovedì 21 maggio 2009

Niente tv per una settimana

Si chiama Tv Turnoff Week ed è l'iniziativa inglese che invita tutti i cittadini a tenere spenta la televisione per una settimana. Quest'anno s'è tenuta a fine aprile e se ne terrà un'altra a settembre, e l'idea, che ha avuto appunto origine in Inghilterra 13 anni fa grazie a un signore che si chiama David Burke, in realtà è stata ripresa anche da altri paesi. L'iniziativa quest'anno è stata pubblicizzata con migliaia di manifesti affissi in molte città inglesi con su scritto lo slogan "Get out of the box". L'obiettivo dell'iniziativa è quello di impedire che la televisione si sostituisca ai rapporti umani, e di rendere consapevoli che noi, più che di programma, abbiamo bisogno di relazioni personali, fatti non di un video e di una voce, ma di abbracci, parole dal vivo, sguardi, volti. L'anno scorso negli Stati Uniti sono stati ben 5 milioni gli americani che hanno deciso di tenere la tv spenta. Un'iniziativa lodevole, anche per cercare di diminuire e di limitare il potere della tv di influenzare, spesso in modo negativo, falso e distorto, le nostre idee e le nostre opinioni sugli altri e sul mondo esterno. Per conoscere noi e quelli che ci circondano, forse il modo migliore è ancora quello di parlare con noi stessi e con gli altri e di condividere con entrambi del tempo, magari prendendolo da quello in cui solitamente stiamo un po' inebetiti davanti a uno schermo. (fonte PeaceReporter)

giovedì 14 maggio 2009

Piazze di maggio per un futuro di pace a Rondine

E' in corso nel borgo di Rondine, in provincia di Arezzo, un'interessante settimana di incontri, dibattiti e manifestazioni musicali organizzata dall'associazione Cittadella della Pace e dalla Fondazione Rondine per promuovere una riflessione comuni tra giovani e adulti per pensare il futuro e per promuovere in esso una civiltà della pace. La settimana, che si protrarrà fino al 19 maggio, ha come titolo Piazze di Maggio-Irrompere nel futuro, e prevede la presenza, tra gli altri, del Vescovo di Montepulciano, Monsignor Rodolfo Cetoloni, del principe El Hassan bin Talal di Giordania e dello storico Franco Cardini. In programma anche 2 concerti, nelle serate del 15 e 18 maggio, uno nel borgo di Rondine e l'altro nel vicino Santuario della Verna, con i quali si vuole lanciare anche attraverso la musica il messaggio di pace che è al centro di questa iniziativa. In essi si esibiranno la cantante israeliana di origine yemenita Noa, l’arabo-israeliana di origine palestinese Mira Awad e il musicista italiano Nicola Piovani, oltre agli artisti Stefano Bollani e Davide Riondino. Si tratta di una delle tante testimonianze di pace di cui si fanno promotori i giovani di Riondine, dove studenti provenienti da paesi in conflitto dei Balcani, del Caucaso, del Medio Oriente e dell’Africa vivono insieme un'esperienza di convivenza, di formazione e di studio. Questi giovani, una volta completata il loro ciclo di studi, ritornano nel loro paese di origine per testimoniare, attraverso il loro impegno professionale e civile, la possibilità concreta di una pacifica convivenza.

giovedì 7 maggio 2009

Parents Circle, i familiari delle vittime israeliane e palestinesi insieme per la pace

Sono israeliani e palestinesi che sono stati colpiti da una stessa tragedia: la perdita di uno o più familiari a causa del conflitto che insanguina da decenni la Terra Santa. Loro avrebbero si una ragione in più per odiarsi e per combattersi, con l'intento di vendicare il parente ucciso. E invece queste persone si uniscono, si incontrano, si aiutano, si parlano e danno un preziosissimo contributo alla pace tra israeliani e palestinesi. Perché testimoniano la possibilità della pace, anche quando essa sembra più improponibile. Ed è la testimonianza concreta che poi contribuisce a costruire, passo dopo passe, la pace. Queste famiglie si sono unite in un Family Forum, chiamato Partents Circle e costituito nel 1995, che si propone di lavorare per una piena riconciliazione tra israeliani e palestinesi. Le famiglie di Parents Circle lavorano insieme per prevenire altre tragedie come quelle che hanno vissuto loro, esercitano pressione su politici e opinione pubblica perché si facciano scelte concrete di pace e non di guerra, organizzano azioni educative per la riconciliazione tra i due popoli e si aiutano a vicenda in caso di necessità. Per conoscere meglio i protagonisti di questa testimonianza di pace e le attività da loro svolte, è possibile visitare il sito dell'associazione.

venerdì 1 maggio 2009

Danilo Dolci, ritratto di un uomo che credeva nell'uomo

Danilo Dolci è una di quelle figure che nobilitano la storia di un paese. Questo uomo, nato nel 1924 a Sesana, ha dispiegato la sua vita in un continuo slancio creativo che aveva come frutti pace, promozione dei diritti umani, cultura, e aumento del livello di dignità delle persone. Arrestato nel 1943 dai nazifascisti per la sua avversità al regime, Danilo Dolci, alla fine delle drammatiche esperienze della dittatura e della guerra, decide di andare a vivere a Nomadelfia, nella comunità di Fossoli fondata da don Zeno. Dopo due anni parte alla volta della Sicilia dove inizia la sua opera di pace e di promozione dello sviluppo sociale ed economico a favore della povera popolazione della zona in cui decide di vivere, quella di Trappeto e di Partinico. Qui si pone di fianco alla povera gente e inizia a lottare per la loro dignità. Nel 1952 il suo primo digiuno sul letto di un bambino morto per la denutrizione, con cui riesce a ottenere, per la gente di Trappeto, un nuovo impianto fognario. Dopo pochi anni, guida una protesta popolare, con sciopero della fame collettivo, contro la pesca di frodo che rovina i pescatori del paese. L'impegno di Danilo è quello di rendere le persone coscienti dei propri diritti e consapevoli di poterli fare rispettare. La sua è un'opera di promozione di un'azione collettiva dal basso in cui si prendono decisioni condivise dagli abitanti del paese attraverso incontri, dibattiti e manifestazioni.Un frutto noto di questa modalità di azione sociale è la costruzione della diga sul fiume Iato, voluta e realizzata dalla cittadinanza, per favorire lo sviluppo economico di quella zona della Sicilia e per contrastare lo strapotere della mafia che attraverso il controllo dell'acqua contribuiva ad aumentare il suo potere sui cittadini. L'impegno contro la mafia è stato un altro dei punti fermi della vita di Danilo Dolci, che faceva nomi e cognomi anche di politici locali e nazionali che connivevano con la mafia. Ma Danilo Dolci non è stato solo una persona impegnata nel sociale. Poeta, autore di numerose opere, Danilo Dolci è stato anche un grande educatore che credeva nel metodo maieutico, che mirava a far progredire la conoscenza della verità e ad aumentare il livello di consapevolezza della gente attraverso il confronto, il dialogo e il coinvolgimento attivo dei destinatari della sua opera educativa. Sua è l'idea del centro educativo di Mirto, dove migliaia di bambini sono stati educati con il metodo maieutico studiato e promosso da Dolci. E negli anni '70 Danilo va in giro per scuole e associazioni per proporre questo metodo di una conoscenza che sia processo di crescita condivisa. Altro pilastro dell'azione e del pensiero di Danilo Dolci è la nonviolenza, stile che ha guidato tutte le sue azioni di protesta e di sensibilizzazione. Per questo è stato anche chiamato il Gandhi di Partinico. Per chi volesse approfondire ulteriormente la conoscenza di Danilo Dolci, questo è il sito del Centro per lo Sviluppo Creativo, fondato nel 1958 da Danilo Dolci con il nome di Centro Studi e Iniziative, e che tutt'oggi continua l'opera iniziata da Danilo, mentre su questa pagina è possibile trovare un altro ritratto di Danilo Dolci e l'elenco delle sue opere, cosi come degli scritti su di lui.