venerdì 26 settembre 2008

La Carovana Missionaria della Pace, in giro per l'Italia per creare comunità

Promuovere momenti di partecipazione e di solidarietà a livello locale e globale, partendo dalla propria esperienza di vita, nel luogo dove essa si svolge. Questo l'obiettivo della Carovana Missionaria della Pace, organizzata da 4 associazioni missionarie: la SUAM (Segretariato Unitario di Animazione Missionaria), la FESMI (Federazione Stampa Missionaria Italiana), la CMD (Centri Missionari Diocesani), e la MGM (Movimento Giovanile Missionario). La Carovana Missionaria della Pace ha toccato e toccherà decine di città e paesi italiani, per concludersi a Roma il 4-5 ottobre. Il suo intento è di raccogliere, unire tutti coloro che sentono il desiderio di uscire da se stessi, avvicinarsi agli ultimi, impegnarsi per la giustizia, la pace, la riconciliazione. Basata sulla convinzione che nella società di oggi c'è tanto bisogno di comunità, la carovana intende proprio dare un contributo per creare e promuovere tante piccole comunità solidali su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un'iniziativa che va avanti dal 2000, e che ogni anno è centrata su un tema principale. Nel 2000 lo slogan era "liberare i paesi poveri dal debito estero"; da allora vi sono state 3 carovane, nel 2002, 2003 e 2004, che hanno contribuito a creare relazioni tra associazioni e enti locali, tra gruppi missionari e realtà giovanili, tra donne e uomini di buona volontà. Il tema del 2008 è "Liberare la Parola", che intende far riscoprire la bellezza, l'importanza e il senso del comunicare, dell'ascoltare e del permettere a tutti di esprimersi. Sul sito di Pax Christi è possibile raccogliere ulteriori informazioni sulla Carovana Missionaria della Pace.

giovedì 18 settembre 2008

A scuola di nonviolenza e di interposizione pacifica

C'è chi ogni anno, con costanza, coltiva un'alternativa alla guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali e organizza corsi per imparare l'arte della soluzione pacifica dei conflitti e della interposizione nonviolenta in zone di guerra. Si tratta della ALON, Associazione Locale Obiezione e Nonviolenza, dalla ISCOS-CISL di Forlì-Cesena, di Pax Christi Italia, dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, del Centro Studi Difesa Civile. Queste associazioni organizzano anche quest'anno, come tutti gli anni, il Corso per Mediatori Internazionali di Pace, in programma a Bertinoro (Forlì-Cesena) dal 27 al 30 novembre. Il corso si rivolge a tutti coloro che vogliono approfondire e sperimentare modalità di soluzione nonviolenta di tutti i conflitti attraverso i Corpi Civili di Pace. Il suo obiettivo è quindi quello di fornire tutte le conoscenze teorico e pratiche necessarie per poter partecipare a interventi civili nelle aree di conflitto e migliorare le capacità operative di gestione dei conflitti. Coloro che partecipano a questo corso avranno poi un titolo in più e competenze ancora più adeguate per poter da subito partecipare ad iniziative in zone di conflitto organizzate da alcune associazioni aderenti alla rete nazionale dei corpi civili di pace, tra cui i Berretti Bianchi di Lucca; l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (Operazione Colomba) di Rimini, il Gavci-Cefa di Bologna, la Peace Brigades International Italia, l'Associazione per la pace di Roma e il Servizio Civile Internazionale Italia. Per avere ulteriori informazioni sul Corso per Mediatori Internazionali di Pace, è possibile visitare questo sito.

giovedì 11 settembre 2008

L'aiuto della Caritas nel Caucaso

L'UNHCR parla di 150.000 profughi. Questo, per ora, è il risultato cui ha portato la guerra di quest'estate al confine tra Georgia e Russia. E dopo il riconoscimento dell'indipendenza dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud da parte della Russia, 120.000 sfollati rischiano di non poter più fare ritorno nelle loro case. Strade deserte, villaggi distrutti e abbandonati, boschi bruciati, questi i segni che si possono scorgere percorrendo le strade della Georgia teatro della guerra che è stata. In questo contesto, giovani volontari della Caritas, sia in Georgia che in Russia, si stanno dando da fare per portare un po' di aiuto e sollievo alle persone colpite dalla guerra e costrette da abbandonare la loro casa. In Georgia, a Tbilisi e Kutaisi, la Caritas distribuisce ogni giorno a quasi 3.000 persone pasti caldi, coperte, materassi e prodotti per bambini, tra cui cibo e pannolini. Nei campi profughi diversi medici, infermiere e psicologi lavorano con alacrità per cercare di rimediare alle ferite lasciate dalla guerra, ferite di tutti i tipi. In Ossezia del Nord, i volontari della Caritas stanno cercando di aiutare gli ospiti dei campi profughi lì allestiti con particolare attenzione alle esigenze dei bambini, che hanno tanto bisogno di latte, vestiti, pannolini e prodotti alimentari. Intorno ai volontati della Caritas di Georgia e Russia, si sta creando una rete di solidarietà che vede coinvolte diverse realtà della Caritas internazionale. Anche la Caritas ambrosiana vuole essere in prima linea in quest'opera di aiuto al popolo del Caucaso, e sul suo sito offre a ciascuno la possibilità di dare un proprio contributo concreto.

venerdì 5 settembre 2008

Le Griots, donne malate di cancro che danzano la vita

Vivere una malattia terribile come il cancro come un'esperienza di condivisione e di creatività. E' questo quello che fanno le donne dell'associazione culturale Le Griots, narratrici di vita. Vi sono sia donne che sono state colpite da diversi tipi di cancro e che ora sono guarite, sia donne che stanno affrontando adesso questa terribile malattia senza avere certezze sul loro futuro. Linda, Maria, Lea, Barbara, Natalia, Cristina, Manuela, Sonia, Carla, Maria Bruna, Rosa Maria, e tante altre. Queste donne, accomunate dalla malattia, condividono le loro storie, accolgono le donne malate che si rivolgono a loro, parlano, dialogano, si confidano, scrivono e recitano. Le Griots cercano proprio, attraverso il dialogo e la scrittura, di dare forza, sostegno e serenità a tutte le donne malate di cancro che si avvicinano all'associazione. La narrazione della propria malattia diventa cosi opera culturale, rappresentazione teatrale o libro. Le Griots infatti hanno scritto diversi libri sulla loro esperienza di vita e sono, da qualche mese, in tournée con uno spettacolo teatrale intitolato ...E ancora danzo la vita... Oltre a ciò, organizzano, sia in Italia che all'estero, conferenze e dibattiti, e intervengono in trasmissioni radiofoniche e televisive. Lo scopo è sempre lo stesso: dare una testimonianza di speranza e di coraggio a tutti coloro che vivono un'esperienza di malattia e, in modo particolare, a tutti i malati di cancro. Per chi volesse conoscere più da vicino le Griots, o volesse entrare in contatto con loro, questo è il loro sito, dove è anche possibile iniziare un cammino di condivisione con loro scrivendo sul loro diario.