giovedì 13 novembre 2008

I paesi africani dicono no alle bombe a grappolo

Il prossimo 3 dicembre ad Oslo, in Norvegia, verrà firmato un trattato che può rivelarsi importante per il futuro dell'Africa. Si tratta infatti di un accordo per mettere al bando le cluster bombs, bombe a grappolo in italiano. L'aspetto importante è che questo trattato verrà probabilmente firmato da tutti i paesi africani. Questo è almeno quanto emerge dalla dichiarazione che 42 stati africani hanno fatto a ottobre al termine dei lavori del cosidetto Kap, Kampala Action Plan, con l'obiettivo di spingere tutti i governi africani a porre la propria firma su questa convenzione, che impegnerà i governi sottoscrittori a interrompere definitivamente l’uso, la produzione, la vendita e il deposito delle bombe a grappolo. Ai lavori che hanno portato a questa conclusione ha partecipato anche il premio Nobel per la pace del 1984 Desmond Tutu, che ha definito le bombe a grappolo come le armi più disumane tra quelle in circolazione, in quanto uccidono e mutilano in modo del tutto indiscriminato e spesso le principali vittime di queste armi micidiali sono civili innocenti. Si spera che si arrivi a una firma che coinvolga e impegni veramente tutti i paesi africani, che poi si mettano in atto azioni per rendere operativo il trattato, e soprattutto che questo no alle bombe a grappolo possa essere solo l'inizio di una nuova strategia politica per la messa al bando di tutte le armi in generale. (fonte Peacereporter)

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