giovedì 11 marzo 2010

In Italia più piste ciclabili, più prodotti bio, ma anche più CO2

Secondo il rapporto Ambiente Italia 2010, volto a fotografare lo stato del nostro paese in relazione alla tutela ambientale, il numero delle piste ciclabili protette e non protette nei capoluoghi di provincia italiani sono aumentate, cosi come è aumentata la produzione agricola biologica. Tuttavia, a questi dati positivi e incoraggianti, si affiancano altri dati molto negativi e allarmanti, come quello sull'emissione di CO2. L'Italia, dal 1990 a oggi, è salita dalla quinta alla terza posizione nella triste classifica dei paesi europei che producono più CO2, arrivando a 550 milioni di tonnellate. In più di 15 anni le emissioni, che secondo quanto stabilito nel Protocollo di Tokyo dovevano diminuire del 6,5% entro il 2010, in realtà sono aumentate del 7,1%, soprattutto per l'aumento dei consumi per trasporti (+24%), della produzione di energia elettrica (+14%), e della produzione di riscaldamento per usi civili (+5%). Se si va a guardare alle emissioni nette di CO2, cioé considerando i cambiamenti d'uso del suolo e l'incremento della superficie forestale, esse sono cresciute del 5%. Risultati che contrastano con la media europea che, considerando l'Europa a 15, registra una riduzione del 4,3 % delle emissioni rispetto al 1990, con Germania, Regno Unito e Francia che hanno già superato gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Dal rapporto emerge quindi, nonostante i pochi segnali positivi di cui sopra, un'Italia bloccata dal punto di vista della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, a causa di gravi problemi nel campo della mobilità, della legalità e della gestione dei rifiuti.

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