giovedì 5 febbraio 2009

Marguerite Maggy Barankitse e la sua Maison Shalom al servizio dei bambini del Burundi

Il 24 ottobre 1993, durante la guerra tra hutu e tutsi in Burundi, Marguerite "Maggy" Barankitse vide con i suoi occhi il massacro di più di 70 persone. Sopravvissero solo 25 bambini, perché Maggy riuscì a nasconderli nel sottotetto del vescovado. Da quel momento questa donna del Burundi dedica la sua vita ai bambini di quel paese martoriato, per difenderli dalle violenze, dalle ingiustizie, dal flagello dell'AIDS e dall'ignoranza, per tutelare i loro diritti e per aiutarli a fare una vita dignitosa. Per fare tutto questo Maggy ha fondato a Ruyigi, in Burundi appunto, Maison Shalom, associazione che assiste a oggi ormai migliaia di bambini, dando ad essi aiuto materiale e psicologico. Maison Shalom ha iniziato la sua opera durante la guerra del Burundi, ma essa è cresciuta costantemente nel tempo e continua indefessa. In tutti questi anni, l'attività di Maison Shalom ha permesso a tantissimi bambini di ritornare alle loro famiglie originarie e di fare corsi scolastici o di formazione professionale. Un altro impegno specifico dell'associazione di Maggy Barankitse è stato quello finalizzato al reinserimento nella vita civile delle donne ex-soldato. Inoltre negli ultimi anni sono state costruite centinaia di case per nuove unità familiari interetniche, chiamate "fratries", un nuovo centro di assistenza per bambini per fare fronte alle emergenze quotidiane e un ospedale con il reparto di maternità e il pronto soccorso. Lungo tutti questi anni di impegno Maggy Barankitse ha ricevuti già diversi riconoscimenti per il proprio lavoro al servizio dei bambini, tra cui il Premio Nobel per i Bambini nel 2003, il Premio Nansen per i Rifugiati nel 2005 e una candidatura al Nobel per la Pace. Per conoscere meglio Maggy Barankitse e la sua Maison Shalom è possibile visitare il sito dell'associazione.

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