venerdì 1 maggio 2009

Danilo Dolci, ritratto di un uomo che credeva nell'uomo

Danilo Dolci è una di quelle figure che nobilitano la storia di un paese. Questo uomo, nato nel 1924 a Sesana, ha dispiegato la sua vita in un continuo slancio creativo che aveva come frutti pace, promozione dei diritti umani, cultura, e aumento del livello di dignità delle persone. Arrestato nel 1943 dai nazifascisti per la sua avversità al regime, Danilo Dolci, alla fine delle drammatiche esperienze della dittatura e della guerra, decide di andare a vivere a Nomadelfia, nella comunità di Fossoli fondata da don Zeno. Dopo due anni parte alla volta della Sicilia dove inizia la sua opera di pace e di promozione dello sviluppo sociale ed economico a favore della povera popolazione della zona in cui decide di vivere, quella di Trappeto e di Partinico. Qui si pone di fianco alla povera gente e inizia a lottare per la loro dignità. Nel 1952 il suo primo digiuno sul letto di un bambino morto per la denutrizione, con cui riesce a ottenere, per la gente di Trappeto, un nuovo impianto fognario. Dopo pochi anni, guida una protesta popolare, con sciopero della fame collettivo, contro la pesca di frodo che rovina i pescatori del paese. L'impegno di Danilo è quello di rendere le persone coscienti dei propri diritti e consapevoli di poterli fare rispettare. La sua è un'opera di promozione di un'azione collettiva dal basso in cui si prendono decisioni condivise dagli abitanti del paese attraverso incontri, dibattiti e manifestazioni.Un frutto noto di questa modalità di azione sociale è la costruzione della diga sul fiume Iato, voluta e realizzata dalla cittadinanza, per favorire lo sviluppo economico di quella zona della Sicilia e per contrastare lo strapotere della mafia che attraverso il controllo dell'acqua contribuiva ad aumentare il suo potere sui cittadini. L'impegno contro la mafia è stato un altro dei punti fermi della vita di Danilo Dolci, che faceva nomi e cognomi anche di politici locali e nazionali che connivevano con la mafia. Ma Danilo Dolci non è stato solo una persona impegnata nel sociale. Poeta, autore di numerose opere, Danilo Dolci è stato anche un grande educatore che credeva nel metodo maieutico, che mirava a far progredire la conoscenza della verità e ad aumentare il livello di consapevolezza della gente attraverso il confronto, il dialogo e il coinvolgimento attivo dei destinatari della sua opera educativa. Sua è l'idea del centro educativo di Mirto, dove migliaia di bambini sono stati educati con il metodo maieutico studiato e promosso da Dolci. E negli anni '70 Danilo va in giro per scuole e associazioni per proporre questo metodo di una conoscenza che sia processo di crescita condivisa. Altro pilastro dell'azione e del pensiero di Danilo Dolci è la nonviolenza, stile che ha guidato tutte le sue azioni di protesta e di sensibilizzazione. Per questo è stato anche chiamato il Gandhi di Partinico. Per chi volesse approfondire ulteriormente la conoscenza di Danilo Dolci, questo è il sito del Centro per lo Sviluppo Creativo, fondato nel 1958 da Danilo Dolci con il nome di Centro Studi e Iniziative, e che tutt'oggi continua l'opera iniziata da Danilo, mentre su questa pagina è possibile trovare un altro ritratto di Danilo Dolci e l'elenco delle sue opere, cosi come degli scritti su di lui.

Nessun commento: