giovedì 10 dicembre 2009

Giornata mondiale dei diritti umani: abbraccia la diversità, metti fine alla discriminazione

Come ogni anno, il 10 dicembre ricorre la Giornata mondiale dei diritti umani, in memoria dell'adozione, nel 1948, della Dichiarazione universale dei diritti umani. In occasione dell'anniversario di quest'anno, che ha come titolo Abbraccia la diversità, metti fine alla discriminazione, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha ricordato le forme di discriminazione e di non rispetto dei diritti umani che ancora oggi ci sono in diverse parti del mondo. Tra le discriminazioni più diffuse quelle sui migranti, che, oltre ad essere sfruttati nella loro miseria e nella loro disperazione per un arricchimento illegale di pochi sfruttatori, sono spesso costretti in molti paesi, anche in paesi ricchi come quelli europei, a vivere detenuti per mesi, se non per anni, in strutture simili a carceri senza aver compiuto neanche un reato. Altra categoria di persone fortemente discriminate è quella delle donne, che lavorano i due terzi del tempo lavorativo mondiale, producono metà dei beni che si consumano ogni giorno nel mondo, ma posseggono solo un decimo di quanto si produce nel mondo. Per non parlare di quando sono costrette a subire violenze o a essere escluse in vario modo dalla vita sociale, cosa che avviene in molti paesi, anche i più ricchi e i più insospettabili. Tra le persone discriminate nel mondo anche gli indigeni, che costituiscono un quinto della popolazione mondiale, ma che sono il 15% della popolazione più povera al mondo. Infine bambini, disabili e persone "diverse" appartanenti a diversi tipi di minoranze soffrono ancora in molte parti del mondo perché non vedono riconosciuti i loro diritti. La Giornata mondiale dei diritti umani è allora l'occasione per aumentare ulteriormente la nostra consapevolezza su queste discriminazioni e per affinare la nostra capacità di riconoscerle, anche quando si presentano come razzismo istituzionalizzato, come conflitto etnico, come versione nazionale ufficiale della storia che nega l’identità altrui, o nei panni di episodi, anche piccoli, di intolleranza e rifiuto. E' bene sempre ricordare, come ammonisce l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che 26 dei 30 articoli che compongono la Dichiarazione universale dei diritti umani iniziano con “Tutti hanno diritto...” o “Nessuno deve essere escluso...”.

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