giovedì 2 dicembre 2010

Appello per salvaguardare il controllo democratico dell'export italiano di armi

Nelle settimane scorse abbiamo rischiato che nel parlamento italiano passasse un emendamento che introduce la possibilità, per il governo, di modificare liberamente, senza il passaggio parlamentare, la legge 185/90, che invece pone il commercio italiano di armi all'estero sotto il controllo democratico del parlamento e dei cittadini, e non solo del governo. Questo emendamento, inserito all'interno della legge cosiddetta "Comunitaria 2010", che serve per ratificare una serie di disposizioni europee, mira a consentire al governo di avere dal parlamento una delega per modificare la legge, ridurre i controlli e i limiti sulle esportazioni di armamenti, e per poter quindi far crescere l'esport di armi italiane a suo piacimento, con il solito pretesto di snellire le procedure burocratiche. Contro questo emendamento s'è levata la voce critica di una parte della società civile e soprattutto di 2 movimenti italiani, la Rete Italiana per il Disarmo e la Tavola della Pace, che si impegnano costantemente per la promozione della pace e per la riduzione progressiva di tutti i tipi di armi nel mondo. Per contrastare l'approvazione di questo emendamento, questi due movimenti hanno lanciato un appello pubblico che ogni cittadino italiano può sottoscrivere e inviare a senatori e deputati della propria regione, per invitarli a non votare l'emendamento. Grazie a questa pressione di questa parte della società civile, il voto dell'emendamento, in programma per il 23 novembre scorso, è stato rinviato, ma conviene tenere alta l'attenzione sul tema per evitare che l'emendamento passi; per questo, per chi volesse aderire a questa azione e firmare l'appello, può farlo qui.

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