sabato 20 ottobre 2007

Campagna per la Birmania lanciata da Cisl, WWF, Greenpeace e Legambiente

Cisl, WWF, Greenpeace e Legambiente hanno lanciato un appello alle imprese, agli enti locali, alle regioni e al governo italiano a favore del popolo birmano e della sua libertà, contro il lavoro forzato, per la democrazia, i diritti civili, l'ambiente, e la liberazione di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace costretta agli arresti domiciliari ormai da 12 anni. Dopo le pacifiche dimostrazioni dei mesi scorsi, in Birmania è scattata la feroce repressione del regime militare che ha portato in carcere e torturato migliaia di cittadini birmani e ne ha ucciso decine se non centinaia. La Birmania è un paese dei tristi primati: primo produttore di metanfetamine al mondo, primo per numero di bambini soldato, secondo per la produzione di oppio. Nel paese vi sono oltre mille prigionieri politici, vittime spesso di torture ed abusi. In questo contesto i gruppi organizzati che in Birmania lavorano per la democrazia, come la Lega Nazionale per la Democrazia e le Organizzazioni delle nazionalità etniche, cercano di affermare i principi della democrazia, ma fino ad ora l'unica risposta che hanno avuto dal regime birmano è una sorta di "Convenzione nazionale" per una costituzione che di fatto fa restare tutto il potere nelle mani dei militari. Il sindacato birmano, il FIUB, è stato dichiarato dal regime un'organizzazione terroristica. Nell'appello lanciato da Cisl, WWF, Greenpeace e Legambiente si chiede alle imprese italiane che hanno rapporti commerciali con la Birmania di sospendere tali rapporti, per non contribuire a rafforzare il potere della giunta, e agli enti locali, alle regioni e al governo italiano di istituire un sistema di disincentivi e di monitoraggio sul comportamento delle imprese, di sostenere attivamente le organizzazioni democratiche e sindacali birmane, di continuare a fare pressione per il rilascio di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici, e di agire sia a livello europeo che a livello mondiale per l'apertura di un tavolo negoziale per la democrazia in Birmania con tutti i soggetti politici presenti nel Paese. Qui è possibile firmare l'appello e contribuire alla battaglia comune per una Birmania più libera e più giusta. Inoltre, per rimanere aggiornati sull'evolversi della situazione in Birmania, si consiglia di visitare questo sito.

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