martedì 19 agosto 2008

Educare i bambini al consumo critico

L'influenza esercitata dai bambini nelle scelte d'acquisto delle famiglie è cosa nota. Spesso essa è guidata però solo dai messaggi pubblicitari e dalle tendenze create ad arte dalle grandi multinazionali. Da oggi c'è anche chi cerca di basare questo protagonismo dei bambini su altri parametri, diversi dalle suggestioni pubblicitarie. Sono le associazioni che organizzano in giro per l'Italia percorsi didattici per aiutare i bambini a diventare "consumatori critici", ossia bambini educati sempre di più a sviluppare uno spirito critico nei confronti dei prodotti presenti sul mercato e a esprimere desideri diversi da quelli indotti dal mercato pubblicitario. Tra le associazioni che organizzano questi corsi vi sono le botteghe del commercio equo e solidale e alcune cooperative, come la Chicomendes di Milano e la Pangea-Niente Troppo di Roma. Tra gli obiettivi degli educatori protagonisti di questa iniziativa quello di dare ai bambini stimoli per pensare con la loro testa quando si tratta di acquistare qualcosa, stimoli basati non su un messaggio a effetto, ma sulla reale conoscenza della realtà e dei processi che stanno dietro un determinato prodotto. Questo viene fatto ovviamente con le modalità di apprendimento più adatte ai bambini: giochi di ruolo, disegni, video e visite guidate all'aria aperta. Per i bambini l'immedesimarsi, attraverso il gioco o altre forme ludiche, nei meccanismi nascosti nel mercato e nel commercio mondiali, li aiuta a cambiare la loro percezione della realtà, a renderla più vicina alla verità delle cose, e ad esprimere cosi desideri e reazioni diverse da quelle indotte dal mercato pubblicitario. (fonte Terredimezzo)

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