martedì 5 agosto 2008

7 tribù Maori riottengono i diritti sulle loro terre

Grazie a un accordo tra il governo neozelandese e 7 tribù Maori, queste ultime riottengono i diritti su un territorio di 176.00 ettari, coperto da 9 foreste, per un valore economico totale che si aggira intorno ai 200 mlioni di euro. La storia racconta che nel 1840 fu firmato un trattato, il trattato di Waitangi, che sembrava contenere un volontario riconoscimento, da parte di 40 tribù dell'Isola del Nord, della sovranità della Corona inglese, che, a sua volta, avrebbe permesso ad esse di utilizzare la terra e di sfruttare le risorse in essa contenute. In realtà, dopo la firma di quel trattato, per vari motivi ancora oggi non del tutto chiari, quelle terre furono progressivamente frammentate e portate via alle popolazione aborigena. Con questo nuovo accordo, il governo neozelandese si impegna a far cessare l'esproprio e a cedere ai Maori i canoni annui d'affitto accumulati dal 1989. I circa 100.000 Maori delle 7 tribù interessate all'accordo potranno d'ora in poi amministrare i terreni, cosa che garantirà loro delle significative entrate. Basti pensare che solo le piantagioni di pino procurano un reddito annuo di circa 6 milioni di euro. Ma l'accordo tra governo neozelandese e Maori non promette solo di garantire a questi ultimi un futuro economico più tranquillo, ma anche di rivalutarli nella scala sociale della popolazione neozelandese, di cui essi costituiscono un 15% circa. Oggi infatti gli aborigeni spesso occupano i gradini più bassi della scala sociale e emarginazione, povertà e alcolismo hanno spinto verso il dimenticatoio la loro eredità umana, culturale, spirituale e sociale. Il rimpossessarsi delle loro terre e il ritornare ad essere capaci di costruirsi un futuro potrebbe significare per i Maori una svolta per continuare ad esistere e salvaguare e promuovere la loro storia e la loro cultura. (fonte Peacereporter)

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