venerdì 2 maggio 2008

Una carta dell'acqua e 5,5 miliardi per salvare il fiume Niger

A Niamey, capitale del Niger, s'è tenuto un vertice per discutere della situazione difficile che sta vivendo il fiume Niger, la cui esistenza è seriamente minacciata dalla siccità e dall'insabbiamento, che ne riducono la portata mettendo a rischio la navigazione e la popolazione dei pesci. Alla sopravvivenza di questo fiume è legata la vita di circa 110 milioni di persone. Alla fine del vertice l’Autorità del bacino del Niger ha adottato una "Carta dell'acqua", che obbliga nove paesi interessati al problema a impegnarsi per la preservazione dell’ecosistema e chiede un utilizzo equo e razionale dell’acqua per soddisfare i bisogni “prioritari” delle popolazioni più povere. Fra i 37 articoli della carta emergono l’imposizione di tasse su massicci prelievi d’acqua e multe contro l’inquinamento, nonché la raccomandazione di soluzioni “conciliate” attraverso la mediazione a eventuali controversie fra gli stati. Oltre alla "Carta dell'acqua", è stato approvato un piano d’investimenti per l’equivalente di 5,5 miliardi, che sarà dedicato a 639 azioni divise in quattro piani quinquennali fino al 2027 per sviluppare lungo i 4200 chilometri del Niger infrastrutture socio-economiche e proteggere le risorse e gli ecosistemi. (fonte Misna)

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