giovedì 19 gennaio 2012

Un appello perché si rispetti la volontà popolare sulla gestione pubblica dell'acqua

Ricordate il successo clamoroso dei referendum del giugno scorso su acqua, legittimo impedimento e centrali nucleari? Ecco, mentre per gli ultimi due temi sembra che per ora la volontà popolare venga rispettata, per quanto riguarda l'acqua, sembra che ciò possa non avvenire. Con l'acuirsi della crisi economica e l'accellerata del governo italiano sul tema delle liberalizzazioni e della concorrenza, pare che nell'agenda del governo ci sia all'ordine del giorno anche l'idea di allentare i vincoli per una gestione pubblica dell'acqua e di favorire l'ingresso in essa dei privati. Nessuna legge è stata ancora approvata e quindi bisogna aspettare a vedere i passi ufficiali del governo nei prossimi giorni prima di emettere giudizi, ma intanto, solo il fatto che si parli di possibili proposte che vanno contro l'esito dei referendum per la gestione pubblica dell'acqua, può di per sé essere un campanello d'allarme da non sottovalutare. Per questo, coloro che hanno promosso i referendum sull'acqua, hanno lanciato un nuovo appello, per continuare a vigilare sulle azioni del governo in questo campo e per mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica su questo tema per continuare a difendere l'esito dei referendum. A questa pagina si può firmare l'appello, che ribadisce la volontà di milioni di italiani: l'acqua deve continuare a essere considerata un bene pubblico da gestire pubblicamente, e non una merce da far gestire a privati con una logica di profitto.

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