sabato 4 agosto 2007

Bruce Trevorrow, il bambino aborigeno strappato alla sua famiglia e risarcito dopo 50 anni

Bruce Trevorrow aveva 13 mesi quando, nel 1957, fu portato all'ospedale di Adelaide per alcuni dolori allo stomaco. Nella sua cartella medica fu scritto che il bambino era senza genitori, trascurato e malnutrito. In realtà l'unico suo "male", per le autorità australiane, era quella di appartenere a una famiglia di aborigeni, e per questo era da sottrarre alla sua famiglia e affidare a una famiglia di bianchi. Il piccolo Bruce fu cosi forzatamente allontanato dalla sua famiglia, che riuscì a rivedere solo dopo 10 anni. E oggi Bruce Trevorrow, che di anni ne ha ormai 50, s'è visto riconoscere l'ingiustizia subìta dalla Corte suprema dell'Australia del sud, che ha deciso di dargli, come risarcimento, 328.000 euro. E' il primo gesto con cui l'Australia inizia a fare i conti con una parentesi buia della propria storia, quella compresa tra il 1910 e il 1980, quando tolse forzatamente circa 100.000 bambini aborigeni alle loro famiglie per farli crescere in famiglie bianche. La decisione di risarcire Bruce Trevorrow è arrivata a un anno e mezzo dall'inizio del processo, dopo che Bruce è riuscito a dimostrare, anche confrontando il suo sviluppo personale con quello dei fratelli rimasti nella famiglia originaria, che la sottrazione gli ha procurato crisi di identità, depressione, problemi di alcolismo e una vita professionale precaria. Adesso si spera che anche altri ex "bambini rubati" possano ottenre giustizia, anche se dopo la sentenza per Trevorrow, il ministro australiano per gli affari indigeni, Mal Brough, ha escluso pagamenti collettivi da parte del governo. Ma al speranza è l'ultima a morire, e il caso Trevorrow potrebbe veramente far cambiare idea. (fonte Peacereporter)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono contento che sia stata resa giustizia a Bruce e sono convinto che ci sarà una giustizia anche per gli altri aborigeni noti come "Stolen Children". Però, noto stranamente che si parla di altre situazioni drammatiche ma MAI della "generazione rapita" di cui l'Italia Repubblicana è autrice. Ci sono stati 350 bambini tolti alle madri (tante volte minorenni), messi in collegi, cristianizzati, privati della lingua madre e razzisticamente apolidati, applicando durante la Repubblica leggi razziali fasciste. Tutto ciò è avvenuto tra il 1950 e 1960 durante un mandato internazionale a cui l'Italia aderì per entrare nelle Nazioni Unite. Il Trusteeship Council.
Perchè non se ne parla?
L'italia come l'Australia e come la Norvegia per i Lebensborn (figli di Hitler) questi sono i tre casi mondiali riconosciuti di bimbi ed infanzia violata della identità.
Saluti