mercoledì 1 agosto 2007

Presentato in Parlamento il primo disegno di legge sul commercio equo e solidale

E' stato presentato in Parlamento un decreto legge sul commercio equo e solidale, dal titolo Disposizioni per la promozione del Commercio Equo e Solidale, che porta la firma di 80 deputati e 39 senatori, appartenenti a diversi partiti sia di centro-destra che di centro-sinistra. In caso di approvazione, il Parlamento italiano sarebbe il primo parlamento europeo a ratificare un quadro normativo sul commercio equo e solidale. Il disegno di legge definisce in maniera chiera l'ambito del settore, stabilisce delle misure per favorire lo sviluppo della comunità alla quale appartiene il produttore, intende garantire maggiore trasparenza della filiera nei confronti di terzi, pone obblighi per il produttore a garantire condizioni di lavoro a norma per evitare lo sfruttamento dei lavoratori. Il ddl prevede anche misure più specificamente mirate allo sviluppo economico del commercio equo e solidale, come la copertura fino al 50% cento dei costi sostenuti da istituti scolastici per interventi sul commecio equo e solidale, rivolti ai propri allievi, agli studenti e al corpo docente, ma anche la copertura fino al 50% degli oneri sociali relativi al personale costituito da dipendenti, soci lavoratori o mediante altre forme di lavoro previste dalla legislazione vigente in materia, per un massimo di 1.500 euro all'anno per una bottega del commercio equo e solidale e per un periodo non superiore a cinque anni per addetto. Questa proposta di legge si pone anche l' obiettivo quello di scoraggiare quei commercianti che approfittano dell'interesse e del successo che sta riscuotendo il commercio equo e solidale per fare affari in maniera "sospetta". Alla trattativa per questo disegno di legge hanno partecipato 3 associazioni di settore (AGICES, che rappresenta 112 organizzazioni italiane, 300 botteghe nel mondo, con circa 22.500 soci di cui 650 persone giuridiche, Transfair/Fairtrade e Assobotteghe) che quindi hanno contribuito con i parlamentari a redigere le norme che devono regolare il settore in cui operano.

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