martedì 3 aprile 2007

Petrolio ancora più nero per la popolazione irachena?

Il governo iracheno ha approvato una legge che regolamenta i contratti con le compagnie petrolifere straniere. I sindacati e diverse associazioni umanitarie denunciano che la nuova legge rischia di svendere alle imprese straniere il petrolio iracheno senza che ci sia un aumento dei benefici per la popolazione locale.
Infatti il progetto di legge prevede per gli investitori stranieri la riesportazione esentasse del 20 per cento dei proventi da esportazioni e l'aumento dei costi a carico dell'erario iracheno. Tra le aziende che potrebbero beneficiare di questo progetto di legge c'è l'Eni, che per il 32% è di proprietà del nostro Ministero del Tesoro.
Pertanto diverse Ong italiane si sono rivolte al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, e al Presidente dell'ENI Roberto Poli chiedendo che gli investimenti dell'Eni in Iraq avvengano su basi di maggiore equità e rispetto degli interessi della popolazione locale.

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