domenica 29 aprile 2007

Poco impegno in Somalia

"Chiediamo alla comunità internazionale e soprattutto alle agenzie umanitarie di venire a svolgere il loro lavoro: chi chiacchiera a Nairobi dovrebbe invece essere qui a prestare assistenza alla popolazione. Proteggere le agenzie umanitarie è parte del nostro mandato, ma nessuno finora ci ha chiesto aiuto". Questo è l'appello del capitano Paddy Ankunda, portavoce del contingente di 1.500 soldati ugandesi della forza di pace africana in Somalia. L'Unione Africana infatti non ha ancora ricevuto i contingenti che alcuni paesi, tra cui Burundi, Ghana, Malawi e Nigeria, si erano impegnati a inviare. "Tutti i giorni arrivano feriti nella nostra unità medica e non siamo in grado di fronteggiare le richieste" afferma il portavoce militare. Le forze dell'Unione Africana fino a oggi sono state praticamente chiuse nelle loro basi militare, impotenti di fronte ai violenti scontri che in questi giorni hanno provocato a Mogadiscio centinaia di morti. Ieri il presidente della Commissione dell'Unione Africana Oumar Konaré aveva detto che se non verranno schierate al più presto le truppe del contingente di pace "sarà un disastro e una tragedia per l'Africa". Peraltro le cifre fornite dall'Onu sulle centinaia di migliaia di sfollati indicano che ormai l'emergenza umanitaria ha già assunto proporzioni enormi.

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