giovedì 14 giugno 2007

12 giugno, Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Si è celebrata il 12 giugno la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Secondo i dati Unicef, nel mondo sono ancora 5,7 milioni i piccoli schiavi. Vengono ceduti dalle proprie famiglie, di solito molto povere, per pochi euro, a trafficanti di esseri umani o a imprenditori senza scrupoli. E secondo i dati della ILO (International Labour Organization), ogni giorno al mondo vi sono oltre 132 milioni di bambine e bambini tra i 5 ed i 14 anni d’età costretti a lavorare sui campi, in condizioni spesso molto dure e rischiose per la loro salute. Il settore dove si concentra il lavoro minorile è quello agricolo, dove addirittura un terzo della forza lavoro pare sia costituita da bambini. In Italia i bambini costretti a lavorare sono circa 300.000, e sono concentrati soprattutto nelle regione meridionali del nostro Paese. Tuttavia, secondo la FAO, non tutti i lavori svolti dai bambini possono definirsi “lavoro minorile”, in quanto i lavori leggeri, che non interferiscono con la scolarizzazione, sono consentiti dopo i 12-13 anni, così come il lavoro svolto da ragazzi con più di 15 anni che non sia classificato come pericoloso. Le convenzioni ILO definiscono con “lavoro minorile” solo quello che danneggia la salute di un minore e ne ostacola l’istruzione e lo sviluppo futuro. E' importante tenere presente questo perché in alcuni paesi poveri del mondo, le famiglie chiedono che i loro bambini possano lavorare per portare il loro contributo economico, ovviamente per piccoli lavori che non hanno niente a che fare con lo sfruttamento minorile, e che li aiutano ad entrare nel mondo del lavoro. Da diversi anni esiste anche un movimento, il Movimento internazionale dei bambini lavoratori, attraverso cui piccoli lavoratori di paesi dell'Africa, Asia e America latina si sono organizzati per rivendicare il loro diritto a lavorare, e in India hanno perfino creato una banca nella quale possono gestire i loro risparmi. Dal momento che la richiesta di far lavorare i bambini proviene dalle regioni più povere del mondo, è facilmente intuibile che il modo migliore per fermare il lavoro minorile, oltre che quello repressivo contro ogni sfruttamento, sia di adoperarsi per migliorare le condizioni economiche delle famiglie più povere, in modo tale che abbiano sempre meno bisogno del lavoro dei propri bambini.

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