giovedì 21 giugno 2007

Un commercio più equo per il caffé dell'Etiopia

Dalla culla del caffé, l'Etiopia, una buona notizia. E' stato firmato infatti un accordo tra il governo etiope e la catena americana di caffetterie Starbucks sui copyright sui nomi delle qualità Sidamo, Harar e Yirgacheffe, che ha posto fine a un contenzioso iniziato nell'ottobre del 2006. I 15 milioni di coltivatori etiopici avevano chiesto infatti alla Starbucks e ad altre aziende di sottoscrivere un accordo per riconoscere la proprietà sui nomi delle qualità di caffé. Secondo l'accordo siglato, Starbucks venderà un certo numero di specialità di caffè etiopiche per aiutare a promuovere la loro qualità e migliorare le entrate di coltivatori e commercianti del Paese. Oggi in tanti negozi di caffè dell'Occidente succede che un chilo di Sidarno e Harar può venire venduto anche a più di 40 euro, mentre i coltivatori etiopici guadagano tra i 45 centesimi e 1 euro, che non bastano neanche a coprire i costi di produzione. Il caffé è un prodotto strategico per l'Etiopia, dato che è il sesto produttore mondiale di caffé e il secondo consumatore dopo il Brasile. (fonte Misna)

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