lunedì 14 maggio 2007

Il progetto Arghosha, per dare istruzione ai bambini e alle bambine afghane

Il progetto Arghosha è nato nella primavera del 2004. Allora infatti Filippo Grandi, Paolo Lazzati, Maria Rosario Lazzati e Marco Niada, durante un viaggio in Afghanistan, dopo una visita a Kabul e nella valle di Bamyan, decidono di aiutare il popolo afghano in uno dei settori in cui ha più difficoltà, quello dell'istruzione. Il livello di analfabetismo in Afghanistan è al 64% per la popolazione maschile, e all'80% per le donne. L'idea spinge a fondare il Comitato Arghosha Faraway Schools, con l'intento appunto di costruire scuole in zone remote e disagiate dell'Afghanistan e di altri paesi poveri nel mondo. E l'11 settembre del 2005 è stata inaugurata una scuola per bambini ad Arghosha, un villaggio a 3.000 metri di altezza nella regione del Bamyan. La scuola è stata costruita anche con l'aiuto di Shuhada, l'Organizzazione non governativa afghana che costruisce scuole e ospedali nel Paese, e di tanti donatori sconosciuti. Oltre alla scuola di Arghosha, si è riusciti a realizzare anche la scuola di Sar e Qul, sempre nella provincia di Bamyan, che ospita circa 250 bambine. Il maggior problema in Afghanistan è la mancanza di scuole. Nella sola Kabul il 40% dei bambini non può andare a scuola perché le classi sono sovraffollate, come ci ha comunicato il ministro dell’istruzione, Hanif Atmar. Nelle campagne e nelle valli i bambini sono preziosa forza lavoro e le scuole sono rare, lontane, a volte inesistenti. A ciò si aggiunge la scarsità di insegnanti che le guerre hanno indotto a emigrare nei Paesi vicini, come l’Iran o il Pakistan.

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